Morto lo scultore Arturo Di Modica autore dello storico toro di Wall Street
“Quando stamane ho saputo della sua scomparsa, mi sono commosso ricordando un episodio di oltre un anno fa, poco prima che scoppiasse la pandemia. Mi trovavo a New York, per una visita istituzionale, e il maestro Di Modica, avendo saputo della mia presenza, volle a tutti i costi incontrarmi. Ci teneva a conoscere personalmente il presidente della sua Regione, alla quale continuava a essere legato da un filo indissolubile, nonostante vivesse, ormai da tempo, in America. Siciliano di fama internazionale, aveva mantenuto la sua umiltà e dovunque era stimato e ben voluto. Alla famiglia va il cordoglio mio e dell’intero governo”.
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ricordando lo scultore di Vittoria, Arturo Di Modica, autore dello storico toro di Wall Street, scomparso la notte scorsa.
L’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà sottolinea che “oggi per la Sicilia e per il mondo intero è un triste giorno perché, stanotte, all’età di ottant’anni, dopo una lunga malattia, è venuto a mancare, nella sua casa di Vittoria, il Maestro Arturo Di Modica, il celebre artista noto per il ‘Toro di Wall Street‘, “Charging Bull”, una scultura in bronzo del 1989, simbolo del capitalismo di stampo prettamente americano, che, posta proprio davanti alla Borsa di New York, raffigura un possente animale nell’atto di caricare. Un’altra sua opera, “Bund Bull”, questa volta raffigurante un animale più giovane e rappresentante la rampante società cinese, venne installata, nel 2010, a Shangai. Sicuramente, però, quella a cui teneva di più sarebbe stata la sua ultima, “I Cavalli dell’Ippari”, pensata per la sua città, un progetto che avrebbe visto un arco, formato da due cavalli rampanti, sempre in bronzo, posti l’uno di fronte all’altro e da piazzare nell’omonima valle nei pressi di Vittoria”.
“Emblema della genialità siciliana – afferma Samonà – Di Modica fu un’anima navigante che lo portò, prima, ad aprire uno studio a Firenze, poi, dal 1973, nella grande Mela, per ritornare, infine, alle sue salde radici. Artista visionario, grazie alle sue opere, continuerà a vivere e, da Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, mi impegnerò a custodirne e alimentarne il ricordo perché, se come ha scritto Pablo Picasso: “L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”, il Maestro Arturo Di Modica col suo lavoro ha cercato, riuscendoci, di liberare la società dal mulinare fastidioso nell’aria del polverio che, troppo spesso, appanna la giusta visione delle cose”.