“Sana movida”: Presentato oggi il progetto dell’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Palermo
Il progetto in collaborazione con l’attore Stefano Piazza, il Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio Fisico e della Formazione dell’Università degli Studi di Palermo e l’Associazione Redivivi

Foto di Stefano Patania
Si è svolta questa mattina nella sala stampa Pietro Scaglione, a Palazzo Palagonia, la conferenza stampa di presentazione del progetto “Sana Movida”, avviato dall’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Palermo lo scorso febbraio, in collaborazione con l’attore Stefano Piazza, il Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio Fisico e della Formazione (SPPEFF) dell’Università degli Studi di Palermo, l’Associazione “Redivivi”, con l’obiettivo di sensibilizzare al rispetto del senso civico e alla convivenza tra i giovani che frequentano i luoghi cittadini di ritrovo notturno.
All’incontro con i giornalisti, insieme all’assessore Fabrizio Ferrandelli, hanno preso parte anche i proff. Gioacchino Lavanco e Stefano Ruggieri e i volontari del Dipartimento SPPEFF, gli operatori dell’Associazione Redivivi e l’attore Stefano Piazza che ha raccolto la “voce della strada”.
«Il progetto “Sana Movida” – ha dichiarato l’assessore Fabrizio Ferrandelli – alla luce dei fatti verificatisi nel comune di Monreale, assume un valore ancora più importante, a testimonianza della sensibilità mostrata da questa Amministrazione nei confronti del tema. L’intento dell’iniziativa non è quello di mettere in atto politiche repressive o di militarizzazione della città, né di volersi sostituire alle Forze dell’Ordine, ma di attivare una rete di “sorveglianza attiva” per fare in modo che in ambienti dove sono presenti una grande quantità di giovani che si riuniscono per divertirsi e socializzare non si possa passare in breve tempo a episodi come quelli tristemente noti dei giorni scorsi».
Un tentativo quindi di contrapporre una Sana Movida – di giovani che giustamente vogliono vivere la vita notturna palermitana – a una Mala Movida fatta di comportamenti irresponsabili che si rivelano terribilmente pericolosi (anche a seguito dell’utilizzo di droghe e alcol), non solo per loro, ma anche per i cittadini, i turisti e i commercianti».
Nel progetto il Dipartimento SPPEFF – a seguito di un protocollo d’intesa con l’Assessorato – ha messo a disposizione le proprie competenze nel cercare di comprendere e delineare la natura di questo fenomeno.
«Non c’è una letteratura scientifica consolidata sul tema, e anche le strategie a livello internazionale sono le più disparate. La repressione è il metodo più utilizzato, ma anche il meno efficace – afferma il prof. Stefano Ruggieri. Il tentativo è quello di comprendere cosa sia effettivamente la Mala Movida, partendo dall’assunto che non è possibile darne una definizione univoca per ogni gruppo sociale, e indirizzarla verso una Sana Movida. L’obiettivo sarà quello di cercare di analizzare se esiste una specificità di un “modello palermitano” o se questo è assimilabile a quanto accade in tutte le altre grandi città del mondo».
D’altra parte, i volontari dell’associazione “REDIVIVI” metteranno in atto una serie di azioni allo scopo di migliorare la sicurezza e la tranquillità dei giovani nei luoghi del tradizionale divertimento notturno che caratterizza la città di Palermo, attraverso operatori specializzati, allo scopo di promuovere e incentivare processi di socializzazione e sinergie positive per il territorio.
Il progetto ha previsto anche l’attivazione di un servizio telefonico (3802444901 attivo venerdì e sabato dalle ore 22 alle ore 3 del mattino) su segnalazione degli esercenti per “accompagnare” a casa i giovani in situazioni di disagio e di alterazione dovuta all’assunzione di alcol o sostanze stupefacenti, e la realizzazione, pubblicazione e diffusione su piattaforme Instagram, Facebook e TikTok di video di sensibilizzazione per la promozione di una Sana Movida.