Covid-19. Le misure urgenti per il comparto della nautica da diporto

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L'Importante e significativa presenza della nautica siciliana a Düsseldorf con il presidente di Assonautica Palermo Andrea Ciulla

I vertici della nautica siciliana hanno inviato una lettera al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, al presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè e agli assessori regionali Gaetano Armao (Economia), Mimmo Turano (Attività produttive),  Toto Cordaro (Territorio e ambiente) e Manlio Messina (Turismo, sport e spettacolo) per le misure urgenti da adottare al comparto della nautica da diporto.

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Il vero avvio della auspicata “Fase 2” – fortemente auspicato da tutto il comparto della nautica – impone un lavoro attento e sinergico al fine di non vanificare energie e risorse e, soprattutto, al fine di fornire risposte adeguate alla filiera. Sul punto, allora, fermo restando che – ove richiesto – ci si riserva sin d’ora di trasmettere relazioni e schede tecniche di maggiore approfondimento, sia sommessamente consentito indicare le due direttrici fondamentali per tale seconda fase:

  1. (i)  riattivazione immediata della filiera, pur con le misure sanitarie ritenute necessarie, con l’individuazione di una precisa road map per la nautica da diporto così da consentire l’immediata pianificazione delle attività;
  2. (ii)  previsione di misure, anche di tipo finanziario, al fine di sopperire alle oggettive difficoltà di gestione delle attività sia per il periodo trascorso che per le eventuali attività da rendersi a seguire in ragione delle misure sanitarie eventualmente disposte e, quindi, al fine di sopperire alle perdite registrate dalla filiera e non più recuperabili.

    A) Riattivazione della filiera

 Il dato di principale rilevanza è certamente quello legato alla profonda incertezza che rende impossibile la programmazione delle attività con ciò arrecando un gravissimo vulnus al settore già gravemente segnato da oggettive perdite. Ciò che si richiede con forza è l’individuazione di una road map certa che, pur facendo salve possibili modifiche a seguito di un eventuale peggioramento del quadro epidemiologico, individui immediatamente e senza alcun ulteriore indugio un calendario di riapertura delle attività della filiera, unitamente alle eventuali misure sanitarie da adottare.

Tale richiesta, lungi dal configurarsi quale mera manifestazione di una voluttuaria necessità, rappresenta al contrario un’esigenza ben precisa dell’intera filiera, dal diportista all’operatore economico, al fine di evitare di pregiudicare irrimediabilmente l’intera stagione. Non sfugge, infatti, come – dalla sottoscrizione dei contratti di ormeggio alle prenotazioni di pacchetti- vacanze con le società di charter nautico – l’assenza di un quadro certo e preciso delle date di riavvio delle attività pregiudichi oggettivamente la possibilità di programmare ogni attività, vieppiù quella di tipo prettamente stagionale qual è quella nautica concentrata in pochi mesi dell’anno. Ebbene, senza dimenticare che altre Regioni d’Italia (vd. ord. reg. Liguria, n. 28/20 in vigore dal 11/05/2020) ancora una volta prima della Regione Siciliana, già consentono l’uscita in barca anche in più persone purché “coresidenti”, siano consentiti alcuni suggerimenti.

Deve essere in primo luogo ricordato come l’utilizzo delle unità da diporto risulti essere un’attività essenzialmente svolta in spazi all’aperto ed ove il rischio di contagio risulta essere inferiore. Si tratta, quindi, di individuare – sul punto riservandoci di far avere, ove occorra, approfondimenti muniti di relazioni e schede tecniche – quelle attività potenzialmente a rischio che possono riguardare l’utilizzo, sotto svariate modalità, dell’unità da diporto.

Accesso ai porti

Con riferimento all’accesso ai porti (siano essi marina, approdi, pontili, campi boa, circoli, etc.) è possibile ipotizzare l’utilizzo di misure simili a quelle già previste per qualsiasi esercizio commerciale/circolo sportivo che esercita in tutto o in parte attività all’aperto. Quindi, è possibile prevedere accessi scaglionati o su prenotazione al fine di garantire sempre il rispetto delle distanze ed evitare il rischio di assembramenti.

Gli spazi interni, poi, ancorché tendenzialmente tutti all’aperto, saranno comunque soggetti alle procedure di sanificazione ed il relativo personale dovrà essere munito dei necessari DPI. L’utilizzo dei relativi servizi (colonnine servizi, acqua, etc.) sarà effettuato con sicurezza attraverso l’utilizzo di dispositivi monouso ovvero previo utilizzo di gel disinfettanti.

