“Le cose che restano vive”: il romanzo di Michele Amato tra fragilità e rinascita
Una storia di fragilità e speranza ambientata in un piccolo paese sul mare. Un viaggio nell’anima che parla di perdita, amore e seconde possibilità

C’è un momento nella vita in cui tutto sembra franare. Per Chiara, la protagonista del romanzo di Michele Amato, quel momento coincide con la perdita di un amore, di un futuro che si scioglie nel pianto e di un corpo che non le appartiene più. “Le cose che restano vive” (2025) è la storia di una donna che torna nel paese sul mare dove è cresciuta, cercando riparo in una pensione dimenticata dal tempo. Lì, tra silenzi e ricordi, comincia un cammino di rinascita che intreccia dolore, tenerezza e la forza inaspettata che nasce dall’incontro con un’altra donna, Luna e con altri personaggi.
Con una scrittura intima e visiva, Amato racconta l’anima femminile con delicatezza e profondità, restituendo al lettore la bellezza della fragilità umana.
“Il romanzo nasce dal desiderio di raccontare come, anche dopo una perdita, la vita trovi sempre una via per restare — spiega l’autore — ogni personaggio porta dentro di sé una ferita, ma anche una luce. E quella luce è ciò che ci salva, ci fa sentire vivi anche quando crediamo di aver perso tutto.”
Ambientato in un luogo che profuma di mare e memoria, “Le cose che restano vive” è un romanzo sul tempo che guarisce, sulla forza dei legami, sull’accettazione e sulla rinascita.
Un racconto che si muove tra introspezione e realismo poetico, in un alternarsi di stagioni, silenzi e dialoghi che restano impressi, raccontano di vita.
SINOSSI “LE COSE CHE RESTANO VIVE”
Chiara è una giovane donna con una vita in frantumi. Un cancro l’ha colpita proprio quando stava per sposarsi. Marco, il fidanzato, è scomparso sette giorni dopo la diagnosi, lasciandole solo un anello e un silenzio assordante. Così Chiara fugge in un paese di mare, dove aveva trascorso l’infanzia, rifugiandosi in una pensione modesta e fuori dal tempo, dove le giornate scorrono lente e nessuno fa domande.
Qui incontra Angela, l’anziana proprietaria dal cuore ruvido e semplice, Nico, il giardiniere silenzioso che con gesti discreti le offre conforto, e Luna, una giovane libraia chiusa nel proprio passato, che vive tra i libri e le ombre dell’infanzia. E poi c’è Ettore, il professore che arriva dal nord, gentile e diretto, che le attraversa la vita come una stagione intensa e breve.
Tra ricordi, sguardi sospesi e gesti impercettibili, Chiara riscopre il tempo, il corpo, la tenerezza. Con Luna nasce un legame profondo, difficile da definire, ma capace di restituire a entrambe un nuovo linguaggio: fatto di ascolto, presenza, amore senza promesse, ma che resta.
“Le cose che restano vive” è un romanzo lirico e misurato, che attraversa il dolore senza cedere al vittimismo, e restituisce dignità alla fragilità. La malattia non è il centro, ma lo sfondo da cui affiora la domanda più vera: cosa significa vivere davvero? Con una scrittura poetica e mai retorica, racconta ciò che sopravvive alle perdite: legami autentici, silenzi che proteggono, piccoli gesti che salvano. Un inno sommesso alla vita, anche quando scivola via. E il finale sorprenderà di certo il lettore…
L’AUTORE
Michele Amato è giornalista e scrittore.
Autore di racconti e poesie, ha fondato e dirige SiciliaRunning.it, uno dei principali portali sportivi dell’isola. Con “Le cose che restano vive” esplora una dimensione più intima della scrittura, fondendo sensibilità e autenticità in una storia che tocca il cuore del lettore.
SCHEDA DEL LIBRO
Titolo: Le cose che restano vive
Autore: Michele Amato
Genere: Narrativa contemporanea
Ambientazione: un piccolo paese sul mare
Anno di pubblicazione: 2025
Formato: cartaceo e digitale
Editore: [Amazon]
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