I cento giorni del governo Musumeci: tra cose realizzate e aspettative. Per rivitalizzare l’economia si punta alla defiscalizzazione della benzina
Settecento milioni, sette milioni al giorno in cento giorni di governo della Regione siciliana. E’ il “biglietto da visita” del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci all’incontro con la stampa di questa mattina. Accanto a lui presenti anche gli assessori Toto Cordaro, Mimmo Turano, Ruggero Razza, Bernardette Grasso, Marco Falcone e l’esordiente Alberto Pierobon.
“Scusate se sono pochi. 340 milioni sono del Po Fesr per le infrastrutture – evidenzia Musuemci – . Bisogna aspettare i mille giorni di governo – per fare un primo bilancio su crescita del Pil nella regione, diminuzione della povertà, blocco dell’emorragia di intelligenze e competenze che sta dissanguando la regione”. E per rivitalizzare il tessuto socioeconomico dell’Isola Musumeci senza mezzi termini afferma: “Puntiamo alla defiscalizzazione della benzina. In Sicilia si raffinano tonnellate di petrolio ad è giusto che i cittadini debbano pagare meno il costo della benzina. È una battaglia che porterò avanti a oltranza. Non ce l’abbiamo con petrolieri – ha puntualizzato – ma questa non è terra di conquista. Chiediamo bonifiche e misure compensative alle compagnie petrolifere”. Inoltre, annuncia che sta per decollare la riconversione dell’area industriale di Gela (stanziati dieci milioni di euro).
Le cose realizzate in cento giorni di governo sono 48, evidenziate in un elenco fitto di tre pagine distribuito agli organi d’informazione. “Abbiamo rinnovato i direttori generali, 16 nuovi su 30, non era mai accaduto. Abbiamo un nuovo segretario generale. Abbiamo avviato il confronto con lo Stato sulle questioni finanziarie. Un decreto ha stanziato 224 per acquisto di attrezzature sanitarie”. Inoltre, “abbiamo stanziato la somma necessaria per sterilizzare 30 mila cani randagi”. Ed ancora i due milioni per i bambini diabetici, l’acquisto di 264 nuovi autobus per 50 milioni di euro, l’istituzione del fondo di rotazione per finanziare la progettazione delle opere pubbliche negli enti locali. Musumeci annuncia che la Regione sta lavorando alla creazione di un catasto delle strade per stabilire un elenco di priorità. E poi c’è il rapporto con Trenitalia: “Il contratto di servizio che vale 1,2 miliardi in dieci anni: non abbiamo alcun problema a firmare ma l’azienda ci deve assicurare efficienza”. Parla anche del bando per il nuovo logo turistico della Regione con lo slogan: “Sicilia, il paradiso in terra”. “Abbiamo avviato con tre mesi d’anticipo le procedure per il servizio antincendio”, aggiunge il presidente, pensando alle emergenze estive che si presentano puntualmente sull’Isola. Inoltre sottolinea gli stanziamenti contro il dissesto idrogeologico.
Musumeci quando fa riferimento alle riforme, al primo punto dell’elenco mette quello della legge elettorale “poiché – afferma – è assurdo che il presidente non possa avere una maggioranza parlamentare”. A chi gli chiede di possibili rimpasti in giunta prospettando l’ingresso di un rappresentante della Lega risponde: “Non tutti i desideri diventano realtà. Noi prendiamo atto dei desideri ma intanto guardiamo alla geografia dell’Ars: come dice qualcuno noi ci presentiamo con le nostre proposte e idee e chi le condivide le vota”. Nell’ambito delle riforme c’è quella di creare un unico istituto che si occupi di credito alle imprese fondendo l’Ircac (istituto regionale per il credito alla cooperazione) con la Crias (credito agli artigiani) e l’Irfis-FinSicilia.
Altro punto è la soppressione dell’Ente di sviluppo agricolo: “Abbiamo in programma di chiuderlo – dichiara Musumeci – metteremo sul mercato i borghi rurali che stanno cadendo a pezzi: almeno sei sono quelli vendibili”. Musumeci parla anche della soppressione degli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp): in questo caso il governo regionale non ha ancora definito la linea e discute tra la proposta di creare un’Agenzia regionale per la casa e l’altra proposta di trasferire le competenze di questo settore alle ex province.
Rimane il fatto che sarà di vitale importanza la maggioranza parlamentare per l’approvazione del bilancio e della finanziaria regionale e la fine dell’esercizio provvisorio: “Il nostro obiettivo è il 31 marzo – afferma Musumeci – ma molto dipende dall’approccio dell’Ars -. Abbiamo predisposto tutti i documenti preliminari ora dipende dall’Assemblea. Se l’approvazione dovesse arrivare ad aprile non sarebbe un dramma”.
“Il governo Musumeci al primo giro di boa conferma che siamo passati dagli annunci ai fatti. In soli cento giorni sono stati rimessi in circolo oltre 700 milioni di euro e la maggioranza è compatta e senza voltagabbana” – afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, aggiungendo: “Purtroppo i siciliani in passato hanno dovuto fare i conti con demagogiche promesse e comparsate in tv. Nello Musumeci e i suoi assessori, invece, parlano con i fatti, cioè i numerosi provvedimenti di buon governo già adottati. E l’attuale governo regionale ha pure altre qualità sconosciute al predecessore: l’umiltà di chi sa di non avere la bacchetta magica e il realismo con il quale sottolinea che molto resta ancora da fare per risollevare la Sicilia”. “Pertanto, appaiono paradossali, – conclude Aricò – le accuse del Pd e dei grillini, i quali rispettivamente hanno sostenuto il fallimentare governo Crocetta e gli hanno fatto opposizione solo a parole e non nei fatti”.