Protesta cooperative sociali in Piazza Pretoria contro blocco pagamenti Comune di Palermo
“La nostra giusta protesta conta già tre battaglie vinte – dice Francesco Sprio presidente Agci Palermo -. L’emendamento da noi ottenuto nel decreto Milleproroghe, che salva i crediti 2021 dai tagli del Piano di riequilibrio delle casse comunali; l’aumento delle rette di assistenza, concesso dall’assessore regionale alle politiche sociali Antonio Scavone; le ispezioni disposte dall’assessore regionale alla Funzione pubblica Marco Zambuto”.
Lavoratori di 28 strutture di accoglienza, cooperative e altri enti del Terzo Settore affidatari da parte del Comune di Palermo di servizi di assistenza per varie categorie fragili – disabili, donne vittime di violenza, gestanti e madri con figli, minori – hanno manifestato ieri davanti Palazzo delle Aquile, contro i ritardi ingiustificati del settore Cittadinanza Solidale, che ha accumulato un arretrato di almeno 8 mesi nel pagamento delle rette. Ma ci sono cooperative che aspettano pagamenti dal 2018.
“Respingiamo come illegittimi i contratti di affidamento unilaterali imposti dai dirigenti comunali, che non assicurano il pagamento a 30 giorni delle rette e provocano, senza alcuna penale per il Comune, ritardi cronici intollerabili come quelli finora subiti”, dice Mirco Oliveri, rappresentante delle cooperative del settore Comunità minori e donne a rischio.
L’assessore comunale Cinzia Mantegna ha ricevuto i rappresentanti di Agci e del Comitato Terzo settore assicurando, si legge in un nota di Agci, che “i fondi per i pagamenti sono disponibili, la Ragioneria comunale ha dato disposizione agli uffici di predisporre gli atti per procedere ai pagamenti relativi agli arretrati 2021”.
“L’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, che combatte da sempre i ritardi della pubblica amministrazione, ha sostenuto sin dall’inizio la giusta protesta delle cooperative sociali e degli altri enti del Terzo Settore nata lo scorso novembre contro il blocco totale dei pagamenti arretrati da parte del Comune di Palermo”, dichiara Francesco Sprio, presidente AGCI Palermo. “Dispiace constatare che altre sigle si siano volute attribuire, senza alcun merito, la paternità dell’emendamento nel Decreto Milleproroghe che ha salvato i crediti 2021 dai tagli imposti dal Comune di Palermo attraverso il Piano di riequilibrio finanziario delle casse comunali. L’AGCI ha chiesto in proposito un preciso intervento che si è concretizzato il 14 febbraio alla Camera, quando per espressa richiesta presentata in Commissioni riunite dalla deputata della Lega Simona Bordonali è stato approvata una riformulazione di quattro emendamenti (Boccia, PD; Prisco, FdI; Pella, FI; Ruffino, Coraggio Italia) presentati il 31 gennaio in materia di piano di riequilibrio pluriennale, che ha introdotto espressamente una modifica sull’individuazione dei debiti, oggetto di decurtazione, dei Comuni capoluogo di città metropolitana, come Palermo”. Il nuovo testo introdotto è: «All’articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, n. 234, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 574, le parole: “31 dicembre 2021” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2020”».
In seguito agli incontri con AGCI Sicilia, l’assessore regionale alle Politiche sociali Antonio Scavone ha decretato l’aumento delle rette per i servizi di accoglienza di donne in difficoltà, gestanti e con figli.
Su richiesta della delegazione AGCI Palermo, in colloquio all’ARS, l’assessore alla Funzione pubblica Marco Zambuto ha deciso un’ispezione specifica sul blocco dei pagamenti in atto e sul regime della gestione in perenne ritardo dei pagamenti dei servizi sociali di assistenza e accoglienza adottata dal Comune di Palermo.