A Palazzo Sant’Elia “Pinakothek’a”, la mostra di arte contemporanea della collezione Elenk’Art appartenente alla famiglia Galvagno
Palazzo San’Elia, nella centrale via Maqueda, a Palermo, ospita sino al 30 marzo 2025 “Pinakothek’a” la mostra di arte contemporanea con oltre duecento opere di centocinquantatrè artisti della collezione Elenk’Art della famiglia Galvagno.
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Nella foto Ticali, Fundarò e Galvagno
Palazzo San’Elia, nella centrale via Maqueda, a Palermo, ospita sino al 30 marzo 2025 “Pinakothek’a” la mostra di arte contemporanea con oltre duecento opere di centocinquantatrè artisti della collezione Elenk’Art della famiglia Galvagno.
La mostra è stata inaugurata dal sovrintendente della Fondazione Sant’Elia, Antonio Ticali con la vice presidente Angela Fundarò, i curatori Sergio Troisi e Alessandro Pinto unitamente a Francesco Galvagno, amministratore unico di Elenka spa.
“E’ una iniziativa, antesignana, di arte contemporanea – ha detto Ticali – che aprirà in Sicilia una serie di eventi legati alla designazione di “Gibellina capitale dell’arte contemporanea”.
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“La collezione nasce da mio padre Antonio – ha evidenziato l’amministratore unico di Elenka spa Francesco Galvagno – che si era concentrato su artisti siciliani di fine dell’ottocento, prevalentemente paesaggisti. Quando ho raccolto il suo testimone nell’azienda di famiglia – ha aggiunto Galvagno – ho recepito anche questa attenzione per il mondo dell’arte che ho iniziato a sviluppare e ampliare”.
La mostra è un tuffo nella modernità e nel panorama della creatività contemporanea da Cagnaccio a Guttuso, da Christo e Jeanne-Claude ad Arienti’’. Si snoda tra sezioni tematiche e monografie nelle 18 sale dei tre piani di Palazzo Sant’ Elia presentando rarità e pezzi da novanta della collezione Elenk’Art. I curatori Sergio Troisi e Alessandro Pinto hanno dovuto lavorare duro e procedere a rinunce importanti per scegliere tra il corpus di oltre 600 opere della raccolta.
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Il racconto procede in ordine cronologico muovendo dal periodo con i lavori di Antonio Donghi Donghi, esponente di spicco del Realismo Magico, e Cagnaccio di San Pietro, Carlo Carrà, Fausto Pirandello, Mario Mafai, Francesco Messina. Al piano nobile, dopo la sala dedicata interamente a Renato Guttuso con una decina di opere anche di grandi dimensioni, la scena è occupata dall’ astrazione con gli artisti del Gruppo Forma 1 al quale offrirono un contributo fondamentale i siciliani Carla Accardi, Pietro Consagra e Antonio Sanfilippo, seguendone gli sviluppi con i dipinti di Achille Perilli, Piero Dorazio e Giulio Turcato. ”Alcune sale hanno un carattere museale – osserva Trosi – con le opere di una collezione privata inusuale per ampiezza di orizzonti, tra le più importanti in Italia’’.
Vincenzo Lombardo