Pivetti (FDI): “Next Generetion Eu, digitalizzazione e filiera autonoma per rilanciare l’agricoltura in Sicilia”

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Avv. Michele Pivetti

L’agricoltura siciliana ormai vive un dramma irreversibile se non si interviene con misure chiare e forti nei confronti delle imprese agricole che soffrono condizioni di stress di liquidità e hanno bisogno di un supporto da parte delle Istituzioni per poter superare il difficile momento. Nella nostra Isola, l’agricoltura è alle prese con una crisi senza precedenti che non sta risparmiando alcun comparto, tra costi di produzione fuori controllo e condizioni climatiche avverse. A questo si aggiungono la cattiva gestione dei Consorzi di Bonifica (negli anni – complice pure il disimpegno finanziario deciso dalla Regione con l’art. 47 della legge 9/2015 i Consorzi di bonifica hanno proceduto ad aumentare i ruoli in modo smisurato) che sono sempre in attesa di una riforma che li avvicini di più alle esigenze degli agricoltori, la cronica incapacità nella distribuzione dell’acqua dovuta anche ad una rete di distribuzione vecchia ed inadeguata, la mancata messa in sicurezza del territorio, oltre che alla urgenza di programmare l’uso dei fondi europei e nazionali. Dopo 27 anni di commissariamenti dei Consorzi di bonifica la Regione deve esprimere un percorso di chiarezza ed interventi risolutivi poiché un’agricoltura di qualità non può che essere sostenuta ed accompagnata da Enti efficienti. Criticità ormai strutturali ed infrastrutturali che vanno sicuramente affrontati con un cambio di passo rispetto al passato. E’ necessario costruire delle filiere autonome dal produttore agricolo al consumatore. Per non parlare dell’invecchiamento e la scarsità di giovani imprenditori in agricoltura, conseguente alla mancanza di turn-over che appare ormai ineluttabile per lo sviluppo delle politiche di transizione richieste dal Next Generation Eu (uno strumento temporaneo da 750 miliardi di euro pensato per stimolare una “ripresa sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa”, volta a garantire la possibilità di fare fronte a esigenze impreviste, il più grande pacchetto per stimolare l’economia mai finanziato dall’UE). Inoltre, ricordo che la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha approvato l’anticipo dell’utilizzo delle risorse del Next Generation Eu dedicate specificatamente all’agricoltura attraverso la politica dello sviluppo rurale. Almeno il 37% dei fondi disponibili per la ripresa dovrà essere destinato ad azioni legate all’ambiente e al clima, mentre il 55% dovrà sostenere le start-up di imprese dei giovani agricoltori e gli investimenti in aziende che contribuiscono a una ripresa economica resiliente, sostenibile e digitale in linea con il Green Deal europeo. Per rilanciare l’agricoltura in Sicilia bisogna porre in essere tutte le misure per favorire lo sviluppo dell’agricoltura giovanile, puntando sulla transizione digitale e su metodi innovativi che le nuove generazioni di agricoltori dovranno portare avanti valorizzando, soprattutto, l’agroalimentare. Penso, ad esempio, all’Igp arancia rossa di Sicilia che rappresenta nel contesto contemporaneo una realtà tangibile di un’agricoltura di qualità, ampiamente riconosciuta dai consumatori europei, che fa da traino alle vendite in misura doppia rispetto a quelle di prodotti simili non certificati.

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