Amata (FDI): “Sì al Ponte sullo Stretto per non essere tagliati dal resto d’Italia e dall’Europa”. Falcone: “Opportuno dialogo franco tra Governo e Regioni”
“La Sicilia ha bisogno del Ponte e vuole il Ponte sullo Stretto di Messina per non essere tagliata dal resto dell’Italia in un’Europa e un mondo che corrono. Le parole del ministro Giovannini, il quale ha affermato che il Ponte sullo Stretto, è fuori del Recovery Plan, adesso, ci fanno comprendere bene quale sia il posto di questa opera fondamentale non solo per i siciliani nell’agenda del governo Draghi”. Lo dice Elvira Amata, capo gruppo di Fratelli d’Italia all’Ars, dopo le affermazioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Enrico Giovannini in un intervento nella ‘War Room’ del giornalista Enrico Cisnetto.
“Se Draghi vuole accelerare su una più rapida connessione della Sicilia e del Mezzogiorno al resto d’Italia non può consentire di mettere il Ponte sullo Stretto in secondo piano – sottolinea Amata -. Ci auguriamo che anche il presidente della Regione Nello Musumeci, assieme al collega vicepresidente della Regione Calabria Nino Spirlì, possa intervenire a sostegno dell’unica opera che davvero può cambiare le sorti delle regioni più a Sud del Paese. Si parla ancora di commissioni, di documenti, di dibattiti mentre Sicilia e Calabria restano fanalino di coda in un Paese in piena crisi. Ma è ancora possibile pensare alla realizzazione del Ponte guardando agli aspetti ideologici?”, si chiede Elvira Amata, che conclude: “Bisogna guardare esclusivamente agli effetti sociali, economici e pratici di una infrastruttura che se costruita sarà in grado di far ripartire l’Italia tutta, utile al nostro Paese e all’Europa e che potrebbe generare di per sé un’attrattiva turistica unica”. L’anno scorso l’Ars aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno di Fratelli d’Italia, proposto da Elvira Amata, che impegnava il governatore nello Musumeci a riaprire il dialogo con Roma e con il governo, affinché l’opera fosse inserita nelle priorità dell’esecutivo nazionale.
“Siamo convinti infatti che ogni decisione o percorso di confronto che riguardi l’attraversamento stabile dello Stretto sia opportuno che passi da un dialogo franco e documentato fra Roma, le Regioni e le comunità locali, fino anche all’Europa. In questo senso, il presidente Musumeci ha già consegnato tale auspicio al ministro Giovannini e al Governo nazionale. La prospettiva di un Mezzogiorno che rialza la testa è legata a doppio filo a infrastrutture come il Ponte o l’Alta velocità in Sicilia. Infrastrutture che, come avvenuto con le opere post Unità d’Italia o del Dopoguerra, siano l’effettiva soluzione al divario fra Nord e Sud”.