Palermo, primo incontro del progetto: “Attraverso le culture: a scuola con i consoli”

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Si è svolto nei locali del Centro Diurno Polifunzionale di Palermo il primo incontro del progetto “Attraverso le culture: a scuola con i consoli”, l’iniziativa promossa dall’Istituto Penale per i Minorenni (“Malaspina”), in collaborazione con il Centro Diurno e con il coinvolgimento del Corpo Consolare di Palermo, destinata ai ragazzi, ospiti delle due strutture (Istituto penale e Centro diurno). Scopo del progetto è di favorire la conoscenza della storia e della cultura di diversi Paesi Esteri con rappresentanza diplomatica nel capoluogo siciliano.

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L’incontro, che ha avuto quale primo Paese ospite la Polonia, è avvenuto alla presenza, oltre che dei ragazzi ospiti del centro, anche degli alunni della classe quarta del Liceo linguistico Ninni Cassarà. Nel corso della giornata, alla presenza del Direttore del Centro Diurno Polifunzionale, Michelangelo Capitano, sono stati proiettati filmati sulla Polonia e i ragazzi hanno potuto ammirare le bellezze artistiche delle città e quelle naturalistiche dei paesaggi del territorio polacco.

Il console onorario Davide Farina ha intrattenuto i ragazzi anche con racconti relativi alla storia della Polonia, riferiti al periodo della seconda guerra mondiale, presentando il personaggio Jan Karski, un polacco che si è distinto per il suo impegno eroico nella divulgazione delle atrocità naziste. È stato ascoltato, tutti in piedi, l’inno nazionale italiano nella versione integrale e quello polacco, con il testo che ha permesso di leggere i riferimenti relativi al legame tra l’Italia e la Polonia. Per ultimo è stato proiettato un video che rappresenta una visita al campo di concentramento di “Auschwitz” e dopo la visione del filmato, i ragazzi hanno commentato quanto avvenuto durante la seconda guerra mondiale. Il console ha anche raccontato la storia di una cittadina polacca che è stata vittima dell’invasione sovietica e delle deportazioni in Siberia, che dopo un viaggio infinito che l’ha portata in Africa, si è innamorata di un ragazzo siciliano con il quale ha vissuto dopo la guerra a Siracusa e che, aiutata dalla nipote, ha scritto un libro il cui titolo è “come le gru”. Gli studenti e gli ospiti del centro, stimolati da quanto visto e sentito, si sono infine, intrattenuti con il Console e con gli insegnanti.

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