Liste d’attesa, M5S all’attacco: “Una legge consente visite ed esami gratuiti nel privato, ma è quasi sconosciuta. Depositata una mozione per pubblicizzarla e applicarla”
Il coordinatore regionale Cinque Stelle, Nuccio Di Paola: “È ora di dire basta allo sfascio della sanità, per questo domenica prossima scenderemo in piazza assieme ad altre forze politiche, sindacati e associazioni. Ci sarà con noi anche il presidente Conte”

Nuccio Di Paola
“Abbattere veramente le liste d’attesa? Si può, sfruttando una legge che marcia veloce verso il 30° compleanno ma che non conosce praticamente nessuno, operatori del servizio sanitario pubblico compresi. Permetterebbe al cittadino, quando il servizio pubblico non è in grado di garantire la tempistica indicata nella prescrizione, di fare gratuitamente visite ed esami nel pubblico, in regime intramurario, o nel privato, pagando solo il ticket, e nemmeno quello, se il richiedente è esente. Tutto sarebbe a carico della Regione, che dovrebbe rimborsare ai cittadini le somme eventualmente anticipate”.
Lo afferma il coordinatore regionale del M5S, Nuccio Di Paola, primo firmatario di una mozione appena depositata all’Ars che punta a togliere le ragnatele al Decreto legislativo 124 del 1998, rimasto fino ad oggi solo sulla carta.
“La legge del 1998 – spiega Di Paola – è rimasta praticamente lettera morta non solo perché sconosciuta ai più, ma anche perché prevede meccanismi di rimborso farraginosi, che di fatto costringono quei pochi che la conoscono e che provano a trarne vantaggio a battere in ritirata. La procedura di rimborso, infatti, non è per nulla automatica, anzi. Il cittadino si trova a doversi sobbarcare una mole di pratiche assurde, come quella di dover dimostrare autonomamente che l’Asp non ha rispettato i tempi di attesa, circostanza pressoché impossibile da attestare perché i CUP raramente rilasciano un’attestazione formale dell’impossibilità di prenotazione”.
La mozione M5S impegna il governo a semplificare al massimo i meccanismi e ad avviare una capillare campagna di informazione diretta ai cittadini e agli operatori sanitari, per mettere questi ultimi nelle condizioni di guidare l’utente a orientarsi nella gestione dei rimborsi.
“Per la verità – sostiene Di Paola – noi vorremmo andare oltre. La nostra mozione, infatti, prevede che siano i privati a dover chiedere i rimborsi alla Regione, evitando al cittadino di dover anticipare qualsiasi somma, cosa che potrebbe anche costituire un problema per i meno abbienti”.
“Chi avrà il coraggio di bocciare la nostra mozione – conclude Di Paola – dovrà rispondere ai cittadini, stanchi di essere costretti ad aspettare mesi o, peggio, a dover rinunciare alle cure perché non possono permettersi di ricorrere al privato a pagamento per accelerare i tempi. È ora di dire basta allo sfascio della sanità e di dare una scossa a questo governo, attentissimo alle poltrone, molto meno ai bisogni del cittadino. Per questo domenica prossima scenderemo in piazza a Palermo assieme ad altre forze politiche, sindacati e associazioni. Il concentramento è previsto per le 16 30 a piazza del Parlamento per dirigerci in corteo a Piazza Bologni, dove, a partire dalle 17, sono previsti gli interventi dal palco. Ci sarà con noi anche il presidente Giuseppe Conte. Sono attesi pullman da tutti la Sicilia, chiunque ha a cuore la sanità è il benvenuto”.