Crisi climatica con conseguenze devastanti sull’agricoltura. Il grido d’allarme dei vertici della Confederazione Italiana Agricoltori (Cia)

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Da sinistra: l'assessore regionale all'Agricoltura Luca Sammartino, il presidente di Cia Sicilia Graziano Scardino e il presidente nazionale di Cia Cristiano Fini

La crisi climatica con eventi meteorologici estremi, aumento della temperatura globale e grandi mutamenti naturali che penalizzano le produzioni agricole, la difesa del reddito delle imprese agricole che utilizzano metodi green e di salvaguardia dell’ambiente, il nuovo disegno di legge sul riordino dei consorzi di bonifica e il corretto sfruttamento delle risorse irrigue ed idriche: sono questi alcuni temi affrontati nel corso del seminario organizzato dalla Cia Sicilia che si è svolto oggi, presso il dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania che ha avuto come oggetto “l’agricoltura isolana dalle difficoltà climatiche e idriche alle garanzie di reddito”.

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“Il cambiamento climatico è una delle sfide più complesse e allarmanti che stiamo affrontando. L’aumento delle temperature, sommato agli squilibri metereologici, ha effetti devastanti sull’agricoltura – ha detto il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – cambiando la geografia delle colture, ma soprattutto riducendo le produzioni, con conseguenze dirette sia sui redditi degli agricoltori che sulla sicurezza alimentare. Negli ultimi anni, gli eventi estremi sono praticamente raddoppiati, tra siccità, bombe d’acqua e gelate tardive, con una crescita di cinque volte delle perdite di raccolto di frutta e verdura”. Ecco perché, ha chiosato Fini, “è sempre più urgente una gestione integrata del rischio che metta al centro la prevenzione, grazie a più risorse e ricerca su soluzioni di difesa attiva. E poi è importante che la politica spinga davvero sulle tecniche di miglioramento genetico, iniziando subito la sperimentazione in campo delle TEA (Tecnologie di evoluzione assistita), per sviluppare piante più resistenti allo stress idrico, climatico, e alle malattie, in modo da tutelare sia la produttività che la sostenibilità del settore primario”.

Tutti questi temi sono assolutamente di attualità” – ha sottolineato il presidente di Cia Sicilia Graziano Scardino -. La crisi climatica che sta attraversando il nostro pianeta – ha aggiunto – si ripercuote in maniera seria e sempre più incisiva sulle produzioni agricole determinando, oltre a frequenti danni strutturali e infrastrutturali, anche una sempre più frequente perdita della produzione. In questo contesto – ha evidenziato – diventa prioritario garantire il reddito delle imprese agricole che sono chiamate sempre più ad utilizzare metodi Green e di salvaguardia dell’ambiente. Vogliamo portare a conoscenza degli imprenditori alcune reali possibilità di integrazione del reddito agricolo e dei meccanismi per poter accedere ai contributi previsti nell’ambito della gestione del rischio. In prospettiva, sarà affrontato anche il grande tema del corretto e razionale sfruttamento delle risorse irrigue ed idriche. Il nuovo disegno di legge sul riordino dei consorzi di bonifica – ha concluso Scardino – deve risolvere l’annoso problema del commissariamento ma deve anche garantire l’acqua alle imprese agricole poiché le filiere produttive regionali che si affacciano sui mercati europei e internazionali, hanno necessità di tutti i mezzi tecnici produttivi al fine di ottenere la migliore qualità”. Nel corso del seminario sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino, Mario D’Amico – Direttore Di3A – Università di Catania, Piero Lo Nigro – Presidente Federazione Ordini Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Sicilia, Giovanni La Via – Direttore Generale Università di Catania, Marino Berton – E.S.Co. Agroenergetica Srl, Salvatore Barbagallo – Ordinario di Idraulica Agraria Università di Catania e Stefano Francia – Vicepresidente Asnacodi Italia.

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