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Antonello Venditti, un grande cantautore amato dalle vecchie e nuove generazioni

Qualche giorno fa ho assistito, a Palermo, al bellissimo concerto di Antonello Venditti, un cantautore molto amato dalla mia generazione, che ho scoperto ora, essere seguito e ammirato anche dai giovani, molti dei quali erano presenti al Castello a mare, ove si è svolto lo spettacolo.



Un’organizzazione perfetta devo dire, in un luogo veramente suggestivo che, da qualche anno, grazie anche a queste belle manifestazioni musicali, è stato riscoperto e amato dai palermitani. Per un motivo e per un altro non vedevo Venditti dal vivo da molti anni e devo ammettere che, nonostante le settanta primavere da lui trascorse, non ha perso lo smalto e la tempra dei vecchi tempi. Anche la voce è sempre squillante e, soprattutto, emoziona ancora. Le sue canzoni del resto, contengono testi sempre veri e attuali, la musica è orecchiabile a mai banale, e per l’occasione Venditti si è fatto accompagnare dai bravissimi musicisti della sua band storica.



Sotto il segno dei pesci era il titolo del tour che, fra l’altro, ha fatto tappa anche ad Agrigento e a Taormina e il chiaro riferimento era al suo famosissimo album e campione d’incassi che proprio quest’anno festeggia ben 41 anni ma che sembra uscito ieri.



Venditti lo ha cantato interamente e, nel corso della lunga serata, protrattasi per bene tre ore e mezzo, ha interpretato anche altri suoi famosi brani, facendoli precedere da riferimenti storici socio-politici che a qualcuno potevano sembrare retorici e superflui ma che, come lui ha ben spiegato, servono per fare comprendere ai più giovani il presente.



E così, a titolo esemplificativo, Lilli è diventata l’occasione per parlare del problema della droga, Ci vorrebbe un amico gli è servita per spiegare che nei momenti di difficoltà nell’affrontare la vita ci si può e ci si deve rivolgere a un amico per farsi aiutare. Con Dimmelo tu cos’è ha fatto riferimento al perdono dopo un tradimento, con In questo mondo di ladri alla corruzione, con Sara all’emancipazione femminile non raggiunta del tutto e così via.



La serata è stata molto emozionante e il pubblico numeroso (si è registrato il tutto esaurito) ha intonato le sue celebri canzoni tra cui Compagno di scuola, Giulia, Benvenuti in Paradiso, Amici mai, Non so dirti quando, Dalla pelle al cuore, a volte con nostalgia e altre con allegria



Venditti si è congedato alla fine, con Alta marea, struggente versione italiana di Don’t dream it’s over di Neil Finn che la cantava con i Crowded House, ma è ritornato sul palco per regalare due bis, In questo mondo di ladri e l’incantevole e romantica Ricordati di me.



In conclusione ha lanciato uno dei suoi famosi cappelli al pubblico che lo filmava con i telefonini e cantava con lui ed io spero che ritorni presto per emozionarci ancora e cantare con lui.




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