Coronavirus, per Pasqua a Messina supermercati chiusi alle 20 e consegne a domicilio garantire, Sindaco De Luca: “Facciamo a modo nostro, misure regionali prive di logica”

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Sindaco De Luca

Continua il braccio di ferro tra il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e il sindaco di Messina Cateno De Luca. Ultimo scontro, in ordine di tempo, riguarda l’orario di chiusura dei generi alimentari e dei supermercati postergato per oggi alle 23 e il divieto delle consegne a domicilio per le festività pasquali.

“A Messina le consegne a domicilio di dolci e generi alimentari – dichiara  De Luca – saranno garantite, anche durante le festività Pasquali. Inoltre, i generi alimentari e supermercati oggi chiuderanno alle ore 20, come consuetudine. Non lascerò che i già provati dipendenti del comparto lavorino ad oltranza sino alle ore 23. Non contribuiremo inoltre a creare ingiustificati assembramenti sino a tarda ora, generati dalla mancanza di consegne a domicilio e supermercati chiusi per due giorni di seguito. Non è così che si contrasta il Coronavirus ma con un controllo capillare e sensato sul territorio, quello che non mi è stato permesso di continuare a svolgere. In città, che vi piaccia oppure no, saranno adottate le nostre misure, senza se e senza ma”.

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Critiche anche da parte del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè: “Precludere alle attività commerciali la possibilità di consegnare a domicilio i propri prodotti nel periodo delle festività pasquali è un danno aggiuntivo e ingiustificato, alla già debole economia siciliana, oltre che psicologicamente un colpo per le famiglie già segnate da settimane di quarantena”. 

Contro la decisione del Presidente della Regione Siciliana si schiera anche Alessandro Magistro, Presidente dell’Assemblea delle Consulte Siciliane. “Non esistono motivi che reggano per tenere aperti per oltre 3 ore in più i supermercati – sottolinea Magistro -. Innanzitutto si creano disagi ai dipendenti, con un orario che diventa proibitivo.  In questo momento i lavoratori stanno facendo grandi sacrifici, al pari dei farmacisti e delle categorie che prestano un servizio lavorativo. Altro aspetto è rappresentato dalla possibilità che alcuni cittadini approfittino di tale tempo per uno scriteriato utilizzo di svago e non di necessità. Non passano inosservati i casi di denunce di gente che esce di casa anche 3 volte al girono per fare la spesa. Tutti sappiamo che siamo nella settimana santa e tutti abbiamo avuto l’occasione di fare gli adeguati approvvigionamenti. Non c’è dunque motivo di lasciare aperti fino alle 23 i supermercati – conclude Magistro – , invito i gestori a chiudere entro le 20 come di norma, nel rispetto di tutti”.

 

 

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