Utilizzo dell’unità da diporto

Come detto, l’utilizzo dell’unità da diporto rappresenta attività isolante per definizione e ciò soprattutto ove venga utilizzata dal medesimo nucleo familiare convivente, per il quale non si ritengono utili misure restrittive (si veda, ad es. FAQ del Governo italiano sull’utilizzo senza obbligo di distanziamento della autovettura da parte dello stesso gruppo di persone già conviventi), che già condivide, appunto, “a terra” gli stessi spazi.

Il comandante dell’unità dovrebbe accertarsi della circostanza suddetta ovvero, in caso di imbarco anche di soggetti diversi, andrebbe a richiedere una dichiarazione, resa con le modalità ex DPR 445/00 da esibire in caso di controlli, che accerti l’insussistenza di sintomi riconducibili al COVD 19, di non rientrare tra i soggetti obbligati alla quarantena ovvero di essere entrato in contatto con persone soggette a tale regime o, comunque, a rischio, nonchè, chiaramente, l’assenza di infezione.

SOLO per il caso di imbarco di persone non già conviventi, potrebbero poi prevedersi eventuali limitazioni in base alla Lunghezza Fuori Tutto dell’unità del seguente tipo (a titolo esemplificativo): fino a 5 metri, max 2; fino a 7 metri, max 3; fino a 9 metri, max 4; fino a 10 metri, max 5; fino a 12 metri, max 6; fino a 14 metri, max 8; oltre i 14 metri, max 12 (per i catamarani potrebbe moltiplicarsi per 1,5 mantenendo comunque il limite massimo di 12 ospiti oltre l’eventuale equipaggio). Nessuna limitazione invece per le navi da diporto (quindi oltre i 24 mt) sul numero di persone a bordo in senso più restrittivo rispetto a quanto previsto dal certificato di conformità.

Sarà onere del comandante accertarsi, oltre che delle normali e vigenti regole legate all’utilizzo dell’unità, del rispetto delle suddette norme; medesimo onere potrebbe porsi in capo a gestori dei porti, pontili, ormeggi, circoli, etc. Lo stazionamento a bordo di membri dell’equipaggio per unità più grandi potrebbe essere consentito previo utilizzo dei normali DPI previsti per altri tipo di attività similari. Potrebbe prevedersi, in tal caso, l’ulteriore obbligo di sanificazione dell’unità ad intervalli periodici e, comunque, ad ogni accesso di nuovi soggetti. Si prevederebbe, poi, la sanificazione delle cabine, aereazione dei locali, igienizzazione dei borsoni e della cambusa.

Specificità in caso di charter

In caso di unità destinata al charter, oltre a quanto sopra previsto, potrebbe ulteriormente prevedersi l’obbligo di sanificazione dell’unità a seguito di imbarco e sbarco di ogni gruppo di ospiti, imponendo l’adozione di uno specifico registro cronologico.

Inoltre, potrebbe prevedersi l’obbligo di fornitura di gel disinfettante per l’unità per tutta la durata della vacanza e in quantità congrua rispetto al numero di persone a bordo, equipaggio e clienti. Previa idonea distribuzione sul territorio, potrebbe altresì prevedersi l’ipotesi di eseguire test all’equipaggio prima dell’inizio di ogni vacanza dandone evidenza ai clienti durante la fase di check-in.

B) Previsione di misure, anche di tipo finanziario.

Già con la precedente nota prot. 53/20 del 7 aprile 2020 nonché con gli appunti successivamente condivisi, sono state individuate alcune misure anche di tipo finanziario urgenti per il settore, talune immediatamente attuabili dalla Regione Siciliana altre, invece, da implementare nell’ambito delle interlocuzioni con lo Stato.

Nelle more di approfondire i contenuti della Legge di Stabilità 2020 approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana ed in corso di pubblicazione, la quale – così come parrebbe alla luce delle notizie diffuse dalla stampa – ha adottato alcune misure importanti, da noi pure sollecitate, pur se in misura di molto inferiore rispetto alle necessità, nelle more ed in aggiunta di quelle eventualmente adottate dal Governo nazionale, auspicando anzi che la Regione Siciliana possa essere un volano per l’attivazione sul piano nazionale dei necessari provvedimenti, ribadiamo il seguente elenco.

