“Verderchiaro”: l’arte culinaria che si declina nei contrasti tra vegetale e marino, dolce e salato, tradizione e ricerca
Nello Occhipinti: “Un progetto di famiglia nato dal desiderio di unire la nostra idea di cucina naturale e inclusiva con l’identità più autentica della Sicilia”
Nell’arte culinaria che si declina nei contrasti tra vegetale e marino, dolce e salato, tradizione e ricerca, vive l’anima di “Verdechiaro”, rinomato ristorante e pizzeria che si trova a Palermo in via G. Alessi n. 40/42. “Verdechiaro – afferma il titolare Nello Occhipinti – è un progetto di famiglia nato dal desiderio di unire la nostra idea di cucina naturale e inclusiva con l’identità più autentica della Sicilia”. “Con Daniela e nostra figlia Alice – aggiunge – condividiamo ogni giorno la stessa visione, costruire un luogo accogliente dove il cibo diventi un gesto di sincerità di ascolto e dialogo tra persone”. A “Verdechiaro” si trova una pizzeria e un ristorante ma soprattutto un’idea di cucina che non si chiude in una categoria. Una cucina aperta a chi mangia vegetariano, vegano o semplicemente cerca la leggerezza e verità nel piatto. “Le nostre pizze – sottolinea Nello Occhipinti – nascono da grani antichi siciliani e da un impasto che vuole essere identitario non modaiolo, fragrante e digeribile con ingredienti locali e stagionali. Allo stesso modo – sottolinea – la cucina segue le stagioni e racconta la Sicilia attraverso la materia prima. Ortaggi, pesci e spezie che dialogano con le culture del Mediterraneo”.
Da gustare, tra gli altri antipasti, il “Tris dorato”. Un piccolo viaggio di sapori: polpettine di miglio amalgamate con crema di rucola, finocchietto selvatico, basilico e tofu (2 pz); crocchette di latte vegetale (2 pz); crostini con ragù di soia (2 pz). Il tutto servito con maionese vegetale agli agrumi di Sicilia.
Tra i primi “Vacanze romane”: Tagliatelle fresche, crema di datterino giallo, ricotta fresca siciliana, pecorino siciliano semistagionato, guanciale affumicato, pepe nero macinato fresco, mentuccia e zeste di limone bio. (glutine, latte). Un omaggio alla tradizione romana reinterpretata con i colori e i profumi della Sicilia.
“Umami”: Tagliatelle fresche, tofu strapazzato in salsa di soia, crema di fichi e cacao, senape di Dijon, salsa bianca di anacardi, carciofi croccanti. (glutine, soia, frutta a guscio, senape). Un viaggio nei sapori profondi: dolcezza, acidità e note sapide si intrecciano in una ricetta 100% vegetale.

Tra i secondi il “Calamaro agli agrumi”: Calamaro* grigliato intero in taglio fisarmonica, succo di agrumi, mandorle, prezzemolo, zenzero, miele, contorno di cavolo viola e sesamo. (molluschi, frutta a guscio)
La “Tagliata di manzo all’italiana”: Taglio cuberoll di manzo marinato in salsa orientale (tamari, mirin, agrumi, miele, zenzero). Servito con misticanza, mele Smith e sesamo tostato. Gr. 360, temperatura di servizio al cuore 55°.

“La pizza di “Verdechiaro” – evidenzia Occhipinti – nasce da una scelta precisa: raccontare la Sicilia attraverso un piatto universale. Non una pizza qualunque, ma una pizza siciliana, costruita su grani antichi, ingredienti locali e stagionalità. Ogni impasto viene lavorato con farine del nostro territorio, lievitato naturalmente per oltre 36 ore, con un alto livello di idratazione e una quantità minima di sale e grassi. Il risultato è una pizza leggera, digeribile, morbida allʼinterno e croccante allʼesterno. Verdechiaro porta a Palermo unʼidea radicale e unica: una pizza che non imita, ma rappresenta la Sicilia”. “Inoltre,“abbiamo istituito una sezione di “pizze identitarie” che nasce per celebrare la memoria gastronomica siciliana, reinterpretata con ingredienti selezionati e lavorazioni artigianali. Sono pizze che raccontano storie antiche, territori e tradizioni, riportate in tavola con la leggerezza e la cura che caratterizzano Verdechiaro”.
“I nostri impasti – aggiunge Occhipinti – sono quattro: classico con farina semintegrale di Perciasacchi e Maiorca: equilibrio tra fragranza e tradizione; il tipo romano (senza bordi) con farina semintegrale di Perciasacchi e Maiorca, alta idratazione e lunga maturazione. Il risultato è una pizza piatta, croccante e fragrante in ogni morso, senza il classico cornicione. Pensata per chi ama una pizza sottile, ideale per esaltare gli ingredienti in superficie; Ai cereali con miscela di Perciasacchi, Maiorca e fiocchi di 5 cereali (avena, segale, orzo, grano, mais), per un gusto più rustico nutriente e senza glutine a base di amido di mais, fecola di patate, farine vegetali e di riso – conclude Occhipinti – pensato per inclusività senza rinunciare al piacere della pizza”.

