Domani a Caltagirone inaugurazione della mostra “Trono di Grazia”

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Sarà inaugurata domani (giovedì 13 giugno) alle ore 18.30, nella Sala Karol del Museo Diocesano di Caltagirone, la mostra Trono di Grazia. Il ritorno della tavola fiamminga a Caltagirone. Organizzato dalla Regione Siciliana e dalla Diocesi di Caltagirone, l’evento è curato da Roberta Carchiolo, Fabio Raimondi e Manuel Parada López de Corselas. L’esposizione, che si protrarrà sino al primo settembre 2019, ruota intorno al Trono di Grazia, un pregevolissimo dipinto fiammingo attribuito, già nel 1968 da Giovanni Carandente, a Vrancke van der Stockt (Bruxelles ante 1420 – 1495), forse allievo del più noto Roger van der Weyden, risalente alla fine del XV secolo (1485 – 1495 ca.). L’opera, unica nel panorama della pittura siciliana, giunse in nell’Isola probabilmente poco dopo la sua realizzazione, forse acquistato da qualche avo del nobile casato della baronessa Agata Interlandi della Favarotta, che nel 1783 lo donò alla chiesa di San Giorgio di Caltagirone. L’occasione della mostra è data dal recente restauro della tavola nel Laboratorio dei Musei Vaticani, restauro che ha restituito all’opera le originarie cromie e luminosità e ha ridato al supporto ligneo elasticità e solidità.
«Per dirla con le parole del pensatore medievale Bernardo di Chartes – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – noi “nani sulle spalle di giganti”, dobbiamo vedere in questa bella mostra, non solo un evento espositivo di prima grandenza, ma anche l’orizzonte verso il quale vogliamo andare. In tale prospettiva, la manifestazione è il magico contenitore che racchiude già tutto».
Insieme al Trono di Grazia verrà esposta un’altra piccola quanto preziosa tavola attribuita a Vrancke van der Stockt, la Compassio Patris proveniente dalle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Madrid (la gran parte delle opere attribuite a Vrancke van der Stockt si trovano nei musei spagnoli, poche nei musei belgi, olandesi e statunitensi). Entrambi i dipinti trattano in maniera molto singolare il tema della Trinità unitamente a quello della Deposizione di Cristo. Accanto alle due opere, verrà esposta una seconda tavola siciliana di un anonimo artista fiammingo attivo tra la fine del XV e i primi del XVI secolo e incline ai modi di Roger van der Weyden e di Hans Memling: l’Annunciazione della Galleria regionale di Palazzo Abatellis di Palermo attribuita a un Seguace del Maestro della Leggenda di Santa Lucia.
Il percorso espositivo si focalizzerà sul restauro, illustrato col supporto di strumenti multimediali e pannelli esplicativi, e sulla complessa iconografia dell’opera che verrà scomposta nei suoi singoli elementi per essere spiegata a fondo ai visitatori. L’inaugurazione vedrà la partecipazione del vescovo di Caltagirone monsignor Calogero Peri, del sindaco di Caltagirone Gino Ioppolo, del dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali e dell’identità siciliana Sergio Alessandro, della soprintendente dei Beni culturali e ambientali di Catania Rosalba Panvini, della direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta, del curatore capo del dipartimento di Antichità medievali del Museo archeologico nazionale di Madrid Sergio Vidal Álvarez, e del curatore del dipartimento di Pittura fiamminga del Museo del Prado di Madrid José Juan Pérez Preciado. Seguiranno le relazioni tecniche e storico artistiche di Adele Breda e Angela Cerreta, rispettivamente storica dell’arte e restauratrice dei Musei Vaticani, di Roberta Carchiolo, storica dell’arte della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Catania, e di Francesco Failla, direttore dell’Archivio e della biblioteca della diocesi di Caltagirone. Modera il direttore del Museo diocesano di Caltagirone nonché curatore della mostra, don Fabio Raimondi.
La mostra, pensata come un evento dinamico, sarà accompagnata da cosiddette mostre studio nelle quali si alterneranno opere scelte per esprimere un particolare tema o il percorso di un artista, per esempio il mirabile dipinto raffigurante San Pietro in cattedra e storie della sua vita custodito nella chiesa di Santa Maria la Stella di Militello Val di Catania. La mostra si concluderà con un convegno internazionale al quale verranno chiamati a partecipare specialisti dell’arte fiamminga dai musei italiani e spagnoli come, tra gli altri, José Juan Pérez Preciado, curatore delle collezioni di pittura fiamminga del Museo del Prado di Madrid. Il seminario sarà focalizzato sulla straordinaria vivacità degli scambi culturali in alcune aree europee, e in particolare nella Sicilia Sud Orientale del XV e XVI secolo e sull’apertura verso i più vari influssi culturali, fiammingo e ispanico in primo luogo. La Sicilia sino al Quattrocento e alla metà del Cinquecento mantenne quel ruolo centrale che consentì il commercio nei propri porti di diversi generi di merci. Purtroppo oggi gran parte dei capolavori che giunsero in Sicilia in quegli anni, vennero dispersi nei secoli successivi: la mostra e il convegno vogliono essere un piccolo tassello nella ricostruzione di questo complicato puzzle al quale mancano moltissimi pezzi.

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