Felice (Confimprese Sicilia): “Il Black Friday siciliano diventi la Festa delle offerte di inizio stagione”

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“Nel Sud Italia, e in particolare in Sicilia, la partecipazione al Black Friday è alta, con il 92% dei consumatori che dichiara di voler approfittare delle promozioni”

Giovanni Felice

Giovanni Felice

Con messaggi sui cellulari, email, social, pubblicità e cartellonistica, il Black Friday 2025 è arrivato da qualche giorno  anche a Palermo ed in Sicilia, tanto che ormai gli sconti non si limitano ad una sola giornata ma vanno avanti per un’intera settimana nei negozi come nei centri commerciali.

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Le principali ricerche confermano che l’appuntamento di fine novembre è ormai un momento chiave dello shopping in Italia. Secondo la Black Friday Survey 2025 di PwC, l’84% dei consumatori italiani effettuerà acquisti nel periodo promozionale. La spesa media prevista si colloca tra i 190 e i 246 euro a persona, a seconda delle fonti, con un andamento stabile rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda i canali di vendita, il comportamento d’acquisto è ormai ibrido: circa il 47% degli italiani acquisterà online, il 37% nei negozi fisici e il restante 16% utilizzerà formule di click&collect.

Il Mezzogiorno e la Sicilia: alta partecipazione e consumi più fragili

Rivela Confimprese Sicilia: “ Nel Sud Italia, e in particolare in Sicilia, la partecipazione al Black Friday è ancora più alta, con il 92% dei consumatori che dichiara di voler approfittare delle promozioni. Tuttavia, il contesto economico regionale rimane caratterizzato da un potere d’acquisto inferiore rispetto alla media nazionale. Secondo la Nota al DEFR 2026-2028 dell’Assemblea Regionale Siciliana, i consumi delle famiglie siciliane crescono meno della media nazionale e oltre il 40% della popolazione è a rischio povertà o esclusione sociale”.

Interviene Giovanni Felice, coordinatore regionale di Confimprese Sicilia: “Va detto che il Black Friday, nella sua forma oramai divenuta tradizionale, rappresenta ormai un appuntamento consolidato del commercio moderno. I dati confermano che, per molte imprese, si tratta di un momento capace di accelerare le vendite, ridurre gli stock e attrarre nuovi clienti grazie alla forte comunicazione e alla spinta promozionale tipica del periodo.
Dal punto di vista commerciale, gli effetti positivi sono evidenti. Tra questi, l ‘incremento immediato delle vendite: il Black Friday genera un picco di acquisti che consente alle imprese di migliorare rapidamente i volumi e smaltire la merce stagionale. Una maggiore visibilità: la forte attenzione dei media e dei consumatori permette anche alle aziende più piccole di beneficiare di un clima di acquisto favorevole. Acquisti programmati: una parte crescente delle famiglie utilizza il Black Friday per acquistare prodotti utili e necessari approfittando degli sconti reali”.

Accanto ai vantaggi, tuttavia, emergono criticità strutturali ormai riconosciute e strutturali. “Tra gli svantaggi – continua Felice – ci sono l’anticipo e spostamento degli acquisti natalizi. Il Black Friday, infatti, intercetta una quota sempre più ampia della spesa per i regali di Natale. Ciò determina una cannibalizzazione delle vendite di dicembre, periodo tradizionalmente cruciale per il commercio. Inoltre, provoca uno squilibrio tra commercio online e a posto fisso: in molte aree del Paese, e sempre più anche in Sicilia, le vendite online hanno raggiunto — o superato — quelle del commercio tradizionale.  Il Black Friday, fortemente trainato dall’e-commerce, consolida ulteriormente questo squilibrio, penalizzando le attività fisiche che dispongono di minori strumenti competitivi. Riduce i margini: la pressione promozionale intensa obbliga molte imprese a ridurre i prezzi in un momento in cui la stagione invernale inizia davvero, soprattutto in Sicilia, limitando la redditività”.

Quali le conclusioni. “Il Black Friday resta un’iniziativa complessivamente positiva, capace di generare benefici immediati per imprese e consumatori – chiosa il coordinatore di Confimprese Sicilia – Tuttavia presenta alcune criticità, che richiedono attenzione: il rischio di indebolire la stagione natalizia, la crescente asimmetria tra online e negozio fisico, e, nel caso siciliano, l’effetto della stagionalità climatica che fa coincidere l’inizio reale dei consumi invernali con un periodo già fortemente promozionale. Il nostro giudizio riconosce il valore dell’evento, ma evidenzia la necessità di adattarlo alle specificità territoriali e di proteggere il commercio di prossimità, che continua a rappresentare una componente essenziale del tessuto economico siciliano”.

In Sicilia il Black Friday è Border Line

La normativa che disciplina le vendite promozionale in Sicilia, secondo Confimprese Sicilia,  è la Legge Regionale 25 marzo 1996, n. 9, all’ARTICOLO 7 Comma 1 recita: “Le vendite promozionali con sconti o ribassi, presentate al pubblico come occasioni favorevoli di acquisto, con l’ausilio di qualunque mezzo di comunicazione, possono essere effettuate per tutte le merci comprese nell’autorizzazione d’esercizio con un massimo di cinque prodotti per ciascuna tabella merceologica.”, poiché oramai esistono solo due tabelle, alimentari e non alimentari, i prodotti che si dovrebbero mettere in promozione durante il Black Friday sono solo 5. Appare del tutto evidente che per dare certezza di diritto e per non soffocare l’iniziativa imprenditoriale si deve immediatamente intervenire”.

I motivi per realizzare  un “Black Friday siciliano” nei periodi di transizione

Ed ecco la strategia di Confimprese Sicilia: “Anche se questa proposta può sembrare controcorrente- dice Felice –  in questo scenario, proponiamo di valutare l’istituzione di un evento promozionale “una sorte di Black Friday in salsa siciliana” nei periodi di transizione stagionale.

Il venir meno delle stagioni di mezzo, fa si che si passi dal freddo si passi al caldo e viceversa in maniera repentina. Questo fa si che dai primi di settembre a fine ottobre e dalla fine di marzo a maggio inoltrato le vendite sono praticamente ferme in quanto, ad inizio autunno c’è troppo caldo per l’estivo e poco freddo per l’invernale, mentre in primavera, c’è troppo caldo per l’invernale e troppo freddo per l’estivo.

Riteniamo che due vendite promozionali specifiche ed istituzionali, cioè istituite con un Decreto Regionale da svolgersi a cavallo tra settembre ed ottobre e tra marzo ed aprile potrebbero aumentare i fatturati in un periodo di stanca commerciale cronica.

Si obietterà che si comprimono ulteriormente i margini, ma si aumenterebbero i fatturati, senza contare che in molti negozi, in quel periodo si fanno le vendite di mid season che, fatte isolatamente, favoriscono le attività più strutturate”.

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