Soroptimist Club di Palermo & Cultura sostenibile:”Vivere il piacere della Cultura senza rinunciare al diritto di allattare”

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Inaugurato a Palazzo Riso, uno spazio ad hoc per le madri che allattano. Iniziativa women friendly promossa ed organizzata dal Soroptimist International Club di Palermo presieduto da Giovanna Scelfo nell’ambito del progetto nazionale del Soroptimist ” La città che vorrei”. La Sicilia, fanalino di coda tra le regioni italiane per l’allattamento al seno

da sx Giovanna Scelfo Eliana Mauro Evelina De Castro Claudia Pilato

da sinistra: Giovanna Scelfo Eliana Mauro Evelina De Castro Claudia Pilato

“Reinventare la città a misura di donna”, si può anche con piccoli ma significativi gesti come la creazione di uno spazio ad hoc per le madri che vogliono allattare senza rinunciare al piacere di vivere la Cultura. E’ il filo conduttore dell’iniziativa promossa ed organizzata dal Soroptimist International Club di Palermo, presieduto da Giovanna Scelfo svoltasi al Museo Regionale d’Arte Contemporanea, dove insieme alla direttrice di Palazzo Riso, Evelina De Castro ed alla presenza di Maria Paola Ferro, responsabile dell ‘area materno-infantile per il DASOE dell’ Assessorato Regionale alla Salute, è stato inaugurato uno spazio a misura di mamma e bambino con l’installazione di una poltrona ad hoc per allattare in modo confortevole e sicuro. L’iniziativa, nel solco del progetto nazionale del Soroptimist “La città che vorrei” di cui la socia soroptimista Eliana Mauro è referente nel capoluogo siciliano, ” è‘ un gesto di civiltà condivisa-ha detto la presidente Giovanna Scelfo– in cui la società si fa comunità con gesti piccoli si, ma concreti e significativi nella creazione di modelli di città pensati e realizzati per il benessere della donna. Anche un momento di cura come l’allattamento, un atto simbolico ed antico, va aiutato con pulizia, funzionalità, sicurezza ed intimità”

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Posta all’ingresso di Palazzo Riso, l’area opportunamente schermata e pubblicizzata all’esterno da un pannello dai colori tenui con l’indicazione tradotta anche in linga inglese per i turisti e visitatori del Museo ” rappresenta- ha detto la direttrice Evelina De Castro- quello che oggi è l’identità di un museo. Non è più solo un edificio che ospita opere d’arte o oggetti storici, ma è diventato un luogo di esperienza e interazione in cui entrare anche solo per bere un caffè o, come in questo caso, per consentire alle mamme di poter allattare in tutta tranquillità. La scelta di avere voluto ubicare questo spazio all’ingresso, restituisce il senso di accoglienza in un luogo che è parte viva ed inclusiva di una città accogliente come Palermo”.

Apprezzamento anche da parte della dirigente Maria Paola Ferro:  Iniziative come queste- ha detto la Ferro– dovrebbero essere incentivate perchè purtroppo la Sicilia è tra le regioni italiane ultime per tasso di allattamento al seno. Fattori soprattutto di ordine culturale inibiscono di stabilire , in modo esclusivo per i primi sei mesi vita del nascituro, una relazione intima ed affettiva tra la mamma ed il bambino, a difesa della salute di entrambi. Occorre che da parte di tutti, istituzioni, associazioni si costruisca insieme una rete sociale che tuteli la prevenzione e la cura per la prima infanzia, supportando, in primis, le donne”. Al taglio del nastro, presente anche Claudia Pilato, socia volontaria dell’associazione nazionale ” L’arte di crescere”, promotrice del primo murales allo Sperone, dedicato alla madri che allattano “Sangu e latti” . Un intervento corale di donne per le donne, perchè costruire una città, Palermo, che va bene per le donne significa costruire una città che va bene per tutti.

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