Sfiorano quota mille gli artigiani che nel 2016 hanno cessato la propria attività a Palermo. Questo dato si evidenzia dal Registro delle Imprese della Camera di Commercio, dove emerge anche un calo delle nuove iscrizioni. Nel dettaglio, sono 943 le cessazioni di imprese artigiane nel capoluogo siciliano, 719 le iscrizioni su un totale di 14528 imprese registrate in città.

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Questo dato sottolinea le difficoltà degli artigiani ad andare avanti nelle loro attività ma anche il fatto che molte imprese sono costrette a chiudere, soprattutto in alcune zone della città che andrebbero riqualificate.

“I dati diffusi dalla Camera di Commercio che rivelano la chiusura nel 2016 di quasi mille attività artigiane a Palermo sono il risultato non soltanto della crisi economica generale che investe il Paese, ma la conseguenza di un’Amministrazione comunale e un Governo regionale del tutto inadeguati”. “Alla politica degli annunci e dei lustrini non è corrisposta in questi anni la giusta attenzione per un settore che rappresenta il motore dell’economia cittadina”. A dirlo è Giampiero Cannella, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. Per Cannella persino “le scelte di viabilità hanno penalizzato gli artigiani in quei quartieri cittadini interessati da provvedimenti di limitazione al traffico non accompagnati da misure per la tutela del decoro e della fruibilità urbana”. “Esistono oggi ampie porzioni di città disertate dai palermitani – continua Cannella – che preferiscono indirizzare la loro attenzione verso i grandi centri commerciali”. “La nuova amministrazione – conclude – dovrà senz’altro farsi di carico di invertire la tendenza, incentivando il ripopolamento del centro storico anche con misure di incentivazione all’apertura di esercizi commerciali e botteghe artigiane”.

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