Sicilia al sesto posto per segnalazioni di operazioni sospette

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Nell’Isola ben 4.526 casi nel primo trimestre 2025

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“In Sicilia, nel primo semestre 2025, si contano 4.526 operazioni sospette, che pongono al sesto posto la nostra regione nella graduatoria nazionale. Al primo posto troviamo la Lombardia con 14.815 segnalazioni seguita dalla Campania con 10.439, dal Lazio con 7.784, dall’Emilia Romagna con 5.519 e dal Veneto con 5.123“. Ne dà notizia Gabriele Urzì dirigente nazionale Fabi e responsabile salute e sicurezza Fabi Palermo.

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l dati nazionali

“Nel primo semestre del 2025 è proseguito l’incremento – già osservato a partire dalla seconda parte del 2024 – delle segnalazioni sospette, il cui numero ha raggiunto le 80.930 unità (+15,6% rispetto al periodo corrispondente del 2024). L’aumento è stato determinato principalmente da banche e poste (che hanno complessivamente trasmesso 7.727 segnalazioni in più rispetto al primo semestre del 2024 raggiungendo il 56,4% del totale), oltre che dagli operatori del settore dei giochi e delle scommesse, dagli istituti di pagamento e punti di contatto di prestatori di servizi comunitari e dai prestatori di servizi per le cripto-attività”.

I dati della Sicilia in dettaglio: Palermo e Catania ai primi posti

“A livello provinciale in Sicilia spiccano Palermo con 1.346 segnalazioni e Catania con 1.084. Seguono Messina con 531 segnalazioni, Agrigento con 352, Trapani 345, Siracusa con 343, Ragusa con 270, Caltanissetta con 173 ed Enna con 82”.

Tipologia del segnalante e delle segnalazioni

“Riguardo alla tipologia del segnalante, nel primo trimestre 2025, il 56,4% delle segnalazioni sono state ricevute da banche e poste, il 23,3% da altri operatori e intermediari finanziari e il 20,3% da soggetti non finanziari. Sul totale di 80.930 segnalazioni, 80.751 casi riguardano il riciclaggio, 170 il finanziamento del terrorismo e 9 il finanziamento dei programmi di proliferazione delle armi di distruzione di massa”.

Gli strumenti per contenere il fenomeno

“Certamente un impulso importante potrà venire dall’entrata in funzione di strumenti di monitoraggio qualitativo piu’ sofisticati da parte dell’unità centrale nazionale con funzioni di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo della Banca d’Italia. Nel contesto globale attuale, soprattutto le banche rivestono un ruolo cruciale nella lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, attività illecite che minacciano la stabilità economica e la sicurezza internazionale, rendendo indispensabile un sistema bancario vigile e responsabile. Contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo non è solo un obbligo normativo, ma un impegno etico per tutelare la legalità e la fiducia nel sistema finanziario. Le banche, in prima linea, continuano a investire in tecnologie, formazione e cooperazione per rendere il crimine finanziario sempre più difficile da nascondere, conclude Urzì“.

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