Statuto. Fiscalità di sviluppo, via libera del Cdm a norma attuazione. L’Isola è la prima in Italia. Nuova attrattiva per investitori stranieri e pensionati che prendono casa in Sicilia
La Regione potrà introdurre esenzioni, detrazioni e deduzioni fiscali per promuovere sviluppo economico, coesione e solidarietà sociale, oltre a incentivi e contributi utilizzabili anche in compensazione, attraverso convenzioni con l’Agenzia delle Entrate

Dopo una “gestazione” di circa 7 anni (gennaio 2018), il progetto della fiscalità di sviluppo diviene realtà. Fiscalità di vantaggio a investitori stranieri e a pensionati che prendono casa in Sicilia. L’Isola è la prima in Italia. Nell’ambito dell’Unione europea, la fiscalità di sviluppo si ha nelle isole Baleari, Azzorre ed Egeo meridionale.
“La fiscalità di sviluppo – sottolinea in un post su Facebook Gaetano Armao consulente giuridico del presidente della Regione – diviene una leva utilizzabile anche per la Sicilia per spingere la crescita, al pari di quanto avviene in molte isole europee che utilizzano vantaggi fiscali, in virtù dell’ordinamento speciale e della condizione di insularità. Prima il percorso per il riconoscimento della perequazione insulare con la modifica dell’art.119 Cost,, che ha dato la possibilità di iniziare a ridurre le tariffe aeree, adesso la possibilità di incidere su aliquote fiscali e premialità per chi fa impresa ed investe in Sicilia. Terza tappa dovrebbe essere l’attuazione dell’art. 37 dello Statuto da destinare “esclusivamente” ad attrazione degli investimenti. Il Presidente Schifani – conclude Armao – saprà tradurre in vantaggi concreti per i siciliani riforme strutturali dell’autonomia regionale”.
“Dopo un lungo negoziato, il Consiglio dei ministri ha approvato la norma di attuazione dello Statuto siciliano in materia finanziaria. Un passo storico che, a quasi ottant’anni dalla sua adozione, riconosce finalmente alla Sicilia la possibilità di applicare una fiscalità di sviluppo, in piena coerenza con l’autonomia finanziaria della Regione. Potremo intervenire sulle aliquote fiscali di nostra competenza, riducendole fino ad azzerarle, per attrarre investimenti esterni e favorire anche imprese e cittadini siciliani”.
Lo dichiara con soddisfazione il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando la decisione del governo nazionale.
“La norma – aggiunge Schifani – prevede anche agevolazioni fiscali per i pensionati non residenti che acquistano casa in Sicilia e vi trasferiscono la residenza, sulla scia del modello Portogallo. Ma potremo intervenire anche a sostegno delle fasce deboli e delle nuove imprese siciliane”.
In concreto, la Regione potrà introdurre esenzioni, detrazioni e deduzioni fiscali per promuovere sviluppo economico, coesione e solidarietà sociale, oltre a incentivi e contributi utilizzabili anche in compensazione, attraverso convenzioni con l’Agenzia delle Entrate.
Come previsto dall’Accordo, l’obiettivo è attrarre imprese e cittadini europei ed extraeuropei, introducendo – nei limiti delle normative statali ed europee – una fiscalità di sviluppo e compensativa unica nel panorama della finanza regionale italiana. Una norma che dà finalmente piena attuazione allo Statuto, ampliando le leve fiscali a disposizione della Sicilia