Verba Manent: al Teatro del Baglio di Villafrati arrivano le storie di ritorni di Volver
Racconta “storie di migranti tra i migranti in un mondo di migrazioni” aprendo un ventaglio di opzioni sceniche fondate nella tradizione contemporanea del teatro italiano: la pluralità delle lingue, gli strumenti della narrazione, il suono, il canto, la danza, in un teatro che può illuminarsi anche soltanto per la magia di una candela.
È Volver, il prossimo spettacolo – in programma alle 21.15 di sabato 23 novembre – della quarta edizione di Verba Manent, rassegna di teatro e drammaturgia contemporanei del Teatro del Baglio, che si tiene nella splendida cornice di Palazzo Filangeri, in via Alcide De Gasperi 78, a Villafrati.
Vincitore del Premio “Dante Cappelletti” e Premio “MigrArti ’18”, lo spettacolo è scritto e diretto da Giuseppe Provinzano e vedrà in scena: Bandiougou Diawara, Alexsia Edman, Hajar Lahman, Gian Matteo Marie, Junaky Md Abdur, Bright Onyesue, Andrea Sapienza
Lo spettacolo si svolge tra Buenos Aires e Messina, tra un ‘800 di speranze e un ‘900 di disillusioni, accompagnato dai tanghi di Gardel e dalle ballate dei fratelli Mancuso. “Volver” è anche una storia di ritorni: i giovani protagonisti – un po’ per le lusinghe populiste del regime fascista e per la nostalgia della propria terra, un po’ per le difficoltà incontrate in Argentina e il sostanziale fallimento del loro sogno – dopo quasi vent’anni decidono di tornare in Sicilia; ma faranno in tempo a vivere nuovi amori, a mescolare nenie siciliane e sonorità latine, a condividere e assorbire usanze, idiomi, cibi, danze, a dare vita, insomma, a quella cultura meticciata che nel corso della storia dell’umanità ha rivitalizzato popoli e civiltà.
Volver fa parte del Progetto Amunì, nel cui laboratorio permanente figurano: Marta Bevilacqua, Rossella Guarneri, Yousif Jaralla, Giuseppe Provinzano e Luigi Rausa.
Scenografia: Juan Pablo Crichton Subercaseaux; luci: Gabriele Gugliara; diario di bordo: Emilia Esini per Maghweb;laboratorio musicale: Maurizio Maiorana; laboratorio tanguero: Maura Laudicina e Sadate Djiram; organizzazione: Agnese Gugliara; comunicazione: Silvia Maiuri; coordinamento: Diana Turdo; video: Giuseppe Galante; foto e grafica: Nayeli Salas.