Ue, dal 25 agosto scatta la sorveglianza sulle big tech
26/01/2019 – Bruxelles (Belgio) Immigrate davanti ingresso della sede della Commissione Europea (Bruxelles – 2019-01-25, Francesco Mollo) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Dal 25 agosto prossimo scatta la sorveglianza dell’Unione Europea su 17 piattaforme web e su 2 motori di ricerca, nell’ambito del Digital Services Act (DSA). Lo ha annunciato la Commissione Europea.Ecco l’elenco delle piattaforme web che saranno sotto sorveglianza: Alibaba AliExpress, Amazon Store, Apple AppStore, Booking.com, Facebook, Google Play, Google Maps, Google Shopping, Instagram, LinkedIn, Pinterest, Snapchat, TikTok, Twitter, Wikipedia, YouTube, Zalando. I due motori di ricerca sono Bing e Google Search.Si tratta di piattaforme che raggiungono almeno 45 milioni di utenti attivi mensili nell’Ue.“L’intera logica delle nostre regole è garantire che la tecnologia serva le persone e le società in cui viviamo, non il contrario. Il Digital Services Act porterà una significativa trasparenza e responsabilità delle piattaforme e dei motori di ricerca e darà ai consumatori un maggiore controllo sulla loro vita online. Le designazioni fatte oggi sono un enorme passo avanti per far sì che ciò accada”, spiega Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione Ue con delega al digitale. “Oggi è il D(SA)-Day per la regolamentazione digitale. Inizia il conto alla rovescia affinchè 19 grandissime piattaforme online e motori di ricerca rispettino pienamente gli obblighi speciali che il Digital Services Act impone loro”, sottolinea Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno.A seguito della loro designazione, le società dovranno ora ottemperare, entro quattro mesi, a tutti i nuovi obblighi previsti dal DSA, che mirano a responsabilizzare e proteggere gli utenti online, compresi i minori.Tra gli obblighi previsti, il divieto di visualizzare annunci pubblicitari basati su dati sensibili dell’utente (come l’origine etnica, le opinioni politiche o l’orientamento sessuale). Le piattaforme dovranno informare gli utenti su chi sta promuovendo gli annunci pubblicitari, e dovranno garantire un elevato livello di privacy, sicurezza e incolumità dei minori. Non sarà più consentita la pubblicità mirata basata sulla profilazione dei bambini.Inoltre le piattaforme e i motori di ricerca dovranno adottare misure per affrontare i rischi legati alla diffusione di contenuti illegali online e agli effetti negativi sulla libertà di espressione e di informazione, e dovranno mettere in atto misure di mitigazione, ad esempio per affrontare la diffusione della disinformazione.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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