Ars, il M5S lascia l’Aula contro Malta che ha rifiutato di accogliere i migranti della nave Acquarius. Miccichè: “Protesta inaudita, noi siciliani non siamo così”

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Marie Louise Coleiro Preca e Gianfranco Miccichè

“Una scena di violenza inaudita, signora presidente, noi siciliani non siamo così. I deputati rimasti in Aula sono certamente i migliori di questo Parlamento, compreso il deputato della Lega, Tony Rizzotto che, rimanendo a Sala d’Ercole, ha dimostrato di essere siciliano e non un alieno, come chi ha abbandonato l’Aula, con questa triste azione di protesta: triste per loro e non per noi”.

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Lo ha detto, amareggiato, il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, dopo avere assistito all’abbandono dell’Aula da parte del  gruppo parlamentare 5 stelle poco prima che prendesse la parola il presidente della Repubblica di Malta, Marie Louise Coleiro Preca, per protestare contro l’atteggiamento de La Valletta che ha rifiutato di accogliere i migranti della nave Acquarius.

“Il Movimento 5 Stelle dovrebbe essere il partito del cambiamento ma cambiamento significa anche rispetto delle regole e della buona educazione – ha aggiunto Miccichè -. Siamo stati molto felici di averla ricevuta nel Parlamento più antico d’Europa e la prego di ignorare ciò che è accaduto. I deputati 5 Stelle non sono siciliani e non hanno nulla da spartire con noi”.

In un post sul blog del Movimento 100 Passi all’Ars il deputato regionale Claudio Fava commenta quanto avvenuto in Aula: “Cerimonia solenne all’Assemblea regionale siciliana, in programma un’allocuzione del presidente della Repubblica di Malta davanti ai parlamentari siciliani. Tutti presenti, tranne i 5Stelle che – con questa assenza – hanno voluto esprimere il loro disappunto perché Malta si rifiuta di aprire i propri porti alle navi delle ONG. Legittimo. Purché alla prossima apparizione del ministro dell’Interno Salvini alla Camera o al Senato, i parlamentari 5Stelle facciano la stessa cosa: si alzino e se ne vadano lasciando a Salvini lo spettacolo di qualche centinaio di scranni vuoti. Malta ha le sue responsabilità, ma è anche uno scoglio in mezzo al mare e l’idea che si possa far carico di ospitare tutti i migranti che recuperiamo nel Mediterraneo è un’idea ridicola. Salvini che chiude i porti alle navi delle Ong viola invece, senza rimedio, il diritto internazionale e la Costituzione italiana che si fondano, entrambe, sulla solidarietà quale dovere inderogabile. Ricordiamolo: il diritto internazionale (convenzione di Montego Bay e altre) impone agli Stati di obbligare i comandanti delle navi che battono la propria bandiera nazionale a prestare assistenza a chiunque venga trovato in mare in pericolo di vita, di informare le autorità competenti, di fornire ai soggetti recuperati le prime cure e di trasferirli in un luogo sicuro. In più in Italia, l’ingiustificata omissione di soccorso ai naufraghi costituisce reato ai sensi degli articoli 1113 e 1158 del codice della navigazione. Salvini queste norme inderogabili di buon senso e di elementare umanità se l’è messe sotto i tacchi. Riducendo l’Italia a una provincia rozza e rissosa che dei migranti ha un’idea alla Tex Willer (“è finita la pacchia”) e azzera con un tratto di penna secoli di sentimento civile e diffuso di ospitalità. Capisco che per il movimento 5 Stelle è complicato presentare il conto a Salvini che è un ministro del loro governo. Ma almeno – conclude Fava – non se la prendano con Malta: troppo facile, troppo comodo”.

Seduta straordinaria dell’Assemblea regionale siciliana in occasione della visita a Palermo del presidente della Repubblica di Malta, Marie Louise Coleiro Preca ricevuto in visita ufficiale a Palazzo dei Normanni.

A fare gli onori di casa il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè che, nel dare il benvenuto all’illustre ospite, in Aula ha affrontato il tema dell’immigrazione e dei migranti a bordo della nave Acquarius: “In questo particolare momento non posso certamente tacere su questo problema che coinvolge in prima persona i nostri due Paesi: ogni giorno migliaia di disperati tentano di attraversare il mar Mediterraneo e cercano, sulle nostre coste, un approdo sicuro e un futuro migliore, in fuga da guerre, carestie, sfruttamento, difficoltà economiche”.

“Oggi – ha spiegato – siamo diventati anche il naturale approdo per coloro che fuggono dall’instabilità politica ed economica dell’Africa settentrionale: un flusso migratorio importante che ha trasformato la costa sud del Mediterraneo in un zona a perenne stato d’emergenza”.

“Malta – ha aggiunto il presidente – sostiene che sia compito dell’Italia accoglierli, essendo stato il Centro nazionale di Roma a coordinare l’intervento di salvataggio. Roma, d’altro canto, intende chiudere i porti nazionali: un segnale nei confronti dell’Unione Europea per chiedere maggiore corresponsabilità nella gestione dell’emergenza migratoria”.

“Ritengo doveroso – conclude Miccichè – soccorrere chiunque sia in difficoltà ma occorre che ogni Paese, ogni Governo, faccia la propria parte in questo immane sforzo umanitario. Non lasciamo più che sia solo l’Italia a tendere le braccia verso quei barconi in procinto di affondare. Italia e Malta devono collaborare: i nostri reciproci sforzi devono essere orientati affinché vi siano stabilità politica, benessere e sviluppo anche nei Paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo”.

La seduta straordinaria dell’Assemblea regionale siciliana in occasione della visita a Palermo del presidente della Repubblica di Malta, Marie Louise Coleiro Preca ricevuto in visita ufficiale a Palazzo dei Normanni, era iniziata nel migliore dei modi.

A fare gli onori di casa il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè che, nel dare il benvenuto all’illustre ospite, in Aula ha affrontato il tema dell’immigrazione e dei migranti a bordo della nave Acquarius: “In questo particolare momento non posso certamente tacere su questo problema che coinvolge in prima persona i nostri due Paesi: ogni giorno migliaia di disperati tentano di attraversare il mar Mediterraneo e cercano, sulle nostre coste, un approdo sicuro e un futuro migliore, in fuga da guerre, carestie, sfruttamento, difficoltà economiche”.

“Oggi – ha spiegato – siamo diventati anche il naturale approdo per coloro che fuggono dall’instabilità politica ed economica dell’Africa settentrionale: un flusso migratorio importante che ha trasformato la costa sud del Mediterraneo in un zona a perenne stato d’emergenza”. “Malta – ha aggiunto il presidente – sostiene che sia compito dell’Italia accoglierli, essendo stato il Centro nazionale di Roma a coordinare l’intervento di salvataggio. Roma, d’altro canto, intende chiudere i porti nazionali: un segnale nei confronti dell’Unione Europea per chiedere maggiore corresponsabilità nella gestione dell’emergenza migratoria”.

“Ritengo doveroso – ha concluso Miccichè – soccorrere chiunque sia in difficoltà ma occorre che ogni Paese, ogni Governo, faccia la propria parte in questo immane sforzo umanitario. Non lasciamo più che sia solo l’Italia a tendere le braccia verso quei barconi in procinto di affondare. Italia e Malta devono collaborare: i nostri reciproci sforzi devono essere orientati affinché vi siano stabilità politica, benessere e sviluppo anche nei Paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo”.

 

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