Click Day, Cisl: “Flop annunciato, il governo cambi rotta”. Tutto rinviato all’8 ottobre. Pioggia di critiche dell’opposizione e della maggioranza

0

“Un flop annunciato. E che deve far riflettere. Perché così senso non ne ha”. Sebastiano Cappuccio, segretario della Cisl Sicilia, commenta in questo modo il fallimento del click day per l’assegnazione del Bonus Sicilia, organizzato per oggi dall’assessorato regionale alle Attività produttive. “Serve una visione – chiosa Cappuccio – e servono riforme che rendano davvero veloce e snella, la burocrazia. Il covid ha messo l’economia in ginocchio. Non si possono affidare 125 milioni di aiuti alle imprese in difficoltà, alla lotteria della tastiera, con evidente approssimazione e superficialità”. Il governo ne prenda atto, sostiene la Cisl, e corregga la rotta. “Il sostegno va basato su criteri oggettivi, trasparenti e non discrezionali, che favoriscano produzione, innovazione, internazionalizzazione. E ricaduta occupazionale dei progetti”. Non si può condizionare il necessario impulso alla ripresa, alla rapidità del proprio dito. O alla probabilità che congiunture astrali favorevoli si riverberino sulle piattaforme di trasmissione e ricezione dei segnali”.

Banner Rag Giuseppe Pannullo
“Il ‘click-day’ per accedere al Bonus Sicilia si dimostra un fallimento annunciato – tuona Giuseppe Lupo capogruppo del PD all’Ars -. L’allarme lanciato dal PD, dalle associazioni d’impresa e dai commercialisti è stato infatti colpevolmente ignorato dall’assessore Turano e dal presidente Musumeci. Un governo regionale di ‘dilettanti allo sbaraglio’, che dovrebbe dimettersi subito, che sta massacrando le attività produttive in Sicilia”.
“Non sappiamo se ridere o piangere – afferma Antonello Cracolici, parlamentare regionale del PD. Dopo i proclami, all’ora ‘X’ il sistema del Click day è saltato per aria. Si scopre che ci sono problemi tecnici. Si rinvia a giovedì? Un’altra dimostrazione dell’incapacità di gestire il sistema-regione. È venuto il tempo che il governo Musumeci esca dalla bolla della propaganda e faccia un bagno di umiltà ammettendo che non riesce a governare”. 

“Sarebbe bastata un pizzico di arroganza in meno – sottolinea Michele Catanzaro, parlamentare regionale del Partito democratico – per far un salvifico dietro front ed annullare una procedura che si annunciava fallimentare anche senza l’allarme che per settimane abbiamo lanciato. Il click day  scelto dal governo Musumeci per accedere ai finanziamenti del Bonus Sicilia  si blocca già ai nastri di partenza, costringendo ad un rinvio, ma la frase ‘l’avevamo detto’, che sorge spontanea, ha il sapore amaro delle deluse aspettative di centinaia di imprenditori”. Così Michele Catanzaro, parlamentare regionale del Partito democratico commenta il blocco del sistema informatico che da stamattina avrebbe dovuto permettere agli imprenditori di richiedere i finanziamenti che la Regione aveva messo a disposizione per la ripartenza dopo la crisi economica post lockdown.

“Nelle scorse settimane avevano chiesto un ulteriore approfondimento ed un tavolo di confronto con forze politiche ed associazioni di categoria  – aggiunge – per valutare alternative ad una procedura che troppe volte si è rivelata fallimentare. Il Governo è stato sordo ad ogni sollecitazione ed oggi i timori sono diventati amara realtà.  Musumeci,  a questo punto, spieghi come vuole procedere perché i fondi promessi non restino il solito racconto da libro dei sogni”.

“Le scuse accampate e le rassicurazioni fornite dall’assessorato regionale alle attività produttive sono prive di fondamento: il sistema del click day scelto per l’assegnazione delle somme del bonus Sicilia alla piccola e media impresa si conferma una lotteria” – afferma Claudio Fava –  che ricorda come “solo una richiesta su cinque otterrà risposta positiva, confermando che la sopravvivenza di migliaia di aziende dipenderà dal caso e dalla velocità di connessione.”
Per il presidente dell’antimafia, “a tutto questo si aggiunge la beffa di una piattaforma già in crash dopo pochi minuti, tanto da dover rinviare a giovedì l’avvio della procedura. Altri giorni di ritardo, in attesa che il governo regionale trovi, come sempre, nuovi capri espiatori: il destino, la collera degli dei, l’anno bisestile…”
“Esattamente com’è avvenuto per la cassa integrazione in deroga, per i ritardi nelle erogazione dei fondi ai comuni per l’assistenza ai soggetti deboli, per il sistema dei controlli e della prevenzione, per i fondi per il turismo – prosegue Fava – per Musumeci e i suoi assessori, la colpa è sempre degli altri. Per i siciliani, no. Assessore Turano e presidente Musumeci, un passo indietro per favore…”
“Altro che click day, è stato crack day: Il governo regionale è presuntuoso e incompetente. Turano e tutti i responsabili di questa genialata devono andare a casa con grande vergogna e non farsi più vedere dai siciliani. Abbiamo avvisato ogni giorno il governo Musumeci che la modalità di assegnazione dei fondi alle imprese colpite dalla crisi derivante dalla pandemia sarebbe stato un flop e così è stato. Solidarietà massima alle aziende”. I deputati Cinquestelle avevano denunciato questa possibilità già ad agosto con interventi in aula a Palazzo dei Normanni, atti parlamentari e richieste di audizione in commissione attività produttive all’Ars.

