Fini (Cia) rinnova a Metsola appello su Pac. Proposta Commissione irricevibile
Cia chiede un sostegno da parte del Parlamento europeo per una politica commerciale europea coerente e difensiva per proteggere il lavoro e la qualità delle produzioni europee, evitando danni alla sostenibilità economica delle nostre aziende
Cristiano Fini - presidente Cia
Il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha incontrato oggi la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, in un momento di dialogo costruttivo dedicato alle sfide della competitività nel settore agricolo europeo. Nell’incontro Fini ha ribadito alla presidente il suo appello al Parlamento in merito alla Politica Agricola Comune e al prossimo “Quadro Finanziario Pluriennale”. Secondo Fini, la Commissione sta procedendo in direzione completamente opposta alle aspettative degli agricoltori che sperano ora, in un intervento risolutivo degli europarlamentari con la ferma opposizione a un indirizzo che mina il progetto comunitario così come è stato riconosciuto dai Trattati. Per Cia, infatti, la proposta attuale della Commissione indebolisce l’approccio comune e rischia di frammentare le politiche agricole nazionali, minacciando il reddito degli agricoltori e la sicurezza alimentare di milioni di cittadini europei. Per questo il Parlamento deve difendere una Pac indipendente, adeguatamente finanziata, capace di garantire un reddito equo, sostenere l’innovazione e accompagnare la transizione ecologica senza danneggiare la competitività delle imprese.
Fini ha, poi, ricordato il momento di grande incertezza che sta attraversando il settore agricolo a causa dei costi elevati, della volatilità dei mercati, del cambiamento climatico e delle tensioni geopolitiche che compromettono le filiere agricole. Per Cia è, dunque, essenziale che l’Europa metta l’agricoltura al centro della sua agenda politica, garantendo regole chiare, semplici e stabili che consentano competitività e sostenibilità. Serve, infatti, una forte semplificazione normativa, perché gli agricoltori sono oberati da una burocrazia eccessiva, con procedure complesse e vincoli amministrativi ridondanti, che ostacolano l’efficienza. Semplificazione normativa e riduzione della burocrazia sono anche leve fondamentali per rendere il settore agricolo più efficiente, resiliente e quindi competitivo sul mercato globale, senza compromettere gli standard qualitativi e ambientali.
Le azioni che sta portando avanti la commissione per la semplificazione delle norme non sono sufficienti e non si ripercuotono nella Strategia politica dell’UE post 2027. C’è, inoltre, preoccupazione per gli accordi commerciali internazionali. Cia sostiene l’apertura dei mercati, ma solo in condizioni di equità e reciprocità. Non possiamo accettare concorrenza sleale da Paesi che non rispettano i nostri standard ambientali, sociali e di sicurezza alimentare. Cia chiede, dunque, un sostegno da parte del Parlamento europeo per una politica commerciale europea coerente e difensiva per proteggere il lavoro e la qualità delle produzioni europee, evitando danni alla sostenibilità economica delle nostre aziende.

