Morettino ospita la mostra “FLAGS – MalMediterraneo” dell’artista pantesco Nino Raso
Un racconto di accoglienza e di incontro tra culture e popoli diversi, attraverso 20 bandiere create con i legni raccolti sulle coste di Pantelleria, provenienti dalle imbarcazioni utilizzate dai migranti, distrutte e restituite dal mare. Da una piccola isola nel mezzo del Mediterraneo nasce così un forte messaggio di accoglienza e di unione.
In occasione di Palermo Capitale della cultura 2018 e in contemporanea con la biennale di arte nomade Manifesta, Morettino ospiterà nel cuore del proprio sito produttivo la mostra FLAGS – MalMediterraneo dell’artista pantesco Nino Raso, un progetto che punta i riflettori sull’integrazione tra i popoli, raccontando storie di guerre e sogni infranti, ma anche di speranza, di salvataggi e di una vita che malgrado tutto continua. Legni intrisi di sale e desideri, grandi e piccoli frammenti consumati dal mare, sapientemente giustapposti l’uno accanto all’altro riportano a galla vecchie e nuove storie.
FLAGS – MalMediterraneo, patrocinata dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), è inserita nel calendario di eventi ufficiali di Palermo Capitale della Cultura 2018. La mostra sarà inaugurata giovedì 12 luglio (apertura al pubblico da venerdì 13 luglio) e continuerà fino a martedì 31 luglio, si svolgerà all’interno della torrefazione Morettino (via Enzo Biagi 3-5, a Palermo), in un allestimento aereo sospeso sopra le macchine tostatrici, simbolo di unione tra paesi e caffè di tutto il mondo.
Giovedì 12 luglio dalle 18 il vernissage su invito, con un suggestivo evento suddiviso in tre momenti. Si parte nella suggestiva cornice del Museo del Caffè con la presentazione del progetto FLAGS – MalMediterraneo con l’artista Nino Raso, Arturo Morettino, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e Francesco Giambrone, sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo, partner del progetto. Si prosegue con la performance del regista e attore Martino Lo Cascio accompagnato dal contrabbassista Gabrio Bevilacqua, basato sul racconto di Aicha Fuamba, giovane donna sopravvissuta al tragico sbarco avvenuto a Pantelleria nel 2011 e premiato al Salone del Libro di Torino per il Concorso Terra Madre. Infine, un messaggio di speranza con l’esibizione del Coro arcobaleno del Teatro Massimo, costituito in collaborazione con la Consulta delle Culture e formato da ragazzi e ragazze delle comunità immigrate di Palermo.
«MalMediterraneo è un progetto ampio – spiega l’artista Nino Raso – che apre uno spiraglio sulla speranza di un mondo nuovo, un immaginario luogo in cui tutti i paesi collaborino, non a dispetto della propria identità, ma forti della propria identità. Un lavoro intimo e al tempo stesso di grande forza, che abbatte ogni confine tra il sé e l’altro con il solo impatto estetico. A Pantelleria c’è il mare, o meglio, in mezzo al mare c’è Pantelleria. È su quest’isola che vivo, respirando i suoi profumi e ascoltando le sue storie. Questi sono i miei racconti, fatti di ideali, legno e amore per la mia terra».
“Flags-MalMediterraneo è un progetto fortemente voluto dalla famiglia Morettino – racconta Andrea Morettino – in occasione di Palermo Capitale della Cultura 2018 abbiamo voluto rinnovare il nostro profondo amore per la città e sposare in pieno un progetto che guarda all’integrazione tra popoli e culture. Un’unione che avviene da sempre in modo naturale nel mondo del caffè, accogliendo tante differenti singole origini di paesi tropicali, ognuna con peculiari caratteristiche, che una volta insieme nelle miscele da noi create si esaltano con armonia, creando a profili di sapori e profumi unici. Da secoli il caffè è simbolo di unione, condivisione e scambio culturale tra i popoli dell’area mediterranea. Furono proprio i “Mori” a introdurre le prime miscele di caffè in Sicilia durante la dominazione araba, affidandoci di fatto un prestigioso privilegio di diffondere il caffè nel mondo come espressione di incontro tra differenti culture. Da più di 4 secoli, quindi, il caffè è un patrimonio storico, culturale e sociale che appartiene alla gente del Mediterraneo”.
Il progetto va oltre la mostra e continuerà, grazie al supporto dell’Elisa Sednaoui Foundation, con la realizzazione di tre workshop organizzati in collaborazione con UNHCR e dedicati a minori stranieri non accompagnati che vivono in centri d’accoglienza dislocati sul territorio italiano, per un programma d’integrazione concreto e con possibili esposizioni temporanee in altri punti strategici di Palermo Capitale della Cultura.
Lo stilista Giorgio Armani, notoriamente legato all’isola di Pantelleria, ha voluto commentare così questo progetto: «È un’iniziativa coraggiosa quella che la Elisa Sednaoui Foundation e l’artista Nino Raso hanno ideato. Coraggiosa nel pensiero che l’ha originata, generosa nell’obiettivo, che attraverso i programmi di educazione-integrazione dell’UNHCR potrebbe dare una nuova patria a chi ha affrontato terribili rischi pur di avere una vita migliore. E così, ciò che rimane delle fragili imbarcazioni che hanno affrontato le onde diventano simbolicamente nuove bandiere, perché “Il mare concederà a ogni uomo una speranza come il sonno porta i sogni”, diceva Cristoforo Colombo».