Commemorazione Dalla Chiesa a 39 anni dalla strage di via Carini

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Foto di Stefano Patania

Il sindaco Leoluca Orlando, alla presenza del sottosegretario di Stato Nicola Molteni in rappresentanza del Governo nazionale e delle massime istituzioni civili e militari della Città, ha preso parte questa mattina alle celebrazioni in occasione del 39esimo anniversario dell’uccisione del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente scelto della Polizia di Stato Domenico Russo, assassinati dai sicari di Cosa nostra il 3 settembre 1982. La cerimonia di commemorazione si è svolta come ogni anno in via Isidoro Carini, luogo del tragico evento, dove sono state deposte le tradizionali corone di alloro.

“Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, 39 anni fa – ha dichiarato Orlando – è stato chiamato a Palermo con l’obiettivo di far rispettare la legge. La sua rivoluzione nella lotta alla mafia, in uno Stato complice che lo ha isolato, è un esempio per quei cittadini onesti che in quel violento 1982 hanno visto spegnere le proprie speranze. Il suo sacrificio, però, non è stato vano perché la città, negli anni, ha saputo reagire alla violenza mafiosa portando avanti un cambiamento culturale. Oggi è un’emozione conferire la cittadinanza onoraria all’Arma, in un giorno speciale di memoria e impegno nel quale ricordiamo anche la moglie del generale Dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro, e l’agente Domenico Russo, per dire grazie a tutti i carabinieri, donne e uomini, che quotidianamente sono impegnati nel contrasto ad ogni forma di illegalità”.

Alle ore 08:30, nella sede del Comando Legione Carabinieri Sicilia, il Comandante Generale dell’Arma, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, ha deposto una corona d’alloro al busto dedicato all’eroe. Successivamente, in via Isidoro Carini, luogo dell’eccidio, sono state deposte delle corone, alla presenza del Comandante Generale, del Sottosegretario al Ministero dell’Interno Nicola Molteni e delle più alte cariche civili e militari. Le Autorità hanno poi presenziato, alla Cattedrale di Palermo, alla celebrazione eucaristica, officiata dall’Arcivescovo Metropolita Mons. Corrado Lorefice, ed impreziosita dal coro dell’ Associazione Nazionale Carabinieri, al termine della quale, hanno preso la parola il Vice Prefetto Vicario di Palermo Dott.ssa. Anna Aurora Colosimo, che ha letto un messaggio del Presidente della Repubblica, il Comandante Generale ed il Sottosegretario. Il Comandante Generale ha evidenziato l’inscindibile legame che unisce la famiglia dalla Chiesa ai Carabinieri, ricordando anche i caduti in servizio quali ineguagliabile patrimonio della memoria.

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Il Generale Luzi ha ripercorso la carriera militare del Gen. dalla Chiesa rievocando le parole con le quali sosteneva che “il miglior modo di combattere la mafia è garantire al cittadino i propri diritti che viceversa diventerebbero solo appannaggio di pochi”.

Il Comandante Generale ha, altresì, sottolineato come il Gen. dalla Chiesa rappresenti ancor oggi un punto di riferimento per tutti i Carabinieri d’Italia. Inoltre alle ore 12:00, in via Vittorio Emanuele, è avvenuta, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e del Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, la deposizione floreale presso la stele dedicata al Gen. C.A. Carlo Alberto dalla Chiesa da parte dei bambini dei quartieri Cassaro, Ballarò, Danisinni, Capo e Albergheria, connessa alla festa dell’onestà promossa dall’Associazione “Cassaro Alto”.

Immediatamente dopo si è svolta presso la Caserma intitolata al Generale dalla Chiesa, sede del Comando Legione Carabinieri Sicilia, la cerimonia di conferimento da parte del Sindaco Leoluca Orlando della cittadinanza onoraria di Palermo all’Arma dei Carabinieri. A ritirare la pergamena il Comandante Generale, alla presenza del Comandante Interregionale Generale di Corpo d’Armata Gianfranco Cavallo e del Comandante della Legione Sicilia Generale di Brigata Rosario Castello oltre alle più importanti autorità militari e civili palermitane. La cittadinanza è un riconoscimento “per l’attività di contrasto del fenomeno mafioso operata dall’Arma dei Carabinieri, pagata al costo altissimo della perdita di tanti uomini sacrificatisi per l’affermazione dei valori della nostra Costituzione e dei principi di libertà, giustizia e legalità”. E ancora, “per le numerose operazioni, che oltre ad esercitare una funzione repressiva, producendo numerosi arresti, hanno contribuito fortemente allo smantellamento continuo degli assetti organizzativi di Cosa Nostra, producendo inoltre sequestri e confische di ingenti patrimoni illecitamente acquisiti e facendo crescere nella cittadinanza e tra gli operatori economici uno spirito di fiducia nella legalità e collaborazione con le Istituzioni”. Infine, “per il servizio svolto al fine di garantire il mantenimento dell’ordine pubblico e il rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza da Covid-19, previste dai Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalle Ordinanze territoriali, in forte sinergia con gli Enti Locali”.

