L’arte come strumento di rinascita: Mostra di Bill Viola a Palazzo Reale
“We need new sacred images for our time!”. Questa esclamazione di Bill Viola trasmette in modo efficace il senso più profondo di P U R I F I C A T I O N [from Bill Viola to the Palatine Chapel], presentata a Palazzo Reale di Palermo. Visitabile da oggi 10 luglio, resterà aperta fino al 28 febbraio 2022. Nel percorso espositivo l’acqua è l’elemento primario di purificazione e catarsi. Come dice Kira Perov, direttore esecutivo di Bill Viola Studio nonché moglie dell’artista “abbiamo tutti bisogno di purificazione dalla pandemia globale, quindi è una mostra molto tempestiva che offre sostentamento e guarigione ai suoi visitatori”.
La mostra è curata dalla Fondazione Federico II e da Bill Viola Studio ed è organizzata in raccordo con l’Assemblea Regionale Siciliana, col sistema museale regionale siciliano, con l’Assessorato Regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, col FEC (Fondo Edifici di Culto), con numerosi Enti Ecclesiastici e l’Eparchia. La Fondazione rifiuta il sistema dell’importazione delle mostre pacchetto e produce uno sforzo senza precedenti per creare mostre che a Palazzo Reale prendono vita, mai viste prima e mai ripetibili altrove.
Negli ultimi anni la Fondazione Federico II ha puntato sull’approfondimento dei contenuti culturali e iconologici di Palazzo Reale e della Cappella Palatina. La scelta di accogliere le opere di Bill Viola allora non è casuale. Attraverso l’acqua e gli elementi cosmici, “P u r i f i c a t i o n” affronta il tema della spiritualità, con l’ambizioso intento di stimolare nel visitatore un’esperienza introspettiva.
Bill Viola, con la sua azione tecnica e creativa dimostra quanto i temi esistenziali e la funzione emotiva dell’arte nel tempo non siano cambiati nella loro sostanza. Cambiano il mezzo, lo strumento e la tecnica con le quali si esprimono gli artisti. Non c’è distinzione tra arte antica e contemporanea.
Per Viola il filo della creatività e dell’espressione di sé corre attraverso l’intera storia umana e ogni generazione influenza la successiva. Quindi, anche in Purification a Palazzo Reale, c’è un costante dialogo in corso tra il passato ed il presente. Collocando delle opere video in queste antiche sale con la loro patina stratificata di storia, le opere stesse assumono una nuova risonanza in questi spazi e gli spazi sono a loro volta trasformati dalle opere. Si ha una più profonda comprensione delle opere grazie a questi momenti di connessione, in cui le idee e le emozioni attraversano centinaia di anni.
Le 35 opere in mostra rappresentano simbolicamente l’acqua. Cinque le opere di Bill Viola: Tristan’s Ascension, Air Martyr, Earth Martyr, Fire Martyr e Water Martyr. Opere che nelle Sale Duca di Montalto, trasformate per l’occasione, convivono senza soluzione di continuità con vasche battesimali, paliotti ricamati della seconda metà del Seicento, acquasantiere, grondaie, opere risalenti persino al VII secolo a.C..
L’obiettivo di Bill Viola coincide con quello degli ideatori della mostra: portare i visitatori ad immergersi in un mondo interiore, creato per loro, ma anche un mondo che, come se si stesse attraversando la soglia di un portale, lascia spazio per la scoperta e la riflessione. È lo stesso artista ad affermare: «L’arte, per me, è il processo di risveglio dell’anima».
“La Fondazione Federico II – dichiara Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea regionale Siciliana e della Fondazione Federico II – ha deciso di cimentarsi in un’impresa ardua, avvicinandosi, con una modalità che oserei definire sperimentale, ad un percorso che esalta l’arte tramite un excursus che partendo dall’antichità raggiunge l’espressione artistica contemporanea. Nessuno meglio di Bill Viola poteva rappresentare la continuità tra passato e presente, un racconto che si immerge nella più evoluta e raffinata cultura tecnologica e narra la storia dell’arte come trionfo del figurativismo che trova nel Rinascimento modelli di valore assoluto. Mi emoziona l’idea che tutto ciò avvenga all’interno del Palazzo Reale di Palermo, dove arte e storia, da millenni, convivono testimoniando un senso di umanità sempre più rara e difficile. Raccontare attraverso l’arte contemporanea di Bill Viola il senso forte della spiritualità è stata una spinta per offrire una lente d’ingrandimento anche sul passato”.
