Violenza sulle donne: studenti, istituzioni e operatori a confronto all’Ospedale Cervello
La sanità pubblica palermitana ha avviato un percorso di collaborazione per mettere in pratica buone prassi e percorsi comuni sul tema della violenza sulle donne. Il messaggio è stato lanciato oggi all’Ospedale Cervello, all’aula Fici, nel corso di un incontro fra istituzioni, operatori e studenti, organizzato dall’Associazione onlus Punto di Ida Cantafia, nell’ambito della VI Edizione di “Diritti alla Salute”, progetto di informazione e sensibilizzazione su temi di Sanità pubblica.
Gli studenti dell’Istituto Magistrale “Finocchiaro Aprile” hanno avuto modo di confrontarsi con i medici, con la Polizia Municipale, ma anche con l’esperienza diretta di chi ha affrontato sulla propria pelle questo doloroso vissuto, come Mariuccia La Manna, 27enne di Racalmuto, che nel suo libro “Solo una vita” racconta una storia, che è la sua storia, di violenza fisica e psicologica subita, appena 16enne, dal ragazzo del quale si era innamorata. La lettura dei brani del libro e le considerazioni della giovane scrittrice sono entrati in profondità, in tutta la loro forza e durezza, nel tema del giorno, suscitando come è ovvio sdegno, ma anche attenta riflessione da parte dei ragazzi. Osvaldo Busi, referente della Polizia Municipale di Palermo nella Rete cittadina antiviolenza, oltre all’analisi delle normative, delle diverse tipologie di violenza e stalking, dei sistemi di protezione per le donne soggette a violenza, ha sostenuto la necessità della denuncia, che in base alle statistiche, riesce almeno a fermare gli atti violenti nel 50% dei casi.
Salvatore Siciliano, Responsabile del Servizio Educazione alla salute dell’Azienda Villa Sofia-Cervello, insieme a Nicoletta Salviato, anch’essa Responsabile dello stesso servizio all’Arnas Civico, hanno sottolineato l’intesa fra le aziende ospedaliere e sanitarie cittadine per far si che la collaborazione sul tema violenza contro le donne sia affrontata attraverso un’opera di sensibilizzazione, ma anche attraverso processi ospedalieri come il Codice rosa, una procedura che, nei Pronto soccorso cittadini, identifica un percorso riservato per le donne vittime di violenza. Prossimo appuntamento sul tema, il 13 febbraio all’Istituto Finocchiaro Aprile.