Grandi manovre al centro per costruire una grande forza liberal-popolare

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A pochi mesi dalle politiche che per i centristi si preannunciano proibitive assistiamo al tentativo di riposizionamento dei vari cespugli figli della diaspora democristiana che solo un patto federativo potrebbe rilanciare, soprattutto in termini elettorali. Lorenzo Cesa, leader dell’Udc e detentore del “brand scudocrociato”, simbolo che nelle recenti amministrative a Palermo è stato più votato rispetto ai candidati al Consiglio comunale della stessa lista, sta lavorando sottotraccia per costruire una grande forza liberal-popolare che, secondo alcuni analisti politici, avrebbe uno spazio elettorale enorme. L’operazione mira a mettere insieme “Energie per l’Italia” di Stefano Parisi, “Direzione Italia” di Raffaele Fitto, “Rivoluzione Cristiana” di Gianfranco Rotondi, “Idea” di Gaetano Quagliarello e anche il Pid-Cantiere popolare di Saverio Romano che alle recenti comunali a Palermo, forse ha pagato lo scotto della politica dei “due forni” di democristiana memoria (a Roma con il centrosinistra appoggiando in prima battuta l’ex premier Matteo Renzi e in Sicilia con il centrodestra, facendo opposizione al governo Crocetta) non riuscendo a raggiungere il quorum del 5 per cento, utile per eleggere dei consiglieri a Sala delle Lapidi. Il ministro degli Esteri e leader di Ap Angelino Alfano sembra alla ricerca di una nuova “casa” che possa assicurargli una rielezione ma il suo nome uscito nei giorni scorsi come potenziale candidato alla presidenza della Regione non sembra avere suscitato particolari consensi. Al di là del progetto politico di Cesa, Forza Italia dovrebbe avere un ruolo centrale per aggregare le varie anime centriste che in Europa si riconoscono nel Ppe ma Silvio Berlusconi dovrebbe prendere le distanze dalla Lega di Matteo Salvini e dai sovranisti Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che in Sicilia, non sembrano avere molti consensi. Se questa aggregazione dovesse concretizzarsi allora anche in Sicilia potrebbe prendere consistenza l’idea di un centro allargato in viste delle prossime regionali che potrebbe vedere come “naturale” candidato alla presidenza della Regione l’eurodeputato Giovanni La Via mentre l’ex assessore alla Sanità della giunta Cuffaro, Roberto Lagalla con il suo progetto “Idea Sicilia” continua il suo giro “esplorativo” per capire se ci sono le condizioni politiche di un’ampia convergenza, sulla candidatura alla presidenza della Regione anche se la sconfitta di Fabrizio Ferrandelli ed il flop dei centristi del Pid-Cantiere popolare a Palermo, pare che ne abbiano rallentato lo slancio. Secondo alcune indiscrezioni, sarebbe vicino un accordo tra Roberto Lagalla e Nello Musumeci con il suo movimento “Diventerà bellissima” che recentemente ha ricevuto un endorsement da parte di Stefano Parisi (“gran parte del centrodestra è d’accordo sulla candidatura di Nello Musumeci che è una persona di grandissima qualità e con grande consenso, l’unica che oggi in Sicilia può fermare il candidato di Grillo”). Questo accordo porterebbe l’ex Rettore dell’Università di Palermo a fare un passo indietro dando il via libera a Musumeci, già sconfitto dall’attuale presidente della Regione Rosario Crocetta, a causa delle divisioni interne nel centrodestra con la candidatura alternativa di Gianfranco Miccichè. Il leader degli azzurri in Sicilia, dopo avere incassato un buon risultato alle comunali appena concluse, continua la ricerca di un nominativo in grado di aggregare le varie anime centriste. Ultimo nome, in ordine di tempo, è quello di Barbara Cittadini, imprenditrice nel campo sanitario e moglie del parlamentare Dore Misuraca (Ap) che comunque, pare che abbia rimandato la proposta al mittente. A questo punto potrebbe essere rilanciata la candidatura di Gaetano Armao, in questi anni, severo censore del governo Crocetta ma siamo sempre nell’ambito delle ipotesi. Intanto, c’è un nuovo candidato alla presidenza della Regione. Si tratta dell’avvocato Roberto La Rosa, storico esponente dell’indipendentismo siciliano, che correrà per “Siciliani Liberi”.

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