L’odio e il rancore nei confronti di Cuffaro

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Totò Cuffaro

Il tema di ieri erano le condizioni di Salute di Totò Cuffaro. Ho letto innumerevoli post su Facebook, soprattutto da avversari politici, che gli auguravano pronta guarigione e condanna agli odiatori seriali che sul web si accanivano contro di lui.

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Forse per senso del pudore, o forse per convenienza, non ho notato altrettanto ardore di comunicare la propria vicinanza in forma pubblica da parte dei tanti amici, con rilevanti ruoli, che Cuffaro aveva. Pertanto dopo averci riflettuto bene oggi scrivo. Questo odio, contro di lui, diffuso sul web non mi stupisce ma continua a farmi orrore. Da millenni siamo lapidatori di peccatori pur non essendo esenti dallo stesso. Cuffaro ha ammesso tante i volte i propri errori. Ed ha scontato la sua pena. Caso forse unico in Italia di capro espiatorio pubblico. Di fatto è stato condannato per aver incontrato un imprenditore di dubbia fama. Con questa accusa potrebbero essere condannati in Italia talmente tante persone che metteremmo in cella 4 persone a metro quadro. Peraltro Cuffaro è stato il maggior testimone della miserevole condizione carceraria italiana.

Però nonostante abbia espiato la sua pena il rancore nei suoi confronti è fortissimo. È il rancore del non beneficiato, che invidia i benefici attribuiti ad altri. Totò è l’ultimo simbolo di Mamma Regione che nutriva i suoi figli. Gli esclusi, ma anche parte degli inclusi, provano rancore per questo.
Volevano essere inclusi tutti in Sicilia.
Ti auguro di migliorare e guarire Totò e prego per te. Quella che purtroppo non guarisce è l’eterna “raggia” di quest’isola.

 

Giovanni Pizzo

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