Il clan catanese dei Capello, su richiesta del boss siracusano Salvatore Giuliano, stava organizzando un’eclatante omicidio per “eliminare lo scomodo giornalista” Paolo Borrometi, direttore del sito la spia.it, per le sue inchieste sul territorio. Lo scrive il Gip Giuliana Sammartino nell’ordinanza che ha portato all’arresto di 4 persone per un attentato dinamitardo all’auto dell’avvocato Adriana Quattropani.
“La libertà di stampa va difesa da tutti i cittadini che hanno il diritto di avere un’informazione libera e democratica. Ecco perché la notizia che la mafia stava preparando un attentato contro il giornalista Paolo Borrometi deve servire a scuotere le coscienze, sensibilizzando, ancora di più, l’opinione pubblica. A Borrometi, e a tutti i cronisti con la schiena dritta come lui, va la solidarietà e la vicinanza del governo regionale, con l’invito a proseguire nel loro fondamentale lavoro perché la comunità dei siciliani perbene è con loro”. Lo dichiara, in una nota, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, esprime solidarietà e vicinanza al giornalista Paolo Borrometi, ancora una volta nel mirino della mafia. “Voglio esprimere tutta la vicinanza e il sostegno a Borrometi, un giornalista coraggioso che nonostante le ripetute intimidazioni, continua nel suo prezioso lavoro di inchiesta – dice Miccichè – Invito le forze dell’ordine a rafforzare ulteriormente la tutela al cronista costretto a vivere sotto scorta e che rischia quotidianamente la vita solo per svolgere il dovere di informare”.
Il gruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars esprime solidarietà a vicinanza al giornalista Paolo Borrometi, ancora oggetto di minacce di tipo mafioso. “A Paolo e ai suoi familiari – dice la capogruppo M5S all’Ars Valentina Zafarana – giunga il nostro abbraccio più sincero e sentito. La sua costante attività di ricerca e racconto dei fatti, gli costa già una vita blindata e di rinunce. Invitiamo Paolo ad andare avanti con coraggio, nella consapevolezza che non è da solo. Plaudiamo al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura per l’ottimo lavoro di prevenzione. La mafia si combatte così, dando la possibilità ad un eccezionale giornalista di fare liberamente il proprio lavoro”. Medesima solidarietà è espressa anche dall’europarlamentare Ignazio Corrao. “Esprimo tutta la mia indignazione per quanto accaduto ancora una volta. All’amico e coraggioso giornalista Paolo Borrometi giunga la mia più sentita vicinanza”.