Expo Osaka 2025, il Made in Sicily incanta il Giappone con due opere che fondono la ceramica siciliana all’arte del Kintsugi
Tra i momenti più significativi di una settimana ricca e intensa di eventi emozionanti meritano una speciale menzione “En Wo Migado” – L’arte di diventare amici” e “Grani di Pace”, due opere d’arte ideate da Giovanni Callea e Davide Morici fondatori de il Made in Sicily .

Si è conclusa con grande successo la settimana dedicata alla Regione Siciliana presso il Padiglione Italia all’Expo 2025 di Osaka. Un’iniziativa corale che ha visto la partecipazione congiunta di diversi Dipartimenti regionali – Attività produttive, Turismo, Beni culturali, Territorio e ambiente, Infrastrutture e mobilità, Affari extraregionali – per promuovere un’immagine autentica della Sicilia: radicata nella sua tradizione artigianale ma, al tempo stesso, aperta al dialogo e all’innovazione internazionale.
Tra i momenti più significativi di una settimana ricca e intensa di eventi emozionanti meritano una speciale menzione “En Wo Migado” – L’arte di diventare amici” e “Grani di Pace”, due opere d’arte ideate da Giovanni Callea e Davide Morici fondatori de il Made in Sicily .
En Wo Migado” – L’arte di diventare amici”
“En Wo Migado” è costituita da una Testa di Moro realizzata dal maestro ceramista Domenico Boscia, originariamente esposta a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci e successivamente danneggiata. L’opera è stata restaurata tra il 2024 e il 2025 dall’artista giapponese Aya Oguma, secondo la tecnica del Kintsugi, diventando simbolo concreto dell’incontro tra la tradizione siciliana e la cultura orientale.
La presentazione si è svolta alla presenza del Commissario Aggiunto del Padiglione Italia, Elena Sgarbi, del Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Osaka, Andrea Raos, dell’artista Aya Oguma, del maestro Domenico Boscia, e degli ideatori del progetto, Giovanni Callea e Davide Morici.
“Quest’opera rappresenta in modo concreto le possibilità di cooperazione tra il popolo giapponese e quello italiano, dimostrando come la cultura sia uno strumento potente di dialogo e riconciliazione ” . ha dichiarato il Commissario Aggiunto Elena Sgarbi in occasione dell’inaugurazione.
“Questa opera è un ponte – esattamente il tipo di ponte che il mio Istituto, e tutti gli Istituti Italiani di Cultura nel mondo, costruiscono ogni giorno tra le persone, le lingue e le memorie” ha aggiunto il Direttore Andrea Raos.
“Grani di Pace” – Una creazione collettiva
Nel corso della settimana è stata inoltre realizzata l’opera collettiva “Grani di Pace”, che ha coinvolto 999 partecipanti provenienti dal Giappone e da numerosi altri Paesi. Ciascun partecipante ha simbolicamente inserito un chicco di riso in ceramica, realizzato grazie alla collaborazione del maestro Domenico Boscia, contribuendo così alla costruzione di un’opera che rappresenta la pace come processo condiviso e responsabilità collettiva. Il chicco numero 999 è stato inserito dal Commissario Generale del Padiglione Italia, Mario Vattani, recentemente nominato Ambasciatore d’Italia a Tokyo. In una intervista pubblicata sui canali ufficiali del Padiglione Italia, Vattani ha espresso piena soddisfazione per come la Regione Siciliana ha interpretato e occupato gli spazi a propria disposizione durante la settimana appena conclusa, sottolineando la qualità delle proposte e l’impatto culturale ed emotivo generato dalle iniziative.
L’opera è ora in viaggio verso la Sicilia, dove sarà completata con l’inserimento dell’ultimo chicco da parte del Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a suggello di questo ponte simbolico tra culture. Nel mese di ottobre, a Palermo, l’artista Aya Oguma completerà l’opera con l’aggiunta dell’oro tra i chicchi di riso, secondo l’antica arte giapponese del Kintsugi.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Dipartimento degli Affari Extraregionali, mentre i costi sono stati sostenuti dalla Fondazione 𝐌𝐀𝐃𝐄 𝐈𝐍 𝐒𝐈𝐂𝐈𝐋𝐘 𝑴𝒖𝒔𝒆𝒖𝒎, che è anche titolare e proprietaria dell’opera.