La mobilità a Palermo tra buche, sicurezza stradale e “infiniti” lavori di manutenzione
Negli ultimi anni, il Comune di Palermo ha manifestato maggiore sensibilità rispetto al problema, avviando una serie di interventi per rimettere in sesto il tessuto stradale cittadino

“Guidare a Palermo è come guidare in una giungla”: un’affermazione reale che necessita di essere smantellata. Palermo, città estesa tra mare e montagne, è organizzata su una rete stradale tanto complessa quanto fragile. Le sue vie, spesso protagoniste dei dibattiti quotidiani dei suoi cittadini, rappresentano uno dei temi più discussi e controversi degli ultimi anni. Un nodo urbano caratterizzato da disagio, ritardi, ma anche da tentativi di rinascita, che si riflettono in una mobilità altalenante.
Innanzitutto, la situazione del manto stradale varia da zona a zona. Se i viali principali, come Viale Regione Siciliana, Via Roma o Via Libertà, godono di maggiore cura, non sono comunque esenti da ostacoli: buche, crepe e asfalto disconnesso minacciano la sicurezza di automobilisti e pedoni. Il quadro si fa più allarmante spostandosi verso le periferie o nei quartieri storici, dove l’usura delle strade è evidente e, in certi casi, marciapiedi e segnaletica risultano del tutto assenti. Le cause sono molteplici: un traffico costante e congestionato che vede Palermo tra le città più affollate d’Italia, condizioni climatiche estreme – con estati torride e piogge improvvise – e una manutenzione spesso occasionale, caratterizzata da misure temporanee più che da una programmazione sistematica.
Un’altra grande emergenza è quella della sicurezza stradale. Gli incidenti sono all’ordine del giorno e coinvolgono non solo automobilisti, ma anche pedoni e ciclisti. Strade prive di marciapiedi, attraversamenti invisibili, scarsa illuminazione e segnaletica verticale e orizzontale deteriorata rendono difficoltoso ogni tipo di mobilità. I segnali stradali sono spesso danneggiati, nascosti dalla vegetazione o non conformi al Codice della Strada.

Negli ultimi anni, il Comune ha manifestato maggiore sensibilità rispetto al problema, avviando una serie di interventi per rimettere in sesto il tessuto stradale cittadino. Tra questi, emergono le zone a traffico limitato (ZTL) nel centro storico, pensate per ridurre la pressione dei veicoli in aree sensibili e migliorare la qualità dell’aria. Tuttavia, queste misure hanno suscitato polemiche per via dei disagi che comportano e delle difficoltà nella gestione degli accessi. I lavori più rilevanti riguardano alcune strade strategiche della città, come Piazza Politeama, Via Roma e Viale Regione Siciliana: qui si stanno eseguendo interventi sul manto stradale, sull’illuminazione, sulla segnaletica e sulla rete di drenaggio delle acque piovane, per fronteggiare i frequenti allagamenti, ma la lentezza dei cantieri continua a far crescere l’insoddisfazione dei cittadini.
Nel tentativo di ridurre la dipendenza dall’auto privata, l’amministrazione ha avviato alcune iniziative per favorire l’uso della bicicletta e dei mezzi pubblici. Tuttavia, le piste ciclabili restano poche, disconnesse e poco funzionali. A tal proposito, il Comune di Palermo ha annunciato un piano di ampliamento della rete ciclabile per collegare meglio il centro con le periferie. Anche il trasporto pubblico, gestito principalmente dall’AMAT, è oggetto di riorganizzazione, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza delle linee di autobus e tram, in particolare nelle ore di punta. Infine, sono in crescita le aree pedonali e i nuovi attraversamenti, mentre ponti e viadotti sono interessati da lavori di consolidamento per garantirne la sicurezza. Ma al momento si tratta più di promesse che di risultati visibili
Se da un lato l’amministrazione si muove, seppur lentamente, dall’altro lato cresce la mobilitazione dei palermitani. Sempre più spesso, i cittadini abbandonano la rassegnazione per dare vita a proteste, denunce sui social, comitati e raccolte firme. Una pressione dal basso che potrebbe rivelarsi determinante per accelerare i tempi della trasformazione. Palermo si trova davanti a una sfida complessa: risanare decenni di negligenza e disorganizzazione per restituire ai cittadini strade sicure, moderne e vivibili. Gli interventi avviati rappresentano segnali positivi, ma insufficienti. Servono investimenti costanti, una visione strategica e una gestione più efficiente. Solo così la città potrà rispondere alle aspettative e ricostruire, passo dopo passo, un’immagine più degna della sua storia.