Palermo, ventunenne ucciso nel cuore della movida. Domani marcia silenziosa di Cgil Cisl Uil e Acli per dire “basta”

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A poche ore dall’omicidio di Paolo Taormina, 21 anni, ucciso davanti al locale di famiglia o’ Scrusciu, a pochi passi dal teatro Massimo, un coro unanime si leva dal mondo sindacale, alle associazioni e alla politica, per chiedere una risposta immediata da parte dello Stato, che ponga fine alla violenza dilagante nel centro della movida

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A poche ore dall’omicidio di Paolo Taormina, 21 anni, ucciso davanti al locale di famiglia o’ Scrusciu, a pochi passi dal teatro Massimo, un coro unanime si leva dal mondo sindacale, alle associazioni e alla politica, per chiedere una risposta immediata da parte dello Stato, che ponga fine alla violenza dilagante nel centro della movida

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Domani marcia silenziosa di Cgil Cisl Uil e Acli per dire “basta”. “Una marcia silenziosa per fare rumore”. Scenderanno in piazza domani con questo slogan Cgil Cisl Uil e Acli Palermo, dopo l’ennesima morte di un giovane avvenuta nella movida palermitana, per dire “basta alla violenza cittadina e al degrado sociale che sta soffocando la città ormai allo sbando”. La marcia partirà alle 20:30 da piazza Verdi per giungere fino alla Prefettura in via Cavour. “Facciamo appello ai cittadini onesti, che amano la propria città e che sperano in un futuro diverso per i nostri giovani, affinché partecipino – affermano i segretari generali Cgil e Cisl Palermo Mario Ridulfo e Federica Badami con il segretario regionale Uil Sicilia e Area Vasta Ignazio Baudo e il presidente Acli Palermo Francesco Todaro -, perché è giunto il momento di reagire concretamente e insieme. Servono azioni immediate per l’ordine pubblico, il disagio e le fragilità sociali, per la sicurezza dei cittadini, prevenzione e controllo. Regna il caos che si insinua nelle assenze come quella delle istituzioni, dei punti di riferimento, della coscienza civile e del rispetto per la vita”.

Cracolici: “Troppe armi tra i giovani, convocherò commissione Antimafia allo Zen” “A Palermo si continua a sparare e a uccidere, dobbiamo fermare questa mattanza. Troppe armi girano tra giovani e giovanissimi. Convocherò la commissione Antimafia allo Zen, il quartiere deve reagire. Non si può restare silenti. Chiameremo quanti potranno dare una mano a far cambiare questo quartiere”. Così il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, dopo l’omicidio del 21enne intervenuto per sedare una rissa nel centro di Palermo.

Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo e vicepresidente nazionale con delega alla sicurezza e legalità, esprime dolore, sconforto e profonda indignazione per l’ennesima tragedia che ha colpito Palermo nel cuore della notte. “Paolo, uno dei tanti giovani che con senso di responsabilità aiutava i genitori nell’attività familiare, è stato ucciso in conseguenza di un suo gesto di coraggio e senso civico che rappresenta l’esatto contrario di una cultura intrisa di violenza e vigliaccheria che dilaga tra chi si sente libero di aggredire, armato, nel cuore della nostra città. Ha cercato di aiutare un ragazzo pestato dal branco, ha scelto l’umanità e ha pagato con la vita”.

“Siamo attoniti perché questa morte è la conseguenza diretta di una ferocia senza controllo e di un problema di sicurezza che denunciamo da tempo. Solo pochi giorni fa, in riunione con Prefetto e Sindaco, ci è stato detto che Palermo, in base alle statistiche, è una città più sicura rispetto a tante altre. Ma di fronte a questo ennesimo episodio, e stavolta si tratta di un omicidio, quei numeri diventano insopportabili e privi di senso. La città non può essere lasciata in balia di bande armate che scorrazzano persino nelle vie principali e turistiche”.

