Cultura è sviluppo. Iniziativa AGCI diventa legge, contributi da Fondi Coesione agli incubatori d’imprese cooperative culturali e creative

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Michele Cappadona

Dalle arti, all’audiovisivo, dai musei al giornalismo. Per la cultura come fattore di sviluppo altri 1,2 mln alla Sicilia dai fondi Coesione. Diventa legge la proposta dall’Associazione Generale delle Cooperative Italiane per sostenere incubatori che promuovano creazione, start-up e sviluppo di impresa cooperativa nel settore culturale e creativo.

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In Italia il sistema produttivo culturale e creativo, secondo il rapporto annuale 2021 “Io sono cultura” di Symbola e Unioncamere, conta 1.445,6 mila occupati, con un valore aggiunto complessivamente di 84,6 mld, cioè il 5,7% sul totale economia. Un potente volano su cui puntare anche per il rilancio dell’economia siciliana.

«Grande risultato che premia una nostra iniziativa ideata quattro anni fa, fortemente voluta e sostenuta tenacemente. Un obiettivo conseguito a vantaggio di tutto il movimento cooperativo per lo sviluppo del settore culturale e creativo», commenta con soddisfazione Michele Cappadona, presidente dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia.
«Il progetto fu formulato nel 2018, designato dalla Commissione Europea “Anno europeo del patrimonio culturale”, che ha visto Palermo “Capitale italiana della cultura”. L’intenzione era quella di dare concretezza alle “imprese culturali e creative”, istituite con la legge finanziaria 2018 entrata in vigore il 1° gennaio. L’Associazione generale delle cooperative italiane in Sicilia ha voluto essere protagonista nel processo di sviluppo delle attività correlate alla valorizzazione dei beni culturali, istituendo nel contesto del settore Agci Culturalia una speciale “cabina di regìa” dedicata. La missione era creare le condizioni per realizzare in Sicilia un incubatore d’imprese culturali e creative, per promuovere una filiera di progetti-pilota sostenibili e ripetibili.
Sembra banale sottolineare come gli ultimi due anni abbiano segnato una battuta d’arresto per tante iniziative ed imprese, anche in Sicilia. Ma cessata l’emergenza, nella sede dell’ACGI regionale si è scritto il testo della specifica proposta legislativa, poi inserita tra gli emendamenti accolti nella legge finanziaria 2022 appena approvata».

La legge 13/2022 stabilisce che la Regione Siciliana “promuove la realizzazione di incubatori di imprese culturali e creative, costituite sotto la forma societaria cooperativa, definiti come organizzazioni che hanno lo scopo di favorire, promuovere, accelerare il processo di creazione, innovazione, sviluppo di attività d’impresa nel settore culturale e creativo. 

Il comma 9 dell’art. 13 definisce che “sono imprese culturali e creative le imprese e loro reti e consorzi che hanno quale oggetto sociale, in via esclusiva o prevalente, attività concernenti l’ideazione, la creazione, la produzione, lo sviluppo, la diffusione, la conservazione, la ricerca e la valorizzazione o la gestione di prodotti culturali, intesi quali beni, servizi e opere dell’ingegno inerenti alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, alle arti applicate, allo spettacolo dal vivo, alla cinematografia e all’audiovisivo, all’editoria e al giornalismo, agli archivi, alle biblioteche e ai musei nonché al patrimonio culturale e ai processi di innovazione ad esso collegati”.

«I fondi destinati al sostegno della creazione dei nuovi incubatori di imprese culturali e creative cooperative – continua Cappadona – sono a valere sulle risorse della politica unitaria di coesione, non gravano sulle casse regionali ma attingono dalla programmazione dei fondi strutturali europei e dei fondi nazionali di coesione. I contributi sono ripartiti in parti uguali tra tutte le centrali cooperative che promuovono la costituzione di un incubatore. Valorizzare il settore culturale e creativo significa davvero costruire un efficace volano per l’economia siciliana – conclude Cappadona -. L’AGCI è fiera di essere stata autrice e protagonista di questa iniziativa».

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