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Viadotto Himera, M5S: "Assenza governo regionale pagina più nera del fallimentare governo Musumeci". Falcone: "Spettacolo surreale ora non hanno più alibi"

“Se Musumeci finora aveva fatto malissimo, oggi è  riuscito nell’impresa di fare addirittura peggio: con l’assenza di qualsiasi rappresentanza regionale all’inaugurazione di un’opera molto importante per i siciliani come il viadotto Himera, ha scritto forse la pagina più nera del suo fallimentare esecutivo. E credeteci, ce ne voleva”. 
Lo affermano i deputati del M5S all’Ars, che oggi erano tutti presenti al taglio del nastro sul viadotto dell’A19″.
“L’assenza della Regione – dice il capogruppo Giogio Pasqua – è l’immagine plastica e rissosa di un governo che non riesce a gioire del bene comune, se a questo ha contribuito in maniera determinante il governo nazionale. E questo incomprensibile atteggiamento polemico era già cominciato con la fasulla promessa di dimissioni da parte di Falcone di dimettersi, cui sono seguite dimissioni ancora più fasulle. Noi continuiamo ad aspettare quelle vere”.
“Lo ribadiamo – continua Pasqua –  oggi non è una festa, ma la doverosa sottolineatura della riconsegna ai siciliani di un’opera troppo a lungo sottratta ai siciliani e per la quale i meriti del nostro viceministro Cancelleri sono evidenti ed innegabili”.
“L’autostrada Palermo-Catania è stata oggi il teatro di uno spettacolo surreale. Hanno imbastito un tentativo mal riuscito di inaugurare in pompa magna un viadotto che doveva essere completato già da oltre due anni, quell’Himera divenuto simbolo di inefficienza e delle trascuratezze di Anas e del Governo nazionale nei confronti della Sicilia”.
Lo dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone.
“Quella di oggi – prosegue – è l’ennesima trovata volta a distrarre l’opinione pubblica dalla gravi carenze dell’autostrada Palermo-Catania. Anche adesso, però, ai grillini è andata male. Vorrei ricordare, infatti, che loro stessi gestiscono il ministero delle Infrastrutture e quindi l’Anas da ben due anni e mezzo. Certamente ci saremmo aspettati risultati assai più soddisfacenti. Eppure dovremo rimanere ancora qui in attesa, come tutti i siciliani”.
“Serviva, invece – continua ancora Falcone –  la nostra sfida, la scommessa sulle mie dimissioni (che ho rassegnato già il 29 luglio) per completare un’opera su cui ci siamo sporcati le scarpe da sempre. Bene, così li abbiamo smascherati. Governo e Anas non hanno più alibi. Stiano adesso sereni: rimarremo vigili e non faremo sconti sui 62 cantieri aperti e sonnecchianti sulla Palermo-Catania, ma anche sulla Palermo-Agrigento, sulla Caltanissetta-Agrigento e sul viadotto Villano, tutte opere lasciate in una vergognosa condizione di abbandono”.
“Non servono polemiche, la Sicilia ha bisogno di infrastrutture e di opere realizzate che accompagnino sviluppo economico e crescita occupazionale. La condivisione tra istituzioni politiche, stazioni appaltanti, imprese appaltatrici e parti sociali è l’autostrada maestra per una mobilità siciliana adeguata ai livelli europei di efficienza e sicurezza”. Cosi la Cisl Sicilia e Fit Cisl Sicilia intervengono sulla riapertura del viadotto Himera crollato quasi 5 anni fa e che ha determinato un’interruzione nel collegamento tra Palermo e Catania, diventando il simbolo dell’inadeguatezza infrastrutturale dell’isola. “Abbiamo a più riprese con studi e convegni aperto un analitico focus sulle incompiute siciliane – spiegano Sebastiano Cappuccio e Dionisio Giordano, segretari generali della Cisl Sicilia e della Fit Cisl Sicilia – evidenziando che il sistema delle opere pubbliche è condizionato dalla farraginosità burocratica delle procedure in capo alle stazioni appaltanti, dai possibili e frequenti ricorsi avverso agli esiti di gara e dalle difficoltà finanziarie delle Imprese appaltatrici. Il ministro De Micheli presente oggi all’inaugurazione ha ribadito che ci sono 17 miliardi e 700 milioni da spendere in Sicilia tra strade, ferrovie e porti. Un impatto sul fronte dei trasporti che determinerebbe certamente attrazione di capitali privati e nuovi investimenti, senza dubbio volano per crescita del Pil, competitività e vero sviluppo occupazionale della nostra terra”. I segretari generali Sebastiano Cappuccio e Dionisio Giordano concludono: “Accogliamo con soddisfazione l’impegno del Ministro e del Governo nazionale sulla necessità di colmare il gap infrastrutturale dell’Isola, auspicando il completamento delle opere già avviate e l’esecuzione in tempi certi del programma di investimenti annunciato”.
“Finalmente la consegna del viadotto Himera,  dopo 5 anni di lavori. E’ stata restituita una infrastruttura fondamentale per il territorio della  provincia. I tempi di realizzazione – dichiara il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – sono stati biblici ma come Fillea Cgil più volte abbiamo ribadito che non ci interessava il parallelismo col ponte di Genova, che ha seguito un modello di realizzazione non paragonabile a quello  del  viadotto Himera.  Per velocizzare l’iter di costruzione delle infrastrutture servono  tempi certi e uffici tecnici dell’Anas e della Regione che funzionano. Solo così si può essere sicuri di  utilizzare nei tempi previsti le risorse impegnate”.
“Per le grandi  infrastrutture delle  province di Palermo, Catania e Messina ma soprattutto per  le strade secondarie – aggiunge Ceraulo – occorre adesso proseguire con un forte impegno nel campo delle  manutenzioni.  Sulla Palermo-Catania non possiamo correre il rischio di altri crolli, ci sono tanti altri punti critici che necessitano di interventi mirati. Chiediamo a Regione e Anas un incontro per monitorare lo stato del nostro sistema stradale. Alla luce dei fondi e degli investimenti in arrivo per gli appalti di opere pubbliche, occorre pianificare e progettare un rilancio del sistema infrastrutturale in Sicilia e soprattutto nella provincia di Palermo. Non  possiamo perdere un’occasione preziosa per la ripresa  del settore delle costruzioni”.
Consegnati i lavori del viadotto Himera, per la Fillea Cgil Palermo occorre adesso puntare ogni sforzo sul completamento della Palermo-Agrigento, un’altra incompiuta del territorio palermitano.  “Ad oggi sono stati consegnati alcuni tratti ad aziende affidatarie e  allo stesso tempo ci sono i 70 lavoratori della Bolognetta Spca ancora in cassa integrazione. Avevamo chiesto, con una nota, al vice ministro  Cancelleri, alla stazione appaltante e al contraente generale di convocare un incontro congiunto con le ditte affidatarie per il riassorbimento della manodopera e per capire i tempi di completamento dell’opera. Ricordiamo che la Palermo-Agrigento ancora è in attesa degli altri due step, la  messa in gara del tratto Palermo-Bolognetta e l’appalto per il  tratto Lercara-Agrigento.  Anche per questa infrastruttura chiediamo di velocizzare l’iter del  completamento.  Per noi restano fondamentali i tempi”.
“Colmare il divario infrastrutturale tra la sicilia ed il resto del paese imprimendo un’accelerazione al completamento ed alla realizzazione di strade che  portino fuori dall’attuale isolamento vaste aree dell’isola è una priorità da inserire nell’agenda di governo. Non è più accettabile l’idea di un paese a due velocità con conseguenti limiti alle possibilità di sviluppo e crescita causati dalle difficoltà di collegamento”. Michele Catanzaro parlamentare regionale del Partito democratico  lancia un appello al Ministro per le Infrastrutture ed i trasporti oggi in Sicilia per l’inaugurazione del viadotto Hymera chiedendo un piano di investimenti per le infrastrutture viarie dell’isola.
La Sicilia – ricorda il parlamentare Pd, che oggi ha consegnato al ministro Paola De Micheli una lettera per sottolineare la grave situazione delle infrastrutture in Sicilia-  é Una delle poche regioni europee con vasti territori totalmente privi di rete autostradale o con aree ricche di bellezze inestimabili  ed insediamenti produttivi serviti da infrastrutture stradali non degne di un paese civile. Il calvario della ss189 che collega palermo ad Agrigento – continua – è solo uno dei tasselli di un mosaico di strade incomplete o non percorribili che limitano le possibilità di sviluppo dei piccoli comuni e delle aree interne. Mi auguro – conclude – che l’inaugurazione del viadotto Hymera non diventi una ‘cattedrale nel deserto’  e che la Sicilia, i suoi porti, le sue strade entrino tra le priorità  di questo governo ed insieme un simbolo del rilancio della nostra regione”.
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando questa mattina ha partecipato alla cerimonia inaugurale del nuovo viadotto Himera, lungo l’autostrada A19 Palermo-Catania. Alla cerimonia erano presenti la Ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, il vice ministro Giancarlo Cancelleri oltre a Massimo Simonini amministratore delegato di Anas.
Il ponte, chiuso da alcuni anni per il cedimento di alcuni piloni a causa di una frana sarà riaperto al traffico nel pomeriggio.