A. Accesso al credito facilitato (anche tramite l’IRFIS o, per quanto di competenza, CRIAS/IRCAC), in modo da avere con immediatezza, per esigenze di liquidità, finanziamenti a lunghissimo termine, con il supporto di garanzie pubbliche ed a tassi bassissimi o a tasso zero, con la previsione di una significativa parte a fondo perduto (ad es: piano di ammortamento ad hoc non inferiore a 96 mesi, e preammortamento, non inferiore a 12 mesi, che tenga quindi conto della peculiarità del settore e della gravità del momento in riferimento ai significativi investimenti che lo caratterizzano). Rimodulazione dei finanziamenti in essere di quelli in essere nei medesimi termini.

B. Immediato accesso a somme già approvate con i bandi europei: occorre velocizzare oltremodo ai fondi già stanziati per le azioni del POFESR 2014/2020. Molte Aziende, infatti, sono da tempo in attesa della liquidazione o degli acconti di queste somme (ed hanno già affrontato notevoli investimenti, confidando nell’imminente stipula delle convenzioni).

C. Sospensione dei pagamenti di imposte e tasse, sia regionali che locali: ci riferiamo al pagamento di imposte e tasse di competenza regionale e locale agli Enti impositori ed alla loro riscossione tramite Riscossione Sicilia con successiva opportunità di abbattimenti e/o di rateizzazione a lungo termine.

D. Abbattimento pluriennale dei canoni demaniali: la proposta risulta determinante per favorire l’abbattimento di un costo fisso per le Aziende che lo sopportano nonché per favorire anche indirettamente l’intero comparto così come dei diportisti, dei circoli nautici e sportivi, degli approdi turistici (ivi compresi i campi boe e gli specchi d’acqua in concessione) e ciò per non meno di sei/otto anni.

E. Sburocratizzazione e creazione di no tax area estesa a tutta la Regione: si tratterebbe di avviare con un percorso virtuoso per favorire con immediatezza la ripresa del settore nella fase successiva alla cessazione delle esigenze sanitarie legate alla pandemia in atto.

F. “Monetizzazione” del credito d’imposta: attivazione di un’interlocuzione con il Governo centrale per prevedere la possibilità di un’immediata “monetizzazione” del credito d’imposta anche attraverso il ricorso ad una cessione dello stesso al sistema bancario al fine di ottenerne l’immediata “liquidazione” in favore dell’Azienda.

G. Aumento delle percentuali del credito d’imposta: si pensi, ad esempio, agli investimenti in tema di “ricerca e sviluppo”, ove si richiede di aumentare anche per l’anno d’imposta 2019 nonché per gli anni 2020 e 2021, indifferentemente se trattasi di risorse interne o esterne all’azienda, la percentuale recuperabile sotto forma di credito d’imposta almeno al 50%. Tale misura consentirebbe, specie a chi aveva da poco programmato un piano aziendale di investimenti, oggi totalmente stravolto dagli accadimenti straordinari legati alla pandemia, di poter acquisire un beneficio di fondamentale rilevanza nell’ambito della complessiva prosecuzione dell’attività aziendale. Prevedere, in ogni caso, proroga dei termini di almeno 24 mesi per il completamento degli investimenti già autorizzati.

H. Decontribuzione oneri INPS: previsione di una compartecipazione della Regione in favore di un abbattimento dei contributi previdenziali INPS a carico delle Aziende, sollecitando lo stesso Istituto ad accelerare i tempi di attuazione delle agevolazioni già previste dalla normativa nazionale.

I. Riprogrammazione dei fondi europei: proposta questa con la quale si vuole suggerire l’immediata riprogrammazione dei fondi europei non spesi estendendo il beneficio a tipologie di investimento prima escluse e adottando procedure più snelle ed immediate consentendone la loro immediata e semplificata immissione nel sistema economico regionale, richiedendo altresì la specifica autorizzazione all’attivazione di meccanismi premiali in favore di quel beneficiario che, a sua volta, utilizzi i contributi ottenuti in favore delle imprese siciliane in modo da ottenere un ulteriore effetto moltiplicatore.

J. Fondiperrealizzazionedieventituristicie/ofieristici:lariattivazionedellafilieranellafase successiva alla cessazione delle esigenze sanitarie legate alla pandemia in atto passa anche attraverso la immediata riattivazione di fondi per favorire la realizzazione di eventi di settore che possano riavviare il volano anche attraverso il coinvolgimento dei diportisti e dei circoli nautici.

K. Fondi per favorire l’internazionalizzazione: si tratta di misure già note che vanno rimpinguate significativamente nel plafond nonché semplificate nell’erogazione al fine di consentire una nuova ricollocazione internazionale delle imprese siciliane nella fase successiva alla cessazione delle esigenze sanitarie legate alla pandemia in atto.

