Palermo, ressa di utenti davanti al dipartimento Prevenzione, in via Sellerio, per chiedere i risultati dei tamponi o i certificati di fine quarantena, che ritardano
Situazione critica al dipartimento Prevenzione, in difficoltà per l’incremento delle attività anti Covid 19, che comportano ritardi negli adempimenti. L’ufficio ha una dotazione organica insufficiente e il personale degli uffici è sottoposto a stress. Tutto ciò sta causando l’aumento dei disagi per l’utenza.
A denunciare la situazione di allarme è la Fp Cgil Palermo: “Abbiamo appreso che sotto la sede della direzione del dipartimento, in via Sellerio, è aumentato in questi giorni il raduno di cittadini che reclamano gli esiti dei tamponi o i certificati di fine isolamento. Gli operatori della Uoc Epidemiologia sono stati attesi in strada, all’uscita dal servizio, e fatti oggetto di pressanti richieste”.
In una nota indirizzata al direttore generale Asp Palermo Daniela Faraoni e all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, la Funzione Pubblica Cgil Palerno si fa portavoce del “grave disagio e delle richieste di aiuto che pervengono dagli operatori del dipartimento di Prevenzione”. E chiede di intervenire superando con assunzioni “l’endemica carenza di personale” che riguarda tutte le figure professionali sanitarie e amministrative, dirigenti medici, assistenti sanitari, infermieri.
“Dal mese di marzo a oggi l’Asp di Palermo ha affrontato l’epidemia da nuovo Coronavirus grazie all’azione generosa e meritoria del personale duramente impegnato nelle strutture ospedaliere e territoriali – dicono il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca, Domenico Mirabile, segretario provinciale Fp Cgil medici e Alfonsa Di Franco, segretario aziendale – Chiedere ulteriori sforzi a personale già stremato da sette mesi di incessante attività, dal nostro punto di vista, non è più possibile, ne è accettabile che si chieda agli operatori di continuare a lavorare al limite dell’umanamente sopportabile”.
La Fp Cgil ritiene che sia “indifferibile” implementare il personale e le risorse strumentali necessarie a fronteggiare la seconda ondata della epidemia. E rafforzare i servizi territoriali dell’Asp di Palermo, col potenziamento del testing & tracing, per rendere più tempestiva l’azione del dipartimento di Prevenzione; adoperandosi per la più ampia copertura vaccinale antinfluenzale possibile; adeguando risorse umane e strutturali alla necessità delle strutture ospedaliere; promuovendo il comportamento consapevole dei cittadini.
A proposito dell’importanza di una copertura vaccinale più estesa possibile, la Fp Cgil Palermo chiede il potenziamento dei Centri di Vaccinazione, “con l’ampliamento delle attuali dotazioni organiche e la loro allocazione in strutture idonee ad assicurare l’accesso differenziato e in sicurezza dell’utenza pediatrica e adulta”. La carenza del personale in forza al dipartimento di Prevenzione è ormai cronica – spiega la Fp Cgil – a causa della mancata sostituzione degli operatori andati in quiescenza, delle mancate assunzioni a tempo indeterminato per sostituzione e della progressiva riduzione della dotazione organica.
“Finora – scrivono Cammuca. Mirabile e Di Franco – la carenza del personale è stata sostenuta con il supporto degli specialisti in formazione e di medici igienisti assunti con contratto a tempo determinato. Oggi non è più possibile che il dipartimento di Prevenzione, che ha assunto in questa fase pandemica un ruolo centrale e fondamentale, continui a lavorare in queste condizioni. Non si può più perdere un minuto di tempo. Bisogna dare risposte ai cittadini nei tempi rapidi che la situazione attuale impone”.
Per di più, denuncia ancora la Fp Cgil, le condizioni di lavoro sono difficoltose anche per la mancanza di un sistema informatizzato centralizzato, che possa riunificare in un unico “data base” tutte le informazioni, dalla presa in carico dei casi, alla formalizzazione dei provvedimenti di isolamento domiciliare, dalla programmazione dei tamponi di verifica al rilascio dei certificati di fine isolamento. “Un data warehouse risulterebbe indispensabile all’elaborazione dei dati richiesti dai flussi informativi e accessibile, per il caricamento dei casi, anche dai laboratori autorizzati – aggiunge la Fp nella nota – In questo modo, gli operatori dell’Asp sarebbero sollevati da alcuni aspetti burocratici e si eviterebbe la sovrapposizione del medesimo caricamento degli stessi dati da parte di più operatori su più sistemi che non parlano fra loro”.
Un altro elemento di criticità è collegato al funzionamento della App Immuni, alla mancanza di personale formato e alla necessità di una campagna di informazione sui social. “Rileviamo la mancanza di costante informazione e comunicazione nei confronti dei cittadini, che si potrebbe risolvere con l’attivazione di un call center che assicuri un servizio telefonico dedicato – aggiunge la Fp Cgil – Da migliorare sarebbero anche le modalità di interlocuzione con i medici di medicina generale, con i pediatri e le amministrazioni locali”.
“La partita contro il Coronavirus – conclude la Fp Cgil, chiedendo un riscontro immediato – si gioca nel territorio, è la diga per impedire il sovraccarico di ospedali e terapie intensive. Alla direzione strategica aziendale chiediamo la costituzione di una Rete Territoriale, per assicurare il coordinamento di tutte le strutture territoriali impegnate nella lotta al Coronavirus (dal dipartimento di Prevenzione, alle Usca, al Laboratorio di Biologia molecolare) e l’interfaccia con le strutture ospedaliere, nonché la realizzazione del un sistema informatizzato di supporto che permetta la tempestiva messa in rete e la condivisione di dati e informazioni. Con la urgente tempistica che la situazione richiede”.