Il Welfare nella comunità migrante: presso la Cgil Palermo, confronto tra giuristi, docenti e sindacato

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Il Welfare nella comunità migrante: lunedì 2 dicembre, alle ore 15, presso la Cgil Palermo, confronto tra giuristi, docenti e sindacato. “Superare le diversità di trattamento riservate ai migranti”.

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Incontro su “Il Welfare nella comunità migrante” lunedì 2 dicembre, alle ore 15, presso la Cgil Palermo.
Al tavolo docenti universitari, giuristi e sindacalisti si confronteranno su come rafforzare lo stato sociale per i cittadini migranti, costretti ad affrontare iter burocratici infiniti per avere accesso ai loro diritti, vedendoseli spesso negati,  e ai servizi assistenziali e previdenziali.  Un’esigenza che nasce dalle difficoltà che ogni giorno denunciano le persone che si rivolgono allo sportello del Patronato Inca della Cgil e all’ufficio migranti della Cgil Palermo. L’obiettivo è superare il dualismo di trattamento tra cittadini italiani e stranieri residenti in Italia.
L’incontro, presieduto dal segretario Cgil Palermo Francesco Piastra, sarà introdotto da Bijou Nzirirane, responsabile ufficio migranti Cgil Palermo, che presenterà un report sul doppio regime dei  trattamenti cui vengono sottoposti i cittadini migranti e sulle difficoltà a ottenere parità di diritti.  Modera l’avvocato Daniele Papa, che presta la sua assistenza legale presso gli uffici della Cgil ed è membro dell’Asgi, associazione per gli studi giuridici sull’Immigrazione.  Intervengono i docenti universitari Alessandro Garilli e Silvio Bologna, l’avvocato Alberto Guarisio del foro di Milano, dell’Asgi, Saverio Giunta, direttore Inps di Palermo. Conclude il presidente nazionale Inca Michele Pagliaro.
“Rafforzare lo stato sociale per tutti i cittadini è importante perché aumenta la coesione sociale e aiuta a sentirsi pare di una comunità – dichiara il segretario Cgil Palermo Francesco Piastra – Per avere accesso al reddito di cittadinanza, i migranti  devono avere 10 anni di residenza in Italia rispetto ai cittadini italiani. E questo crea forte disparità tra cittadini che sono residenti nel nostro territorio, hanno problemi economici e si trovano in una condizione sociale di povertà, come conferma  l’Istat nelle statistiche, e in questo modo vengono discriminati”.

“Per l’assegno sociale – aggiunge Bijou Nzirirane – viene chiesta la carta di soggiorno che non hanno tutti possono avere perché tra i requisiti servono 5 anni di permesso soggiorno in Italia, reddito in base al nucleo familiare, contratto di lavoro, idoneità dell’alloggio.  Tante  persone che ne avrebbero diritto non sono nelle condizioni di chiederlo”.
L’ufficio migranti, che mette a disposizione i servizi dell’Inca e del Caaf,  dalle pratiche previdenziali all’Isee, offre tutela individuale e collettiva ai cittadini migranti e sostegno per l’avvio di vertenze legali e di difesa dei diritti sindacali.   Il giovedì e venerdì pomeriggio sono i giorni di maggiore affluenza agli sportelli del Patronato: in tanti vengono per risolvere controversie amministrative e giudiziali in merito ai permessi di soggiorno, all’avvio di vertenze di lavoro, etc.

“I giuristi interverranno per proporre il superamento di queste dualità, spesso anche in contrasto con il diritto internazionale e con la nostra Costituzione, dove non sono previste discriminazioni in base alla razza – aggiunge Piastra –  In passato da Palermo ci sono stati casi di controversie risolte sul piano giuridico, nate sull’applicazione della legge sul diritto ai migranti,  in merito a prestazioni sociali”.

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