Inoltre, con specifico riferimento al settore del “Charter Nautico”, il quale presenta ulteriori specifiche caratteristiche, si osserva quanto segue.

Il “Charter Nautico”, ovverosia il noleggio, con o senza equipaggio, di un’imbarcazione a vela o a motore, permette ad una consistente fetta di clientela, sia italiana che straniera, di poter scoprire le bellezze del nostro Territorio in maniera itinerante sfruttando la componente che più lo valorizza e caratterizza, ovverosia il mare, la fascia costiera ed i nostri arcipelaghi e creando con esso delle forti sinergie.

Questo settore nell’ultimo decennio è cresciuto in maniera notevole, in esso spiccano in particolar modo le aree degli arcipelaghi delle Eolie e delle Egadi, conosciute ed apprezzate in tutto il mondo.
È opportuno fare una distinzione tra charter e turismo nautico in generale, in quanto il charter va letto come un vero e proprio sistema di ospitalità sul territorio. È possibile considerarlo a tutti gli effetti alla stregua del sistema turistico alberghiero ed extra-alberghiero, pur se itinerante.

La recettività turistica rappresentata dal parco nautico si aggiunge, infatti, come dotazione di posti letto, a quella offerta delle strutture già presenti sul territorio.

Volendo riportare qualche numero, è possibile affermare che negli ultimi 10 anni c’è stata una forte crescita di società ed imbarcazioni. Oggi l’offerta della Sicilia rappresenta circa il 40% del mercato nazionale del Charter Nautico, sono presenti sul territorio circa una sessantina di società, con un numero di addetti diretti tra 150 ed 200 unità, ai quali si aggiungono quelli dell’indotto, e con un parco barche che è possibile stimare in circa 350 unità e che rappresentano, pertanto, valutando in media 8 posti letto per imbarcazione, circa 2.800 posti letto complessivi che, in considerazione di un utilizzo medio annuale di 12 settimane, rappresenta circa 35.000 presenze l’anno e con un fatturato stimato diretto e dell’indotto pari a 50/60 mln di euro.

La situazione attuale legata al COVID-19 ha, di fatto, azzerato la stagione 2020, della quale potranno cogliersi solo alcuni last-minute, se e quando verrà consentito (si rinvia, sul punto, alla precedente lettera A). E allora, con riferimento alla specificità del settore, unitamente alle misure già esposte, si ritiene di poter ulteriormente suggerire quanto segue.

A) Equiparazione del “Charter Nautico” alle strutture turistico-ricettive. Invero, anche alla luce di tutto quanto esposto, avuto riguardo anche ai recenti interventi normativi della Regione Siciliana in tema di ricettività nautica, si ritiene non possa parlarsi di “semplici” unità da diporto ma di vere e proprie “strutture ricettive mobili”. Si chiede, pertanto, anche in relazione all’applicazione dell’IVA, così come effettuato in altre Regioni in relazione alla ricettività portuale, di applicare a tale settore, le stesse misure previste per il settore alberghiero, al fine di supportare le aziende e di permettere che queste possano sopravvivere in un momento così difficile.

B) Estensionedellemisuredel“bonus”vacanza.Qualeulteriorecorollariodiquantosopra,si ritiene di poter avviare anche per tale settore le misure relative all’acquisto di “pacchetti” di notti e/o servizi da parte della Regione con successiva rivendita nel mercato.

C) Avvio di una significativa attività di marketing territoriale che, unita all’attivazione di misure di salvaguardia del territorio da un punto di vista sanitario al fine di evitare l’attivazione di focolai di pandemia, valorizzi le peculiarità della nostra Regione quale territorio salubre ed aperto all’accoglienza.

D) Previsione di hub per le unità non utilizzate, da mettere a disposizione a titolo gratuito alle aziende del “Charter Nautico” ove tirare a secco e stoccare le unità da diporto rimaste inutilizzate a cause delle restrizioni legate alle misure sanitarie ovvero previsione di ormeggi a titolo gratuito presso aree demaniali individuate e concordate.

Le scriventi Associazioni si dichiarano sin d’ora disponibili, anche nell’ambito della Task Force attivata dalla Regione Siciliana per l’individuazione delle misure per la cd. “ricostruzione” post Covid19, ad una più ampia collaborazione per il raggiungimento del certamente comune obiettivo di evitare una débâcle dannosa per l’intero sistema economico regionale.

Il Presidente di ASCON

(Antonio Minissale)

Il Commissario ASSONAUTICA MESSINA

(Ivo Blandina)

Il Presidente di ASSONAUTICA PALERMO

(Andrea Ciulla)

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