Armao lancia l’Unione dei siciliani per rivendicare i diritti della Sicilia
L’ attuazione integrale dello Statuto, la fiscalità di vantaggio, un piano di intervento straordinario per la parità infrastrutturale e l’inserimento nello Statuto del diritto a percepire gli importi delle accise: sono questi alcuni dei punti del programma del movimento “Unione dei siciliani” che rappresenta l’ultima novità nel panorama politico siciliano. Il nuovo soggetto politico è nato dalla confluenza dei movimenti sicilianisti e autonomisti e civici che si sono riconosciuti nella leadership dell’attuale vicepresidente della Regione, Gaetano Armao. Per gli esponenti di Sicilia Nazione, del Movimento Nazionale Siciliano e dell’Unione dei Siciliani Indignati è “naturale” il percorso comune che porta alla costruzione di un unico soggetto politico che li rappresenti, confermando l’intesa con Forza Italia, che proseguirà alle elezioni Politiche di marzo. Armao è il presidente del movimento mentre Rino Piscitello è il coordinatore.
“Non è più il tempo dell’indignazione adesso è il tempo dell’azione – ha detto Armao presentando il nuovo movimento politico -. Il risultato catalano di ieri e quello della Corsica di una settimana fa dimostrano che i movimenti autonomisti ottengono grandi risultati e questo rafforza la richiesta di un’Europa dei popoli e dei territori. Noi adesso abbiamo il dovere di governare – ha proseguito – e di ricostruire una speranza in una terra che è stata trattata in modo diseguale rispetto al Nord del Paese. Solo 1.350.000 siciliani risultano occupati. La disoccupazione è oltre il 22 per cento e quella giovanile al 57 per cento. A rischio povertà la maggioranza delle famiglie – ha evidenziato il Armao -. Maglia nera per reddito e condizioni sociali. Il tasso di infrastrutturazione è pari alla metà di quello delle regioni settentrionali. Dati terribili ai quali la politica e lo Stato hanno il dovere di rispondere con un piano straordinario per riportare speranza e sviluppo”. La Sicilia – ha concluso Armao – ha bisogno di un movimento come quello che sta nascendo, non di chiedere assistenza ma soltanto di rivendicare i propri diritti e di questo voglio provare, anche nel mio compito istituzionale, a farmi garante”.
Il 12 e 13 gennaio altro appuntamento a Palermo dove avrà luogo la Convention dell’Unione dei siciliani.