Piano rifiuti regionale, botta e risposta al vetriolo Fava-Razza
Sul piano rifiuti della Regione siciliana, botta e risposta al vetriolo tra il presidente dell’antimafia Claudio Fava e l’assessore alla Sanità Ruggero Razza.
“Nello Musumeci è un esempio scolastico di dissociazione della personalità politica. Da una parte nella qualità di Presidente della Regione il 9 agosto proroga per dieci anni l’autorizzazione alla Oikos, dall’altra, il suo avatar il 16 agosto costituisce “un gruppo ristretto” per valutare il caso Oikos” – dichiara Claudio Fava, commentando la conferenza stampa di oggi del Presidente della Regione.
“Oggi – prosegue Fava – lo stesso Presidente Musumeci decide di rivolgersi all’Arpa per verificare se vi siano le condizioni minime di salubrità degli impianti di Proto rispetto ai centri abitati limitrofi (“…è stata una follia autorizzare quell’impianto”), ma fino a ieri il medesimo Musumeci taceva ad ogni nostra sollecitazione affinché il suo governo rivedesse le autorizzazioni alla Oikos per manifesta incompatibilità ambientale”. Per Fava, “come Ciampa ne <Il Berretto a sonagli>, Musumeci è assai lesto a cambiare opinione e a dimenticarsi quella precedente”.
Infine dal Presidente dell’antimafia, una risposta diretta a quanto Musumeci ha affermato sul ruolo dello stesso Fava: “perfino quando cerca di far polemiche da strapaese, Musumeci non ne azzecca una: nel dicembre del 1998, quando fu chiesta la dichiarazione di emergenza sui rifiuti in Sicilia, io non ero segretario di alcun partito ma facevo l’inviato per il Corriere della Sera in Medio Oriente”.
“Mi spiace contraddire Fava, ma adesso è il caso di precisare alcune inconfutabili verità – tuona Ruggero Razza -. Egli prima ha reiteratamente affermato che la Regione nulla ha fatto per dotarsi di un Piano rifiuti, mentre è stato portato a Vas in 12 mesi dall’approvazione in giunta; poi ha riferito di uno strumentale mantenimento di condizioni emergenziali per favorire interessi privati, quando da un anno (e per la prima volta dal 1999) il presidente della Regione Siciliana non firma più ordinanze contingenti e urgenti in materia di rifiuti. E ancora, ha evidenziato che nulla si è fatto per bloccare il monopolio dei privati. Ma al contrario, solo dall’insediamento del governo Musumeci, sono già 11 gli impianti pubblici per i quali è stato previsto un investimento di circa 150 milioni di euro e altri ne individuerà il commissario straordinario che, per la prima volta dalla attuazione della legge 9, sostituisce tutte le Srr inadempienti. Infine la dichiarazione odierna: il presidente Musumeci avrebbe concesso “il 9 agosto proroga per dieci anni l’autorizzazione alla Oikos”! In verità, anche uno studente di giurisprudenza conosce la differenza tra gli atti gestionali e quelli di indirizzo, che attengono a livello di responsabilità che sono autonomi e che non possono essere confusi. Insomma, se il presidente della Regione avesse partecipato e/o condizionato un atto gestionale…. avrebbe commesso un reato …!
Proprio stamani, il presidente Musumeci ha ribadito che, nella zona in cui ricade la discarica catanese, il governo sta attivando percorsi per provare a restituire alle due comunità locali il diritto alla qualità dell’aria che respirano. Insomma dopo decenni – conclude Razza – si è virato verso gli impianti pubblici, ma c’è chi continua a raccontare esclusivamente il contrario nel segno della polemica a tutti i costi”.