In scena al teatro Massimo di Palermo “Otello”

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Nella regia di Martone in atto in scena a Palermo, la vicenda è, per così dire, “attualizzata” e si svolge in uno dei tanti paesi del Medioriente oggi tormentati da guerre sanguinarie e che sono “tutelati” da truppe straniere per cercare di garantire la pace

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E’ in scena in questi giorni, al teatro Massimo di Palermo, la bellissima opera di Giuseppe Verdi, “Otello”, che (come Macbeth) trae ispirazione da una tragedia scritta all’inizio del XVII secolo dal grande drammaturgo William Shakespeare.

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All’inizio dell’800 Gioacchino Rossini aveva pure scritto un’opera con lo stesso protagonista ma la versione di Verdi, forte del prezioso contributo del librettista Arrigo Boito, è un autentico capolavoro ove la musica rende perfettamente il senso dell’ineluttabilità di un destino avverso creato dagli stessi uomini per ambizione e cupidigia.

Otello è un eroe che ha condotto diverse battaglie e sfidato centinaia di nemici per difendere Venezia e il suo Doge, potrebbe regnare felicemente a Cipro ove è stato nominato governatore e condividere la sua vita con Desdemona, sua fresca sposa, ma distrugge tutto cedendo a fragilità insite da sempre nell’animo umano.

La gelosia insinuata dal frustrato Iago lo porterà a uccidere Desdemona e sé stesso dopo avere scoperto l’inganno di quello che credeva suo fidato alfiere.

Nella regia di Martone in atto in scena a Palermo, la vicenda è, per così dire, “attualizzata” e si svolge in uno dei tanti paesi del Medioriente oggi tormentati da guerre sanguinarie e che sono “tutelati” da truppe straniere per cercare di garantire la pace. 

La stessa Desdemona è una soldatessa con tanto di tuta mimetica e canotta maschile che un po’ contrasta con il canto, specie nella bellissima preghiera dell’Ave Maria, ma la storia si adatta perfettamente a quella che stiamo vivendo caratterizzata ancora da tanti casi di sopraffazione di uomini sulle donne, considerate spesso di loro esclusiva proprietà e con frequenti femminicidi.

Che dire poi degli eterni vizi degli uomini dell’invidia e della gelosia, soprattutto in ambito professionale e che nell’opera si incarna nel vero protagonista, Iago, qui magistralmente interpretato dal nostro Nicola Alaimo che sa conciliare rabbia e livore con ironia e falsità, bravissimo! Anche gli altri interpreti sono stati all’altezza della situazione. Barno Ismatullaeva è una Desdemona efficace mentre Otello, dopo due recite sostenute dall’indisposto Yusif Eyvazov è stato interpretato da Mikheil Sheshaberidze raccogliendo meritati applausi. Ottima la direzione d’orchestra di Jader Bignamini e sempre eccellente la prova del coro diretta dal Maestro Punturo. 

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