“La verità è moneta perdente. Palermo di vite, di lotte e di silenzi” di Beatrice Monroy affronta temi complessi senza cadere nella retorica
Un testo che invita alla riflessione e che rimane impresso nella mente e nel cuore di chi legge

“La verità è moneta perdente. Palermo di vite, di lotte e di silenzi” di Beatrice Monroy è un’opera che trascende la semplice narrazione per diventare un potente atto di resistenza letteraria. Attraverso una scrittura evocativa e immersiva, l’autrice ci conduce per le strade di Palermo, una città segnata dalle ferite delle stragi di mafia, esplorando le vite di coloro che hanno vissuto quegli anni bui.
Monroy intreccia con maestria pensieri e cronaca, riflessioni intime e storia collettiva, dando voce a violenze viste e patite, persecuzioni antiche e delitti contemporanei. Il valore del ricordo emerge come atto politico contro un sistema oppressivo che tende a nascondere o cancellare la verità. Le protagoniste di queste storie sono spesso donne, custodi della memoria, che affrontano il peso dei lutti e del silenzio, trovando nella parola uno strumento di liberazione e resistenza. Questa resistenza si manifesta nell’impegno antimafia quotidiano, nei lenzuoli bianchi alle finestre con su scritto “No alla mafia”, nella lotta per spazi culturali o verdi nei quartieri, nelle letture pubbliche estive in piazza. La narrazione si fa così denuncia e speranza, restituendo voce a chi non l’ha mai avuta.
L’opera si distingue per la sua capacità di affrontare temi complessi senza cadere nella retorica o nel già detto. La penna di Monroy è affilata e precisa, capace di evocare immagini potenti e di trasmettere emozioni profonde. La sua scrittura, elegante e senza fronzoli, rende questo libro un capolavoro di intensità e lirismo, capace di lasciare il lettore senza fiato.
“La verità è moneta perdente” non è solo un libro su Palermo, ma un’opera universale che parla di memoria, verità e resistenza. Un testo che invita alla riflessione e che rimane impresso nella mente e nel cuore di chi legge.