Figuccia (Udc) attacca l’assessore Catania: “Veste i panni di una Greta Thumberg barbuta”
“Mentre la città continua a chiedersi un perché, il principale testimonial della Ztl interviene, dall’alto del suo politicamente corretto, vestendo i panni di una Greta Thumberg barbuta, forse nel tentativo di spostare un po’ l’attenzione dai veri problemi della città”.
Lo afferma Sabrina Figuccia, consigliera comunale dell’Udc di Palermo, che prosegue: “Entrando nel merito di ogni singolo punto e partendo dal fiore all’occhiello del nostro amato assessore Giusto Catania, iniziamo subito dalle pedonalizzazioni. Grandi cambiamenti, in parte estremamente positivi, bisogna riconoscerlo, ma molto offuscati dalla presenza di eterni cantieri che ormai da anni incatenano la città e intrappolano i cittadini, spostando il traffico veicolare sugli assi aperti al loro transito. Sembrerebbe, quindi, che il risultato sia stato quello di premiare alcune vie a scapito di altre che hanno subito un aumento in termini di inquinamento.
Andiamo adesso agli investimenti sul trasporto pubblico ecologico, come il tram, le piste ciclabili ed il car sharing. Una valutazione sul tram, oltreché ai cittadini, bisognerebbe chiederla ai dipendenti Amat, che il 24 gennaio incroceranno le braccia per rivendicare un rilancio aziendale che mai è partito e giace nei cassetti del presidente Cimino. Il tram per loro è diventato una sorta di mostro, certamente ecologico, ma a quali costi? Solo per fare degli esempi, un contratto capestro a corrispettivo zero, con la promessa di una Ztl che non ha mai raggiunto gli introiti immaginati, un taglio di linee bus, sostituite dal tram, che non ha la stessa copertura del servizio su gomma, l’erosione del capitale sociale aziendale, a copertura dei disallineamenti e molto altro ancora…
Andiamo adesso alle piste ciclabili, veri e propri obbrobri, come ad esempio quella integrata con la corsia preferenziale degli autobus all’interno del Parco della Favorita, o tutte quelle impraticabili a causa delle radici degli alberi o dei rifiuti. E perché non parlare di quelle che fanno lo slalom fra marciapiedi e alberi? Insomma un vero disastro! Andiamo adesso al Car e al bike sharing, ottimi strumenti di viabilità sostenibile, ma con una scarsissima organizzazione da parte degli organi competenti.
Che dire poi di grandi parole come l’efficientamento energetico degli edifici, in una città che non riesce a garantire neppure i riscaldamenti negli asili nido o la luce nei quartieri, per non parlare poi della raccolta differenziata, che viene presa come riferimento negativo, raggiungendo le percentuali più basse fra i comuni siciliani. Arriviamo, infine, alla pianificazione urbanistica con consumo zero di suolo e subito arrivano alla mente i ponti Oreto e Corleone pericolanti o i sottopassi di viale Regione Siciliana fra liquami e siringhe. Insomma, un inquietante viaggio fra promesse mai mantenute e sogni sfumati nel nulla per una Palermo che ogni giorno muore sotto un silenzioso fuoco incrociato, in cui i colpevoli ritirano la mano dopo aver lanciato il sasso, anzi la bomba…”