Parte la terza campagna di scavi nel complesso monumentale medievale di San Giovanni dei Lebbrosi di Palermo

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Parte la terza campagna di scavi nel complesso monumentale medievale di San Giovanni dei Lebbrosi di Palermo alla ricerca di testimonianze di epoca islamica.

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Il cantiere di scavo, che è possibile visitare, si concentrerà nella parte antistante il cortile della Chiesa per cercare di chiarire ulteriormente l’articolazione degli spazi dell’ospedale normanno e, soprattutto, verificare la presenza di elementi connessi all’occupazione islamica.

La campagna di scavi – evidenzia l’ assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – è una delle tante iniziative in corso in Sicilia che sanciscono collaborazioni attive con Università e centri di ricerca di tutto il mondo. La Sicilia si conferma un territorio molto prezioso sotto il profilo dell’indagine archeologica, in grado di fornire contributi sempre nuovi alla lettura della storia del Mediterraneo. Il Governo Regionale – sottolinea Samonà – si muove nella direzione di sostenere e stimolare l’impegno delle Soprintendenze regionali verso una sempre maggiore attività di collaborazione e ricerca per incrementare il patrimonio storico-archeologico della Sicilia e rafforzare maggiormente la conoscenza delle pagine di storia della nostra Isola”.

L’indagine è condotta dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di Palermo insieme al Consejo Superior de Investigaciones Científicas-CSIC, sotto la direzione di María de los Ángeles Utrero Agudo, ad Angelo Castrorao Barba della Escuela de Estudios Árabes di Granada e da Giuseppe Mandalà del Instituto de Lenguas y Culturas del Mediterráneo y Oriente Próximo di Madrid. Questa terza fase di scavi, seguita per la Soprintendenza dall’archeologa Giuseppina Battaglia, consolida un partenariato che vede collaborare sin dal 2014 i diversi organismi in indagini archeologiche.

Le campagne di ricerca avviate sino ad oggi nel sito di San Giovanni dei Lebbrosi – dicono la Soprintendente dei Beni Culturali di Palermo, Lina Bellanca, la dirigente della Sezione Archeologica Mariella Marrone, e l’archeologa Giuseppina Battaglia – sono state realizzate grazie al sostegno del The Barakat Trust di Oxford, di MECD-IPCE e del CSIC con l’obiettivo di approfondire gli aspetti storici e archeologici della struttura per comprendere l’esatta evoluzione del complesso medievale nel tempo. Da quanto ad oggi emerso sembra, infatti, che la Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi abbia svolto un ruolo importante nell’evoluzione storico-architettonica di Palermo nel periodo a cavallo tra l’epoca islamica e quella normanna”.

Fonti storiche hanno localizzato in questo luogo un castello musulmano detto “de Jean”, forse riferibile ad un ribāṭ (una sorta di presidio lungo i confini del dominio islamico con funzioni difensive e di rafforzamento della fede islamica), occupato dai normanni nel corso delle operazioni di conquista della città di Palermo nel 1071-1072. In base ai risultati delle analisi sulle fasi costruttive dell’architettura, intorno alla metà del XII secolo, sarebbe stato realizzato un progetto unitario per la costruzione di un ospedale dedicato alle malattie infettive all’interno la chiesa di San Giovanni.

Le indagini archeologiche svolte sino ad oggi hanno consentito di confermare preesistenze islamiche sul sito, mettendo in luce livelli di vita con ceramica del X/XI secolo ed una sepoltura di rito islamico, deposizione a decubito laterale destro e orientamento est-ovest, che le analisi al radiocarbonio datano tra la fine del X e la prima metà dell’XI secolo.

Contestualmente, sono stati rinvenuti i resti di una struttura architettonica di epoca islamica che venne quasi integralmente smantellata dai Normanni durante il cantiere di costruzione dell’ospedale. Al momento è difficile interpretare con certezza la funzione di questa struttura la cui individuazione rappresenta, comunque, un importante elemento che attesta l’esistenza dell’insediamento di epoca islamica.

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