Orlando a Salvini: “Tempo delle citofonate e del Papeete finito. Basta patetica campagna elettorale”. Santoro: “Tenta di sviare l’attenzione sulla sua amministrazione”

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“Il tempo delle citofonate e del Papeete è finito! Lo sciacallo Salvini si vergogni di continuare a diffondere fake-news da campagna elettorale o faccia le dovute verifiche prima di affidarsi alle incaute delazioni dei suoi consiglieri comunali faccia le dovute verifiche”.
Lo afferma il Sindaco Leoluca Orlando, rispondendo al Senatore Matteo Salvini che ha affermato che “il mercato ortofrutticolo di Palermo è aperto e mette a rischio la città e tutto il Paese”.
Così come già ricordato in precedenza, infatti, il Mercato è attualmente chiuso e stamattina è stato consentito unicamente l’ingresso di alcuni stock di alimenti  provenienti da altri siti. Le attività di vendita sono interrotte e proprio il rifiuto di far entrare persone non autorizzate ha determinato momenti di tensione all’ingresso.
“Dal Senatore Salvini, sempre attento alle esigenze delle forze dell’ordine, mi sarei aspettato la solidarietà alla Polizia Municipale impegnata in questi giorni in un lavoro straordinario sotto ogni punto di vista. Dal Senatore della Repubblica Salvini mi sarei aspettato, in un momento drammatico per il paese a partire proprio dalla sua Lombardia, la capacità di assumere una volta tanto comportamenti istituzionali e di unità d’azione, come stanno facendo qui in Sicilia la Regione e l’ANCI. Invece no. Evidentemente il lupo non ha perso né il pelo né il vizio e non sa uscire dalla sua perenne e patetica campagna elettorale”.
 
“L’inconsistente Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, tenta meschinamente e senza alcun successo di sviare l’attenzione dei cittadini palermitani sui recenti e gravissimi fatti di corruzione che hanno coinvolto la sua amministrazione comunale, attaccando Matteo Salvini” – tuona l’ex assessore comunale (Giunta Cammarata) Stefano Santoro -.
“Orlando, sul quale pende la mozione di sfiducia presentata in consiglio comunale – continua Santoro –  dovrebbe avere il pudore di tacere, astenendosi dal tentare di screditare politici di rango superiore al suo per conquistare piccoli spazi sulle cronache. Questa tattica, oramai smascherata dai palermitani, è la stessa che lo jurassico sindaco aveva già posto in essere diffamando Giovanni Falcone, qualche giorno prima di essere ucciso dalla mafia, e che egli aveva adottato ai danni dei suoi compagni della Democrazia Cristiana allo scopo di ricrearsi una verginità politica fondata su fantasiosi atti d’accusa”.
“Orlando – aggiunge Santoro – si preoccupi di inventarsi una difesa per tentare di giustificare la disvelata permeabilità della sua amministrazione ai gravi fatti di corruzione, allorquando il consiglio comunale discuterà la sfiducia nei suoi confronti, dopo l’arresto di ben due consiglieri comunali della maggioranza di sinistra che lo sostiene e di due alti funzionari tecnici dell’amministrazione comunale, i quali, secondo il giudice per le indagini preliminari di Palermo commettevano sistematicamente reati di corruzione al fine di realizzare un nuovo sacco di Palermo con alcuni imprenditori edili, uno dei quali risultato essere esponente di spicco della mafia, oggi collaboratore di giustizia. Orlando si occupi di vigilare sull’osservanza delle ordinanze del governo nazionale e della Regione nella nostra città e di adottare misure integrative a sostegno del contrasto al COVID 19, piuttosto che attaccare il leader dell’opposizione del nostro paese il cui impegno politico e il consenso di cui gode rendono ridicole e inascoltate le sterili polemiche del noto “paladino del nulla” Leoluca Orlando – conclude Santoro –  impegnato alla continua ricerca di una svanita popolarità”.

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