“Proprio ieri – spiega il capogruppo Giorgio Pasqua – avevamo reso noto come le domande caricate sul portale della Regione Siciliana dalle imprese risultavano mescolate con dati di altre aziende. Il sistema era in sostanza andato in crash ancora prima del click day. Oggi l’epilogo di un disastro annunciato con il sito in tilt e le aziende inferocite.

“Non esiste volta – diceva Luigi Sunseri a Sala D’Ercole – in cui la Regione Siciliana non abbia fallito sul click day. Anche questa volta metteremo a rischio 130 milioni di euro destinati alle imprese attraverso una modalità che di fatto non mette le imprese sullo stesso piano. L’impresa collegata con la rete internet dotata di fibra non può matematicamente avere le stesse possibilità delle imprese che cliccano dalle Madonie o dai Nebrodi con connessione decisamente più lenta”.

Mercoledì 7 ottobre la Commissione Attività produttive avrà in audizione l’assessore Turano proprio su richiesta delle deputate Cinquestelle Jose Marano, Ketty Damante e Valentina Zafarana. “Già il fatto di avere la possibilità di parlare con l’assessore Turano a cose fatte- spiegano le deputate – la dice lunga sulla supponenza di questo governo regionale, ma siccome è stato un flop e la Regione si è vista costretta a rinviare ad altra data questo benedetto click day, chiederemo all’assessore, tra le altre cose, conto di quanto è costata questa procedura alle tasche dei contribuenti siciliani ed ovviamente degli imprenditori”.

“In Sicilia – denuncia il vicepresidente vicario di Sicindustria, Alessandro Albanese – il sistema del click day è diventato per gli imprenditori un vero e proprio calvario. Anzi peggio. Sicindustria continua pertanto a ribadire la necessità di una maggiore efficienza ed efficacia nei processi di assegnazione delle risorse pubbliche e una valutazione dei progetti da finanziare non sulla base di un sistema troppo spesso malfunzionante e basato solo sulla rapidità di un click, ma su criteri di ammissibilità e selezione oggettivi per progetti produttivi capaci di generare ricchezza”.

L’assessore Turano guardi in faccia il vero problema e smetta di ignorare le richieste più volte avanzate dalle associazioni di categoria, in merito all’esigenza di una procedura che consenta a tutti gli aventi diritto di partecipare al bando in condizioni eque. Le scuse adesso non bastano. Serve, invece, individuare un metodo di ripartizione efficace ed equo e pretendere dal governo Conte gli stanziamenti necessari a coprire il fabbisogno reale di sostegno alle PMI” – afferma l’europarlamentare della Lega Francesca Donato -.

“Escludere dal bonus per le piccole medie imprese – aggiunge l’esponente della Lega – in un momento di crisi drammatica come quello attuale, tutti coloro che per ragioni organizzative, tecniche o semplicemente per pochi minuti di ritardo non rientrano nella ristretta fascia di disponibilità consentita dal click day è un’ingiustizia inaccettabile, che la Regione siciliana deve definitivamente cancellare”. “Si apra una finestra temporale più ampia per la presentazione dei progetti, con modalità sia telematiche che cartacee per chi non ha ancora i dispositivi digitali adeguati. Tutte le piccole e medie imprese siciliane in difficoltà devono poter accedere al bonus per coprire almeno in parte i danni della crisi”. “È evidente, comunque, che le ragioni alla base della scelta del click day sono di tipo economico. Gli importi disponibili sono scarsi e per questo si è scelto di premiare solo chi arriva primo. Ma è proprio questo l’aspetto più iniquo: la Regione siciliana non può avallare l’abbandono del comparto produttivo isolano, ma deve pretendere dal governo nazionale i fondi necessari per sostenere le proprie piccole imprese”. “Non bastano i fondi europei non spesi e rimodulati per salvare dal disastro la Sicilia”, conclude la Donato -. “Serve un impegno di Roma e il governo Conte deve essere chiamato alle proprie responsabilità. I soldi ci sono, dunque, si spendano in modo utile per chi dà lavoro e produce, invece di disperderli inutilmente in mille rivoli”.

In una nota, i dirigenti generali dell’Arit e delle Attività produttive della Regione Siciliana, Vincenzo Falgares e Carmelo Frittitta sottolineano che “Il “click day” del Bonus Sicilia per la concessione di contributi a fondo perduto alle microimprese dell’Isola, previsto per stamane a partire dalle ore 9, è stato rinviato a giovedì prossimo. Lo spostamento, deciso nella notte, è dovuto a “un’anomalia della piattaforma in gestione Tim”, così come la stessa società fornitrice del servizio scrive in una nota diretta alla Regione Siciliana e nella quale chiede “la sospensione della procedura con riattivazione a 72 ore”.

Dal canto suo, l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano si dice “rammaricato del disguido tecnico comunicato dalla Tim e si scusa con le imprese interessate. La Regione è cliente e non erogatrice  di servizi”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *