Fase 2, Pellegrino (FI): “Decreto Conte imbarazzante per la Sicilia”

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“Con mozioni ed ordini del giorno presentati in data odierna con il gruppo di Forza Italia, è stato chiesto, con spirito di collaborazione, al Governatore Musumeci, di adottare nuove e diverse misure adeguate all’attuale favorevole quadro epidemiologico della Sicilia. In particolare, per venire incontro al comune senso di pietà verso i defunti, si rende opportuna la riapertura delle aree cimiteriali. Peraltro, ciò consentirebbe una spinta per l’avvio delle attività florovivaistiche, considerato che a tale comparto sono stati assegnati, in commissione bilancio, 20 milioni di euro per gli enormi danni derivati dall’interruzione o drastica riduzione delle attività a causa della pandemia. È stata altresì chiesta l’abolizione per l’anno 2020, nell’interesse dei tanti agricoltori ed aziende agricole, dei versamenti relativi ai ruoli istituzionali ed irrigui emessi dai consorzi di bonifica siciliani. Al riguardo, occorre dare un significativo aiuto agli agricoltori ed alle tante aziende agricole a rischio default, tra l’altro nell’impossibilità finanziaria di poter affrontare la nuova campana di produzione“. Lo riferisce il Presidente della Commissione Affari Istituzionali all’Ars,  Stefano Pellegrino.
“Sarà anche sollecitata – continua il Parlamentare – l’apertura di bar, ristoranti, attività commerciali, piccole imprese e dei centri di servizi alla persona – parrucchieri, estetisti e simili – e agli animali di affezione, con le adeguate misure per il rispetto delle norme di contenimento sociale. Si ritiene necessaria la riapertura dei centri di riabilitazione dei bambini, specie per gli affetti da autismo con terapie in corso. In tal caso, gli assembramenti saranno evitati disponendo le opportune prenotazioni e regolamentando gli accessi alle strutture”.
“Solo così – conclude Pellegrino – si potrà sostenere il rilancio economico-sociale della nostra Regione e la ripresa della primaria attività turistica e dei servizi ricettivi, visto che il decorso della crisi pandemica in Sicilia è risultato diverso e meno allarmante di quello delle altre regioni, specie del nord. Di certo, con tutto lo spirito di solidarietà che ci ha contraddistinto nella prima fase epidemica, non possiamo attendere per ripartire che il favorevole tasso epidemiologico – già pari a zero per alcune provincie della nostra Isola – venga raggiunto dalle altre regioni”.

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