Orlando ha voluto sottolineare le motivazione del conferimento soggiungendo: “questo riconoscimento è un modo per esprimere il profondo ringraziamento da parte di tutta la città alle donne e agli uomini dell’Arma dei carabinieri impegnati quotidianamente nel rispetto della legalità, del diritto e dei diritti di tutti, elementi fondamentali per costruire un futuro migliore. Inoltre conferma il rapporto stretto tra la città e l’Arma. Ho voluto conferire la cittadinanza onoraria in un giorno simbolico di memoria e impegno nel ricordo del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, punto di riferimento nazionale dei valori repubblicani, che ha realizzato una vera e propria rivoluzione. Perché Dalla Chiesa è venuto a Palermo con l’obiettivo di far applicare la legge in anni feroci e violenti in cui lo Stato aveva il volto della mafia. A distanza di 39 anni dal suo omicidio possiamo affermare che il suo sacrificio non è stato vano”.

Gli ha fatto eco il Comandante Generale che nel ringraziare per la non comune onorificenza ha evidenziato il suo personale amore e legame con la città di Palermo, nella quale è stato Comandante Provinciale per un lustro dal 2007 al 2012, assistendo ad un progressivo incremento del riscatto di un’intera cittadinanza che prende ogni giorno di più le distanze da fenomeni mafiosi e antisociali. Dalle denunce degli imprenditori alle manifestazioni delle scolaresche sono palesi le manifestazioni di vicinanza della popolazione all’Arma che ha saputo frapporsi fra il cittadino e coloro che volevano subissarne i diritti. La fase introduttiva della cerimonia ha visto la proiezione di un video con momenti della vita dell’eroe caduto e delle più importanti operazioni di servizio con le quali sono stati assestati duri colpi alla criminalità organizzata.

“Dall’impegno per l’istituzione del Nucleo speciale antiterrorismo alla caparbietà con cui, grazie alle sue intuizioni, si arrivò poi al riconoscimento giuridico della figura del collaboratore di giustizia – dichiara il presidente della Regione Nello Musumeciil generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ha lasciato un segno indelebile nel travagliato percorso per l’affermazione della legalità e della giustizia e nel tenace contrasto a Cosa Nostra. Oggi, nell’anniversario della spietata esecuzione sua, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di scorta Domenico Russo, Palermo e la Sicilia rinnovano il ringraziamento riconoscente e commosso dovuto ai servitori dello Stato che, per la difesa di questi valori, si sono spinti, consapevoli, sino al sacrificio stesso della loro esistenza”.

“La memoria è ciò che caratterizza un popolo e ne racconta la storia – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identitá siciliana, Alberto Samonà (Lega)  – . Nell’anniversario dell’omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di scorta Domenico Russo, il monito è di non dimenticare e di contrastare sempre, in tutte le forme e modi, la violenza della mafia. Soltanto in questo modo, si può dar voce a quella Sicilia che non vuole cessare di combattere per affermare gli ideali di giustizia, equità e legalità. È una questione culturale, è la scelta principale, quella che ti fa decidere da che parte stare”.

“Sono trascorsi ben 39 anni dall’eccidio di via Isodoro Carini – afferma commento del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè – ma il ricordo del generale-prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuele Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo, è sempre vivo nella memoria di tutti noi. Il prefetto Dalla Chiesa, che aveva trascorso parte della sua carriera di carabiniere in Sicilia, conosceva bene il fenomeno mafioso e la crudeltà dei suoi capi. Era arrivato in Sicilia all’indomani dell’assassinio di Pio La Torre, ma non gli furono mai attribuiti i poteri speciali che gli erano stati promessi dallo Stato. Lo ricorderemo sempre come uno dei pochi non siciliani morto per noi”.

“Tenere viva la memoria di chi ha lottato per affermare la legalità – ha detto il capogruppo Pd all’ars Giuseppe Lupo che stamattina ha partecipato alla commemorazione – contribuisce a diffondere il coraggio di combattere tutte le forme di violenza”.

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