“Certamente oggi non siamo qui per festeggiare –
ha dichiarato il sindaco Orlando – ma per confermare una fattiva collaborazione tra le istituzioni e, soprattutto, per chiedere che si accerti la responsabilità dei ritardi. Ci siamo trovati infatti di fronte a tanti progetti sbagliati qui e altrove. È necessario che le istituzioni collaborino perché solo con la collaborazione si possono affrontare i problemi della Sicilia, a partire da quello della cosiddetta viabilità secondaria e le ex strade provinciali”.

Sicindustria assiste attonita e sgomenta alle passerelle e alle diatribe sulle ceneri della Sicilia e sulle sue infrastrutture da terzo mondo. “Oggi – si legge in una nota dell’associazione degli industriali – è stato finalmente riaperto il viadotto Himera sull’autostrada Palermo-Catania a distanza di 5 anni dal cedimento di alcuni piloni. Cinque anni per 270 metri. E resta il fatto che, per percorrere l’intera autostrada occorrono due ore e mezzo e 4 per arrivare da Palermo a Ragusa, solo per fare qualche esempio. Il tessuto imprenditoriale siciliano, già martoriato dalla lentezza della burocrazia, ha bisogno di trasporti celeri e, visto che aspettiamo da decenni il raddoppio della linea ferrata e che si è evidentemente deciso di concentrare tutto su gomma, non è possibile perdere altri anni. E quindi, senza voler innescare polemiche, saremmo felici se da oggi la classe politica si attivasse in modo da proporci meno passerelle e più opere compiute”.

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