Ritardi nell’erogazione della cassa integrazione. Assessorato regionale del Lavoro nella bufera: Si dimette il dirigente generale Vindigni. Il M5S chiede la rimozione di Scavone

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Antonio Scavone

L’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro nella bufera dopo le dimissioni del dirigente generale Giovanni Vindigni, travolto dalla polemica per la lentezza delle procedure di esame delle pratiche di cassa integrazione in deroga.

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Le dimissioni sono arrivate dopo un colloquio riservato con il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che, d’intesa con l’assessore Antonio Scavone, le ha accolte. Su proposta dello stesso assessore, la Giunta, riunitasi nel primo pomeriggio, ha affidato l’incarico ad interim al ragioniere generale Giovanni Bologna, che si è già insediato.

“Gestione cassa integrazione in deroga assolutamente vergognosa,  inadeguatezza sul potenziamento dei centri per l’impiego, colpevole immobilismo sulla riforma degli Ipab, malgrado le proposte di legge depositate da tempi all’Ars: basta Scavone deve andare via”. Il M5S all’Ars chiede la rimozione  dell’assessore della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Antonio Scavone, e lo fa con una mozione di censura che è stata oggi annunciata in aula dal deputato Antonio De Luca, per spingere Musumeci a rimuovere l’esponente del suo governo, “rivelatosi palesemente inadeguato al ruolo”.
A Scavone i deputati 5 stelle contestano, in primis,  l’intollerabile gestione degli ammortizzatori sociali straordinari, con ritardi inaccettabili nella lavorazione delle pratiche di migliaia di lavoratori, ormai con l’acqua alla gola.
“Ogni giorno che passa – affermano  i deputati – l’angoscia di migliaia di famiglie cresce fino al limite dell’esasperazione. Per chi vive di un solo stipendio, azzerato dall’emergenza Covid,  è un dramma.  Sui ritardi della cassa integrazione nei giorni scorsi avevamo lanciato l’allarme e  Scavone non ha fatto altro che cercare di minimizzare quanto stava accadendo. Secondo dati  aggiornati al 4 maggio erano appena 4526 le domande di cassa integrazione in deroga che la Regione Siciliana aveva trasmesso all’Inps a fronte di 40.190 pratiche che riguardano quasi 150 mila lavoratori. Una percentuale ridicola, un fatto inaccettabile e incomprensibile a 40 giorni dalla conclusione dell’accordo sindacale. La Sicilia è stata, cronologicamente, la diciottesima regione italiana a inviare i flussi, con un immotivato e notevole ritardo. Le giustificazioni addotte e le informazioni fornite da Scavone sono apparse insufficienti e contraddittorie”.
“Le dimissioni del direttore generale dell’assessorato – continuano i deputati – hanno il retrogusto amaro di chi si accinge a chiudere la stalla quando i buoi sono in grandissima parte scappati.  Molto prima  ci si doveva muovere per risparmiare ai siciliani indicibili sofferenze”. 
Gravi anche le contestazioni dei deputati 5 stelle sul fonte centri per l’impiego (dove ancora non sono stati indetti i concorsi per il potenziamento di queste strutture  che dovrebbero portare all’assunzione, entro il 2021, di 1135 tra istruttori e funzionari a tempo indeterminato) e sul fronte della ormai annosa questione della riforma degli istituti di assistenza e beneficienza “dove – dicono i parlamentari 5 stelle – si registra un immobilismo ai limiti dell’ostruzionismo, malgrado le proposte di legge depositate presso l’Assemblea Regionale Siciliana, sia di iniziativa parlamentare, che di iniziativa governativa. Questo immobilismo  ha determinato, non solo seri disagi nei confronti dei dipendenti, a quali non sono corrisposti stipendi fino a 15 mensilità, ma anche l’impossibilità di utilizzare il capitale umano disponibile e le strutture esistenti, a sostegno del Sistema Sanitario Regionale nell’ambito della pandemia in corso”. 
“Musumeci riconosca  di avere sbagliato a nominare  Giovanni Vindigni dirigente generale dell’assessorato al Lavoro – dichiara il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo  – paralizzando l’erogazione della cassa integrazione in deroga.  Se 133 mila  lavoratori non riceveranno a breve quanto loro spetta la responsabilità è solo del presidente della Regione. Il governo regionale  adesso dica come intende velocizzare le procedure per il pagamento delle spettanze ai lavoratori”.   Così il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo  commenta la notizia delle dimissione del dirigente regionale travolto dalla polemica  per la lentezza delle procedure di esame delle pratiche di cassa integrazione in deroga”.

“Il Governo Musumeci offre così un agnello sacrificale – tuona il Sindaco Cateno De Luca – nel tentativo di placare lo sdegno e le proteste dei lavoratori interessati ai benefici di legge. Mi spiace ma non basta. La migliore risposta da dare è quella di esitare in tempi rapidissimi le pratiche ancora ferme. La gente ha bisogno di avere il necessario per sopravvivere e non la testa di qualche dirigente. Confermo che se entro pochi giorni non si sbloccherà la situazione, la settimana prossima sarò a Palermo per occupare l’Assessorato e suggerire le soluzioni per porre fine a questo scandaloso caso di mala burocrazia”.

“Il ritardo del mancato pagamento della Cassa Integrazione di 130.000 siciliani è dovuto a un vero e proprio mercato: gli impiegati della Regione Siciliana, sostenuti dai Sindacati, per inviare la necessaria documentazione all’INPS, pretendono, un bonus di 10 euro a pratica” –afferma Pippo Foti, coordinatore regionale della Rete per la Legalità Sicilia, a nome dei coordinamento provinciale della stessa Rete -.

“Il disagio sociale ed economico di questo periodo e il sistema bancario, stanno soffocando le imprese, alimentando sempre più il fenomeno dell’usura. Molte famiglie sono ai limiti della miseria: si vedono file lunghissime di persone, davanti ai Compro oro, Banco dei Pegni; gli imprenditori, con le proprie attività, ancora chiuse, si stanno indebitando sempre più, per anticipare ai propri dipendenti la cassa integrazione, per pagare bollette, affitti. E’ inammissibile – prosegue Foti –  che, in questa tragica situazione sociale che sta attraversando il nostro Paese, gli impiegati regionali pretendono un Bonus! Non so chi sia il responsabile di questa “idea”…, in altre regioni italiane, i soldi ai lavoratori sono già arrivati, mentre per noi siciliani rimane solo la solita burocrazia, e la speculazione sociale”.

“Il dottore Vindigni – ha sottolineato Musumeci – è persona perbene, trovatasi, suo malgrado, al centro di una vicenda – quella dei ritardi nelle pratiche per la cassa integrazione – sulla quale occorrerà fare chiarezza. Per questa ragione con l’assessore Scavone abbiamo avviato un’indagine interna e stiamo verificando, al tempo stesso, la quantità e la qualità del lavoro prodotto in questi dieci giorni dai dipendenti collocati in “lavoro agile”.
Domattina, intanto, alle 10.30, il governatore e l’assessore Scavone terranno una conferenza stampa a Palazzo Orleans per fare il punto sui temi della cassa integrazione e sulle risorse ai Comuni destinate all’assistenza alimentare delle famiglie disagiate.

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