“Purification – afferma Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II – è il risultato di una lunga ricerca tra la Fondazione e lo studio di Bill Viola. Vogliamo riconquistare gli anticorpi intellettuali e rimettere in connessione passato e presente in una consapevolezza contagiosa. Le opere in mostra sono l’espressione di tecniche artistiche che testimoniano la potenza simbolica dell’arte nei secoli. Per questa ragione le opere sono da riconcepire nel loro contenuto concettuale, spirituale e sacro, oltre la loro materialità, divenendo simbolo di un significato profondo e universale rispetto alla percezione della loro bellezza e della loro portata storico-contestuale. Con Bill Viola viene recuperata l’essenza di una produzione dove lo strumento tecnologico lascia intatto il contenuto di spiritualità dell’elemento primordiale acqua, diventando correlazione tra l’uomo e il sacro, tra la dimensione terrena e la dimensione ultraterrena. La tecnica dello slow motion permette di oltrepassare il limite uscendo dal mondo fisico per entrare in quello metafisico. Il tempo speso guardando questi video induce l’osservatore a rallentare, per accedere ad un mondo diverso da quello in cui si trova. Le opere di Viola possono essere usate come uno strumento di meditazione sui grandi temi della vita, della morte e della rinascita spirituale”.
“L’acqua parla senza sosta, ma non si ripete mai”. Nelle parole del poeta e saggista messicano Octavio Paz trovo la chiave per entrare nel mondo di “Purification [From Bill Viola to the Palatine Chapel]”, la mostra di Bill Viola, la cui videoarte ci invita a un cammino interiore in cui ogni spettatore assurge al ruolo di protagonista, in una dimensione che si snoda, come un ponte, tra spirito e materia, fra la dimensione umana e l’Assoluto” – afferma l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, “L’acqua – sottolinea l’assessore Samonà – è l’elemento principale di questa mostra. Un elemento primigenio, che accomuna tutte le fedi, protagonista assoluta della vita materiale e spirituale dei popoli: la sua liquidità le permette di assumere qualsiasi forma, rendendo pieno il vuoto; la lucentezza la rende specchio; il suo scorrere e fluire, nell’infrangersi delle onde, nel ticchettio della pioggia o nel gorgoglio di un ruscello, la fa divenire musica. L’acqua è però, soprattutto – evidenzia ancora l’assessore Samonà – espressione dell’incedere del tempo e della creazione infinita, immutata nel suo continuo mutare”. “Purification – conclude l’assessore dei Beni Culturali – non è solo una mostra, ma uno straordinario viaggio nell’anima che l’artista ci invita a compiere attraverso opere che diventano, momenti centrali di un percorso espositivo nel quale dialogano con vasche battesimali, paliotti ricamati, acquasantiere, in un passato che si fa unità con il presente, testimonianza, anche attraverso la ricchezza artistica, del patrimonio culturale siciliano”.
“Siamo molto onorati – dice Kira Perov, direttore generale di Bill Viola Studio – di presentare cinque opere video in un luogo storico come Palazzo Reale, e di condividere lo stesso spazio nella Sala Duca di Montalto con oggetti sacri del passato. Abbiamo tutti bisogno di purificazione dalla pandemia globale in corso, quindi questa è una mostra molto tempestiva, che capita nel momento giusto. Desidero ringraziare la Fondazione Federico II per aver ideato un’importante opportunità per offrire sostentamento e guarigione ai suoi visitatori”.
“Nella mostra – aggiunge la Perov – gli elementi del mondo, terra, aria, fuoco e acqua, sono protagonisti importanti dei video e sono importanti quanto gli attori stessi, se non addirittura più rilevanti. Questi elementi sono le più potenti forze della natura, possono dare vita così come possono distruggerla. L’acqua, in particolare, è stata un’essenziale materia prima per Bill fin dagli inizi. L’acqua fornisce infinite metafore che egli usa per approfondire i temi della purificazione, della riflessione, della trasformazione, del battesimo (la vita), dell’annegamento (la morte), della trasfigurazione e di quel luogo innominabile ed insondabile tra la morte e la nascita. Nel Martire dell’Acqua, l’acqua rappresenta la lotta dell’uomo prima della sua accettazione finale dell’inevitabilità della morte. Nell’Ascensione di Tristano, c’è un capovolgimento della morte, un trionfo sul mondo materiale con la forza di questo potente elemento che aiuta e facilita la liberazione del protagonista. Nella Cappella Palatina c’è un bellissimo mosaico che rappresenta la creazione dell’acqua. Non è necessario credere in Dio o essere cristiani per apprezzare il simbolismo di questo mistero. Il corso dell’acqua è eterno, come il ciclo buddista della vita, e l’oceano senza fine è collegato ad un fiume che si divide in due fiumi, che attraversano la terra con copiosa energia”.
Nel percorso anche quattro installazioni sull’acqua quale elemento portante con riferimento all’architettura arabo-normanna, alla simbologia della Cappella Palatina, al Tempio della Vittoria di Himera e ad un modello di vasca battesimale paleocristiana.
All’interno del catalogo (quasi trecento pagine) di P U R I F I C A T I O N [from Bill Viola to the Palatine Chapel], edito dalla Fondazione Federico II, si trovano oltre ai testi e alle foto delle opere, alcuni schizzi originali di Bill Viola in carta traslucida e un inserto speciale di 24 pagine in carta naturale con le immagini del backstage e del behind the scene di Bill Viola con Kira Perov e il suo staff per la creazione di Tristan’s Ascension e Air Martyr, Earth Martyr, Fire Martyr e Water Martyr. Info su https://purificationexhibition.it/