“Questa non è più solo “mala movida”: questa è violenza pura, criminalità diffusa, emergenza sociale e istituzionale – conclude la Di Dio -. È stato ucciso un giovane che con il suo gesto di generosità ha rappresentato una parte bella e solidale della nostra comunità. Prendiamo atto dell’immediata risposta delle forze dell’ordine ma resta il grave problema della sicurezza. Va ribadita la necessità di non svolgere solo occasionali attività straordinarie sul territorio, ma occorrono intense e concrete attività giornaliere di contrasto alle illegalità da parte delle forze di polizia e dei vigili urbani. Alla famiglia di Paolo va la nostra solidarietà carica di commozione e cordoglio”. 

Confartigianato:Siamo sconvolti. Serve controllo e cultura contro la violenza“Niente è peggio di vivere la morte del proprio figlio. Siamo sconvolti per la morte di Paolo Taormina“. Con queste parole Giuseppe Claudio Terruso, presidente di Confartigianato Palermo, commenta con profonda commozione il tragico omicidio del ventunenne avvenuto la scorsa notte in via Spinuzza, a pochi metri dal Teatro Massimo, nel cuore della città. Il giovane è stato ucciso mentre lavorava nel pub della madre, davanti a decine di persone radunate per trascorrere il sabato sera”.

“Più volte come Confartigianato Palermo – dice Terruso – siamo intervenuti sulla problematica della violenza in città, Dal nostro punto di vista esistono soluzioni a breve e a lungo termine. Nel primo caso chiediamo a chi ne ha il potere istituzionale maggiore controllo nel territorio, con perquisizioni più efficaci e azioni mirate anche alla limitazione del traffico di droga e delle armi, che sono ormai reperibili a basso costo. Tale controllo è da effettuare con le forze dell’ordine che abbiamo a disposizione e con eventuale inserimento di elementi dell’Esercito. In quest’ultimo caso i militari devono essere presenti in tutte le città d’Italia e non solo a Palermo”.

“Per quanto riguarda il progetto di lungo termine – conclude Terruso, in nome di Confartigianato Palermo – chiediamo di puntare sull’istruzione, perché la scuola deve essere osservata come creatrice di persone con umanità, capace di creare percorsi psicologici mirati e dove si impara a gestire le proprie emozioni. A nostro parere bisogna partire dalla questione del cosiddetto “patriarcato”. Perché sono spesso le emozioni represse che portano allo sfociare di questi atti di violenza”.

“Una notte di violenza ha spezzato la vita di un ragazzo di appena 21 anni, colpito a morte vicino al Teatro Massimo mentre cercava di aiutare un amico. Un gesto di coraggio che racconta la parte migliore dei nostri giovani, finito nel modo più tragico”. Così Vincenzo Figuccia, deputato questore della Lega all’Ars, dopo l’omicidio del 21enne intervenuto per sedare una rissa nel centro di Palermo. 
“Palermo deve reagire – sottolinea – serve più sicurezza, più educazione al rispetto, più presenza dello Stato. Alla famiglia del ragazzo e a chi gli voleva bene va il mio abbraccio e il mio calore più sincero. La città si stringe attorno al dolore dei genitori”, conclude Figuccia.

De Luca (M5S): “La morte del giovane di 21 anni è l’ennesimo campanello d’allarme. Servono più controlli e una risposta forte dello Stato” “La tragica morte del giovane di appena 21 anni a Palermo è un fatto che ci sconvolge e che non può lasciare nessuno indifferente. Un episodio di violenza brutale che dimostra, ancora una volta, quanto sia urgente ripristinare un presidio forte e costante dello Stato in molti quartieri di Palermo e delle grandi città. Il problema è sociale. Ai familiari ed ai conoscenti del giovane Paolo Taormina giungano le nostre profonde condoglianze ma tutta Palermo deve andare una risposta concreta: non ci può essere pace senza giustizia, e non ci può essere giustizia senza sicurezza. Le istituzioni devono fare la loro parte, senza più tentennamenti”. Lo dichiara Antonio De Luca, capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana, commentando il grave fatto di cronaca avvenuto nel capoluogo siciliano.

“Le famiglie e le persone che vivono le nostre città – sottolinea De Luca – non possono permettersi di vivere nella paura che arrivi il delinquente di turno a sparare come in un far west. Il diritto alla sicurezza deve essere garantito dallo Stato – prosegue De Luca –. E’ evidente che vi sono troppe sacche di degrado sociale dove la violenza ed il senso di impunità sono all’ordine del giorno. Da un lato, servono più controlli del territorio, una presenza capillare delle forze dell’ordine e il potenziamento degli organici. Dall’altro, è indispensabile investire in politiche di inclusione, cultura e formazione per offrire ai nostri giovani alternative reali alla violenza e al degrado” conclude De Luca. 

