Giorni “caldi” per il cantiere navale di Palermo
Giorni caldi per il cantiere navale di Palermo, il più grande complesso cantieristico del Mediterraneo per la trasformazione e le riparazioni navali, in grado di progettare e costruire tutti i tipi di navi per il trasporto di merci e passeggeri.
“Lo sciopero indetto dalla FIOM Cantieri navali di Palermo non riguarda solo la sacrosanta difesa del diritto ai tempi per la pausa pranzo, ma la dignità stessa del lavoro e dei lavoratori” così Erasmo Palazzotto deputato di Sinistra Italiana interviene sulla vertenza in atto a Palermo relativa alla riorganizzazione dei turni e dell’attività del cantiere navale. “Potrebbe sembrare questione di poco conto, ma ci parla chiaramente di una logica in cui il lavoratore viene visto come un automa da poter spremere senza alcun riguardo per i ritmi di vita”. “Una vicenda – prosegue Palazzotto – che ha molto in comune con i tanti casi segnalati che vanno in questa direzione, ultimo in ordine di tempo quello dell’operaio fca a cui è stata negata la possibilità di andare in bagno. I problemi di produttività – conclude Palazzotto – non possono risolversi sempre con la contrazione dei diritti dei lavoratori. Pratica che, per altro, non ha mai portato benefici rendendo solo più ostile il luogo di lavoro”.
Nei giorni scorsi, la Fiom aveva risposto alla nota diffusa dalla direzione di Fincantieri confermando lo sciopero di mezz’ora a fine turno, a cui ha aderito secondo fonti sindacali, l’80 per cento dei lavoratori.
Il cantiere navale di Palermo fondato nel 1897 dall’imprenditore Ignazio Florio, nipote del capostipite Vincenzo Florio, per le esigenze della sua compagnia di navigazione, oggi dispone di due bacini di carenaggio in muratura e due bacini di carenaggio galleggianti e di officina meccanica per la riparazione di turbine, motori diesel, macchinari ausiliari, riparazioni eliche e dispone anche di officine carpenteria leggera e pesante attrezzate per la prefabbricazione, impianto di sabbiatura, officina tubi e officina elettrica.