“Il dolore per l’ennesimo atto di violenza, sfociato nella morte di un giovane innocente, pesa come un macigno e mi fa sentire ancora più forte la responsabilità di fare tutto ciò che è in nostro potere per garantire sicurezza alla nostra città e ai nostri concittadini” -dichiara Domenico Bonanno, capogruppo della Democrazia Cristiana al Comune di Palermo  . “Al cordoglio e alla vicinanza alla famiglia, che esprimiamo con profondo dolore, deve ora seguire un netto cambio di passo. Il Comune ha fatto e continua a fare tutto quanto è nelle proprie competenze per incrementare la presenza della Polizia Municipale, ma è evidente che questo, da solo, non basta. Serve un intervento immediato e deciso da parte dello Stato. Lo avevo già richiesto nelle scorse settimane, attraverso una lettera aperta al Governo nazionale, e torno a farlo oggi con ancora maggiore forza: servono più mezzi e più uomini in divisa, più controlli e più presenza sul territorio. È necessario schierare l’esercito nelle strade e nei luoghi sensibili. A questa azione di controllo e contrasto – conclude – deve però affiancarsi un intervento altrettanto deciso sul piano sociale, culturale ed educativo, coinvolgendo operatori del settore, scuole e famiglie. Solo così potremo costruire una comunità più sicura e più consapevole”.

DC, “Sicurezza negata: la politica non può più tacere“L’omicidio avvenuto nel cuore di Palermo, dove un giovane è stato ucciso mentre tentava di sedare una rissa e soccorrere un coetaneo vittima di violenza, rappresenta l’ennesima e inaccettabile conferma di una deriva sociale e morale che la politica continua a ignorare”. Lo scrivono in una nota Laura Abbadessa, Presidente Regionale della Democrazia Cristiana Sicilia e Maurizio Di Piazza, Responsabile Dipartimento Grandi Emergenze della DC Sicilia.

“Da troppo tempo – prosegue la nota – le aree metropolitane siciliane, e non solo, sono diventate terre di nessuno, dove la violenza esplode nelle strade, nelle piazze e nei luoghi della movida, mentre lo Stato arretra e la politica si rifugia nel silenzio o nella retorica. La Democrazia Cristiana della Sicilia stigmatizza con forza questa inerzia istituzionale e richiama le autorità competenti a un intervento immediato, deciso e coraggioso. Non servono più parole: servono azioni concrete, anche a costo di sacrificare una parte di quella libertà apparente che oggi coincide troppo spesso con l’assenza di regole e di responsabilità”.

Abadessa e Di Piazza, suggeriscono poi le proposte operative della Democrazia Cristiana per mettere un freno a questa escalation.  

PROPOSTE OPERATIVE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA

•    Presidi fissi e mobili delle Forze dell’Ordine nelle aree sensibili, con turni notturni potenziati.   

•    Videosorveglianza intelligente e riconoscimento facciale per il monitoraggio preventivo dei luoghi a rischio, nel rispetto delle garanzie costituzionali ma con tolleranza zero verso la criminalità.

     •    Pene certe e non sospendibili per chi detiene, porta o utilizza armi in ambito urbano.

     •    Controlli coordinati e capillari tra Polizia, Carabinieri e Polizie Locali nei fine settimana.

     •    Istituzione del “Patto per la Sicurezza Metropolitana” tra Comuni, Prefetture e Ministero dell’Interno.

     •    Educazione civica e legalità partecipata nei percorsi scolastici e nei quartieri più vulnerabili.

“La libertà senza sicurezza è solo illusione. La sicurezza senza giustizia è arbitrio. La Democrazia Cristiana – concludono – chiede equilibrio, fermezza e responsabilità: che lo Stato torni visibile, autorevole e vicino ai cittadini onesti. È tempo che la politica torni a esercitare il suo dovere più alto: proteggere la vita e la dignità di ogni persona”.

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